martedì 26 gennaio 2010

DELUDENTE VISITA DI MARONI, BRUTTA FIGURA DEL COMUNE




PRATO - Non ha speso una parola per i militari che da sei mesi passeggiano per le strade di Prato, e d’altronde cosa avrebbe potuto dire visto che in questi ultimi sei mesi molti tipi di reato, come i furti nelle abitazioni, i furti di auto e lo sfruttamento della prostituzione sono aumentati, anziché diminuire? Il ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni è venuto a Prato solo per fare passerella e per il Comune di Prato è stata una bella sconfitta. Il sindaco Roberto Cenni gli aveva chiesto cinquanta uomini in più per le forze dell’ordine, non ne avrà neppure la metà semprechè il ministro Maroni mantenga la parola data davanti alle telecamere dove ha affermato che invierà entro pochi giorni otto poliziotti, sette carabinieri e cinque finanzieri, perché in realtà nel “patto” sottoscritto si parla di un “impegno al mantenimento e, ove possibile, all’incremento dei livelli di presenza delle Forze territoriali, insieme con l’adeguamento delle relative dotazioni strumentali” e non si fa riferimento a nessun numero preciso.

E allora, come Italia dei Valori ci chiediamo, ma Cenni e la sua giunta di centrodestra, non avevano un filo diretto col Governo? Cenni non era stato nei giorni scorsi a Roma per concordare col ministro cosa avrebbe concesso per la sicurezza dei pratesi? Evidentemente anche il sindaco Cenni è stato preso in giro: ha chiesto cinquanta e, forse, avrà venti.


Sembra assurdo inoltre ma, nel Patto per Prato Sicura, IDV non può non notare che gli straordinari alle Forze dell’ordine verranno pagati dalla Provincia guidata dal presidente Lamberto Gestri, che ha deciso di stanziare quarantamila euro in favore del Ministero dell’Interno. Incredibile, la Provincia dà i fondi al Ministero. Ma non doveva essere il contrario? E il Comune guidato dalla giunta di Centrodestra che cosa ha promesso in questo patto? Nulla, assolutamente nemmeno un centesimo.


Questa giunta di Centrodestra ed il ministro Maroni, con tanti strombazzamenti in fatto di sicurezza, in realtà hanno solo partorito un topolino.

lunedì 25 gennaio 2010

SICUREZZA: LE NOVE RICHIESTE DELL'IDV DI PRATO AL MINISTRO MARONI


   Al Ministro dell'Interno

                              On.le Maroni 

Sig. Ministro,

l'Italia dei Valori di Prato Le è grata per la visita nella città di Prato ed ancor di più lo sarebbe se volesse far Sua la presente nell'esclusivo interesse del benessere di questo centro e dei suoi abitanti.

In un momento così delicato della vita pubblica l'affermazione coscienziosa di proposte mirate all'attenuazione delle problematiche inerenti la sicurezza troverebbe plauso se esse trovassero realizzazione in tempi brevi.

Le ragioni di questo breve scritto, infatti, sono da ricondurre esclusivamente alla percezione, in primis, della domanda dei cittadini e alla successiva deduzione circa l'offerta che le istituzioni locali e centrali dovrebbero palesare per meglio disciplinare la civile convivenza.

E' evidente che la cospicua crescita demografica di questa città ha determinato, sempre in tema di sicurezza, varie esigenze fra cui quella di armonizzare la sfera legale del commercio, l'affermazione dei diritti dei lavoratori, in particolare quelli extracomunitari ed altresì bloccare il numeroso incremento di persone malavitose che in questo centro costituiscono poli di illegale interesse economico, riciclando denaro e  facendosi scudo dell'intimidazione.

Le risposte a tali esigenze, oltre che normative, dovrebbero essere mirate a fortificare l'apparato della sicurezza in termini congrui, tali da facilitare le operazioni di contrasto alle organizzazioni criminali gravitanti sul territorio, alcune delle quali, riducono in condizioni di schiavitù lavoratori extracomunitari non in regola con le norme sul permesso di soggiorno.

Fortificare tali apparati non significa, però, solo aumentare il numero degli addetti ai lavori se, collateralmente, non si produce spessore d'intervento. E' necessario, quindi, assegnare unità operative in modo del tutto organico con compiti mirati alle esigenze di cui si faceva prima cenno.

Da qualche anno il Comune di Prato, la Provincia, la Regione e lo Stato hanno siglato un "patto" ritenendo Prato una città a rischio per le ragioni anzidette.

L'aver individuato tale città in relazione al relativo disagio, tuttavia, ha solo permesso di realizzare un protocollo d'intesa che enuncia indicazioni operative ma non offre, di concerto, solide risorse finanziarie ed umane nei termini prima indicati. Rimane solo un'articolata dichiarazione d'intenti della quale, proprio perché improntata in tal modo, se ne poteva fare a meno poichè quanto in essa espresso avrebbe dovuto costituire oggettivamente  naturale esercizio dei compiti d'istituto degli apparati  preposti  che, invece, stante le croniche carenze di organico, si trovano a dover modellare gli interventi in termini di blitz scoprendo altri settori di interesse. In tal modo non si offre organicità, programmazione, razionalizzazione e ordinarietà a tali operazioni.

Ne consegue una esclusiva visione mediatica degli interventi senza che questi incidano seriamente sul tessuto, oramai incancrenito, e ben alimentato da soggetti che vengono esclusi dal raggio d'azione legale e che continuano ad articolare indisturbati progetti criminali sul territorio.

Questa città  non ha bisogno di interventi mediatici ma fattivi  e mirati a realizzare azioni di contrasto, in particolare, alle illegalità economiche, a cui si ispirano vari cittadini e non solo di etnia cinese.

Ecco perché  Le chiediamo, se Ella e il suo governo vorranno intervenire a favore di questa città, di realizzare quanto in appresso elencheremo quali primi passi per riempire di contenuto l'offerta alle lecite domande  dei cittadini pratesi.

Fermo restando che occorre rilanciare con forza il principio della immediatezza e certezza della pena, parallelamente occorre  valutare il  necessario intervento per rafforzare gli organici ma allo stesso tempo razionalizzarli in modo da destinare ai compiti d'istituto tutti gli operatori della sicurezza e sottrarli, quindi, a quelli burocratici o inutili perché solo pubblicitari.  
 

E' opportuno realizzare in tempi brevi:

  • un bando di concorso per almeno 20 ispettori del lavoro;
  • coprire  la pianta organica del tribunale;
  • rafforzare le unità dei vigili del fuoco;
  • creare presso la questura una sezione della squadra mobile, con vari uff. di p.g., che si interessi esclusivamente della criminalità cinese, assegnando ad essa relativi interpreti;
  • incremento del nucleo di p.g. dei carabineri e della Guardia di Finanza;
  • potenziamento della polizia penitenziaria;
  • creazione di un gruppo misto (polizia di stato, carabineri, guardia di finanza), in stabile collocazione, che contrasti l'usura, intervenendo nelle spese di affitto di uno stabile da adibire a tale scopo.
  • Intervenire presso il sindaco di Prato, e semmai sostenerlo economicamente, perché potenzi e razionalizzi la polizia municipale riconducendola ai compiti d'istituto da porre in essere anche nelle periferie, attualmente scoperte.
  • Creazione di un gruppo misto, in seduta stabile, che contrasti ordinariamente la illegalità economica ostacolando la illegale esportazione di flussi di denaro e le attività illegali di aziende presenti sul territorio articolando indagini finanziarie mirate ad accertare responsabilità di terzi.
 

Come Ella può  notare, si possono muovere dei passi nella giusta direzione ma occorre anche prendere atto che questo governo, per la città di Prato, allorchè la consultazione elettorale ha determinato un esito controtendente, ha dedicato solo dei militari venuti a distogliere le forze dell'ordine che hanno il compito di accompagnarli  a girare per il centro storico. Tutto ciò, conoscendone l'inutilità, solo per affermare il principio, peraltro falso, di uno Stato forte in una città in cui non sono presenti "obiettivi sensibili" da vigilare e in cui vi è bisogno di altro, ora enunciato.

Non si può  assistere inermi alla illusione ottica che questo governo e la locale maggioranza sta offrendo ai cittadini di Prato né allo stravolgimento del modello di sicurezza la cui inversione di tendenza pone a rischio serio i suoi abitanti, già in crisi per l'economia.

Ecco perché  Le chiediamo di ritirare i militari presenti liberando così polizia e carabinieri da questi ingrati compiti. In subordine gli stessi potrebbero essere   impiegati in servizi burocratici liberando così altra forza di polizia da assegnare a compiti investigativi e di controllo del territorio.

Le recenti informazioni assunte dai mass-media indicano delle Sue precise volontà: quelle di esportare in altri luoghi il modello di sicurezza di questa città. Le chiediamo cosa vuole esportare? Lo stato di crisi generale ora rappresentato?

L'Italia dei Valori di Prato, conscia delle difficoltà esistenti in termini di sicurezza, sarà sempre a fianco di chiunque voglia intervenire in questa direzione pertanto Le chiede di voler intervenire, anche gradualmente, facendo propria la richiesta nell'esclusivo interesse dei cittadini cui tutti dovremmo onorarci di rappresentare. 

                                          ITALIA dei VALORI

                                                   P R A T O

venerdì 22 gennaio 2010

SICUREZZA A PRATO? CI STANNO PRENDENDO IN GIRO

SICUREZZA: SINDACATO PS PRATO,VUOI FAR DENUNCIA? PORTA IL PC

(ANSA) - PRATO, 22 GEN - Se un cittadino a passeggio per
Prato volesse far denuncia in piazza Duomo (dove c'era un
ufficio di polizia che è stato recentemente chiuso) può
usufruire di un ufficio mobile ma deve portarsi il pc, la
stampante e, in caso di grande freddo, anche un boule per
l'acqua calda perchè la polizia-mobile non ha un generatore di
corrente e l'unico pc in dotazione ha la pila rotta e quindi non
funziona. Lo denunciano le segreterie provinciali dei sindacati
di polizia Coisp e Siap.
La faccenda ha origine con la chiusura, decisa dal questore
di Prato, dell'ufficio di piazza Duomo, e con l'arrivo, da
Perugia, di un camper itinerante destinato a dare spessore al
progetto ministeriale della 'polizia di prossimita'. Ma il
camper, fanno sapere i sindacati, non ha generatore elettrico
quindi non ha riscaldamento. L'unico pc, un portatile, non pu•
funzionare perchŠ la pila non c'Š e non pu• essere collegato
alla rete. Stessa cosa dicasi per la stampante. In pi—, non
funziona la pedana di accesso all'interno del camper: se una
persona di altezza normale volesse salire deve tentare la
scalata.
"Quindi - concludono i sindacati di polizia rivolgendosi ai
cittadini - se volete far denuncia portatevi il pc, la stampante
e un pò di coperte da dividersi come San Martino con i
poliziotti che dentro il camper fanno i turni¯ e stanno
sperimentando il funzionamento del wc chimico. (ANSA).

POLIZIA MUNICIPALE SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO L'ASSESSORE MILONE





PRATO – Polizia Municipale sul piede di guerra e pronta ad azioni di protesta eclatanti contro l’assessore alla sicurezza Aldo Milone. E’ questo quanto è emerso in un incontro fra rappresentanti sindacali, agenti ed ufficiali del corpo di Polizia Municipale di Prato e la Segreteria provinciale dell’Italia dei Valori, con la presenza anche dei consiglieri IDV eletti nelle Circoscrizioni. Una situazione di malumore, di preoccupazione e di scetticismo verso il piano di riorganizzazione del Corpo annunciato più volte sui mezzi di informazione ma ancora mai esposto ai diretti interessati.

“Abbiamo scritto e chiesto chiarimenti – dicono i sindacalisti – Non abbiamo avuto alcuna risposta. Siamo estremamente delusi da questo atteggiamento”

E ancora. “Se il piano di riorganizzazione del Corpo di Polizia Municipale è quello che abbiamo letto sui giornali allora ci stanno proponendo di tornare indietro di trent’anni – hanno denunciato gli agenti – Noi diciamo no all’accorpamento. Togliere i distretti nelle Circoscrizioni significa perdere il controllo del territorio e lasciare a se stesse le periferie che pure hanno tanti problemi e che ora trovano valide risposte nei vigili di quartiere. I cittadini è bene che sappiano tutto questo. E’ bene che sappiano che se l’altro giorno non abbiamo potuto rispondere alle loro richieste di intervento era perché tutto il corpo di polizia municipale era concentrato a fare il blitz contro i cinesi in via Rossini e che, con i numeri attuali della Polizia Municipale, d’ora in poi ogni volta che verranno fatti questi blitz, tutto il resto della città resterà abbandonata a sé stessa”.

“Milone vuole fare le nozze coi fichi secchi – hanno denunciato gli ufficiali presenti – L’assessore alla sicurezza non sa nemmeno quanti uomini ha il corpo di Polizia Municipale di Prato. Evidentemente non sa che mancano almeno cinquanta agenti e dieci ufficiali per garantire gli obiettivi attuali, figuriamoci se questi obiettivi dovessero cambiare e diventare più onerosi”.

Italia dei Valori ha registrato tutti i malumori ed ha proposto di portare a conoscenza di questo stato di disagio il Ministro dell’Interno Maroni che martedì prossimo sarà a Prato per firmare il rinnovo del Patto di Sicurezza.

Le parole chiavi emerse dall’incontro sono il no deciso all’accentramento e il sì alla salvaguardia delle specificità che possono essere garantite solo con l’assunzione di nuovo personale e con maggiori risorse da mettere a disposizione del corpo della Polizia Municipale.

“Per ora abbiamo ascoltato e letto solo un progetto che ci sembra scellerato – dicono i sindacalisti – Per fortuna non c’è ancora l’ufficialità e ci auguriamo che ci ripensino. Da parte nostra siamo sempre in attesa di essere ricevuti per discutere insieme di questa riorganizzazione altrimenti proporremo un referendum fra i vigili sul nuovo piano di riorganizzazione che ci verrà proposto”.

Delusione, amarezza e grande preoccupazione fra gli operatori che hanno chiuso l’incontro denunciando ai rappresentanti politici dell’Italia del Valori, “Il corpo di Polizia Municipale è sparito. Esiste solo per controllare i cinesi. Se il vigile di prossimità era lo specchio del Comune con la gente, quello che riceveva le proteste e le lamentele e le riportava alle istituzioni affinché venissero risolte, ora questo rapporto con i cittadini verrà meno. Ma in città ci sono solo i cinesi?”

E, infine, per chiudere, i rappresentanti sindacali hanno tenuto a ricordare che già esistono degli esposti all’Asl per quanto riguarda la situazione igienica dell’attuale sede del comando in piazza Macelli che sicuramente non è idonea ad accogliere altri agenti. Ed un piccolo richiamo per richiamare le incongruità che già esistono nell’organizzazione del corpo costretto a concentrarsi solo sui controlli ai cinesi viene fatto per l’unità cinofila, a quei cani che da mesi sono rinchiusi nei loro box al Comando e non partecipano ad alcuna operazione.

Italia dei Valori ha assicurato il suo massimo impegno a tutti i livelli per far sì che il piano di riorganizzazione del Corpo della Polizia Municipale non vada a ledere i diritti degli operatori e dei cittadini.

giovedì 21 gennaio 2010

CULTURA E TURISMO AFFOSSATI DAL CENTRODESTRA




PRATO – Se il rilancio di Prato avrebbe dovuto avvenire anche col turismo e la cultura, allora i pratesi si mettano l’anima in pace. Questa giunta di centrodestra sta facendo di tutto per rendere Prato un deserto improponibile a eventuali visitatori stranieri. Il nuovo bando per l’assegnazione della gestione degli spazi museali del Castello dell’Imperatore e del Cassero lo sta a dimostrare: chiusura per molti mesi dell’anno, aperture col contagocce negli altri mesi. Come si può incentivare il turismo con questo tipo di politica diretta solo a ridurre i costi? L’unico criterio di assegnazione della gestione è quello del ribasso, si passa dai precedenti 250mila euro ogni tre anni agli attuali 192mila, preferendo chi offrirà ancora meno.

Italia dei Valori è convinta che non è in questo modo che si propone Prato al mercato del turismo. Si può e si deve fare di più, senza contare che con questa riduzione degli orari di apertura dei due spazi museali non solo si desertifica l’offerta ai tour operator ma si provocano nell’immediatezza altri tagli di posti di lavoro. Difficilmente l’attuale cooperativa che gestisce il Castello ed il Cassero, riuscirà a fare una offerta mantenendo il numero degli attuali dipendenti.

Mancano idee e volontà per trovare gli strumenti per rilanciare Prato, finora si sono viste solo chiusure e passaggi ai privati delle poche cose buone in mano pubblica. A questo proposito, un altro caso eclatante è quello di Officina Giovani che ormai è in mano ai privati e di giovani presto non se ne vedranno più. Dovranno cercarsi un altro spazio, sperando che almeno le Circoscrizioni a guida centrosinistra possano proporre, con i pochi mezzi che hanno, qualcosa di alternativo. Anzi, Italia dei Valori porterà avanti nelle circoscrizioni l’idea di lanciare uno spazio per i giovani che diventi una valida alternativa a Officina Giovani, e l’IDV è pronta ad accogliere idee e proposte da parte dei giovani che vogliono uscire da quella incredibile situazione creata in piazza Macelli da questa Giunta di Centrodestra.

mercoledì 20 gennaio 2010

RUBATA E BRUCIATA LA BANDIERA DEL PD, SOLO IDV CONDANNA L'EPISODIO

PRATO - Nello scorso weekend ignoti hanno rubato e bruciato la bandiera del Partito Democratico che era esposta davanti al circolo Tintori nel centro storico di Prato. L'unico partito ad aver condannato l'episodio e ad aver espresso solidarietà al PD è stato l'Italia dei Valori.
L'atto vandalico non può che essere inquadrato in quel clima di odio che qualcuno sta fomentando verso la Sinistra e i simboli che lo rappresentano. Non è la prima volta che ciò accade e, purtroppo, potrebbe non essere l'ultima.
E il colpevole silenzio soprattutto dei partiti del Centrodestra, su questo episodio, sta a significare che ormai comincia anche a mancare la sensibilità e la percezione della pericolosa deriva a cui sta andando incontro la città di Prato. L'imbarbarimento della politica si può leggere anche in questo. Così mentre noti esponenti del Centrodestra si preoccupano di fare riunioni ed assemblee per dedicare una strada a Bettino Craxi, morto latitante all'estero per sottrarsi alle conseguenze di una sentenza penale pronunciata in nome del Popolo Italiano, estremisti sempre di Centrodestra compiono, impuniti, gesti come quello del furto e dell'incendio di una bandiera del Centrosinistra.
Tutto questo nella città definita una polveriera dal sindaco Roberto Cenni. Ma chi sta mettendo altra polvere in questa polveriera?

martedì 19 gennaio 2010

COMBATTERE L'ILLEGALITA' FINANZIARIA A 360 GRADI

PRATO - Oramai abbiamo capito che Cenni ha pagato i debiti demagogici fatti in campagna elettorale: i militari, il kebab, le insegne in cinese ecc., ora è sotto gli occhi di tutti che si sono persi 6 mesi di tempo e i veri problemi della città non sono stati neanche toccati.
Italia dei Valori ha accolto con favore l’intervento del presidente dell’Unione Industriali di Prato, Riccardo Marini che, nella sua lettera aperta alla nuova prefetta, Maria Guja Federico, ha espresso tutta la preoccupazione dell’Unione sulla possibilità che le aziende illegali finiscano per trascinare nella propria situazione quelle sane. Marini auspica invece che tutti lavorino, ciascuno per le proprie competenze, affiché avvenga esattamente il contrario. Ed è a questo appello che Italia dei Valori si associa perché ritiene che sia arrivato il momento di mettere sul tappeto il fenomeno dell’illegalità finanziaria.
Troppo facile e fuorviante continuare a pescare a colpo sicuro gli immigrati clandestini oppure appellarsi a Roma, il giochino oramai è vecchio, ora occorre scoprire le radici di questi problemi.
L’Amministrazione comunale imponga con forza e determinazione affinché lo Stato agisca sugli anelli veramente sensibili della catena illegale, ovvero le complicità nazionali, i complici italiani della filiera della produzione cinese a nero, i fiancheggiatori nostrani che prosperano sul nero, vero motore e richiamo dei clandestini.
Il momento è allarmante e decisivo, il problema della produzione illegale a Prato è al punto della svolta, Prato non dev’essere sottratta alla sovranità dello Stato, perché di questo si tratta, chiudere un occhio in fatto di illegalità fiscale ci metterebbe di fronte a scenari inquietanti.
Italia dei Valori ritiene che il rispetto delle regole e l’emersione graduale e compatibile dell’economia sommersa dev’essere l’obiettivo strategico per dare un futuro alla città di Prato.

giovedì 14 gennaio 2010

SICUREZZA, I DIECI PASSI INDIETRO DEL CENTRODESTRA PRATESE




PRATO – Trenta poliziotti, dieci carabinieri e dieci finanzieri più il potenziamento del personale dell’Ispettorato del Lavoro. Niente rinnovo dell’impiego dei militari per altri sei mesi, così come pure era stato paventato dal Centrodestra. Se questa è la richiesta che il sindaco Cenni farà al Ministro Dell’Interno Maroni nell’ambito del rinnovo del Patto sulla Sicurezza, allora possiamo dire che il Centrodestra non ha fatto uno, ma dieci passi indietro sulla sua politica senza senso, messa in atto in questi sette mesi, per dare sicurezza ai pratesi. Una scelta scellerata e oggi bocciata da loro stessi che non hanno voluto raccogliere i consigli di chi, come l’Italia dei Valori, proponeva già un anno fa più personale delle Forze dell'ordine, quando il centrodestra si spendeva per la presenza in città delle ronde e dei militari. Due boutade propagandistiche che sono servite solo per gettare fumo negli occhi ai cittadini che in questi sette mesi hanno visto aumentare i furti nelle abitazioni, i furti di ciclomotori e di macchine, lo sfruttamento della prostituzione e tanti altri reati.

Quanto alla richiesta che venga realizzato un Cie (Centro identificazione ed espulsione) in Toscana, Cenni non ha saputo leggere quanto emerso dalle circoscrizione cioè dal popolo pratese: tre circoscrizioni su cinque, chiamate ad esprimersi su questo argomento da esponenti del centrodestra, hanno bocciato l’idea.

Se il sindaco Cenni porterà avanti questa proposta al Ministro Maroni sappia che lo farà andando contro quello che vuole la maggioranza dei pratesi. E, a questo proposito, Italia dei Valori vuol ricordare a Cenni che l’assessore Regionale, Salvadori, in una sua visita a Prato disse di poter essere favorevole alla sua realizzazione, purchè Prato indichi sul proprio territorio il luogo dove vuole far costruire il Cie che - sia ben chiaro ai pratesi - raccoglierà i clandestini trovati in ogni parte d’Italia e non solo a Prato, esattamente come avviene per quelli già esistenti nelle altre regioni. E quindi, la domanda provocatoria lanciata dell’assessore regionale Salvadori, IDV la gira di nuovo al sindaco Cenni: visto che chiedi la realizzazione di un Cie, dì ai pratesi in quale zona di Prato lo vorresti far costruire perché il ministro Maroni potrebbe rispondere con la stessa domanda e a quel punto non potrai tirarti indietro.

mercoledì 13 gennaio 2010

NOMINE ALLA SO.RI, ECCO LA FAME DI POLTRONE DEL CENTRODESTRA

PRATO - La giunta comunale di centrodestra guidata dal sindaco Roberto Cenni, ha avuto la possibilità di dimostrare con i fatti di non tenere alle poltrone nelle partecipate ed invece ha buttato la maschera anche in questo caso, tradendo la fiducia dei cittadini. La So.ri, la società risorse che si occupa della riscossione dei tributi e imposte comunali, ha rinnovato il consiglio di amministrazione che era scaduto il 31 dicembre scorso. Come Italia dei Valori abbiamo affermato che la So.ri poteva essere tranquillamente chiusa perchè sta svolgendo un compito esattamente uguale a quello di Equitalia. Un doppione che garantisce solo la possibilità di dare delle poltrone ai politici a spese dei cittadini. Il sindaco Cenni e tutto il Centrodestra si sono vantati e si vantano di non volere le poltrone ed invece cosa hanno fatto? Hanno piazzato un proprio uomo alla presidenza: il commercialista Giovanni Luchetti, già ex Forza Italia ed ora Pdl, eletto nel consiglio provinciale. Insomma si predica bene e si razzola male.
Luchetti ha avuto la bontà di volersi dimezzare il compenso e riceverà circa ventiquattromila euro all'anno che, sommati con i seimila euro per i due consiglieri, arrivano a trentaseimila euro. Luchetti ha forse capito che non potrà dedicare molto tempo alla So.ri e forse per questo ha deciso di dimezzarsi lo stipendio. Ma come IDV ribadiamo che quella del consilgio di amministrazione della So.ri è una spesa inutile. Una gabella a carico dei cittadini che ne potevano fare tranquillamente a meno.
E visto che Luchetti era uno di quelli che fino all'altro ieri sparava a zero sulle poltrone nelle partecipate, d'ora in poi abbia, almeno la decenza, di stare zitto. La fame di poltrone cresce nel Centrodestra e fra poco assisteremo alla guerra intestina perchè i partiti e partitini da soddisfare sono tanti, ricordando l'accozzaglia di partiti e liste civiche che sono confluite nella coalizione di centrodestra guidata dal sindaco Cenni. Fra qualche mese faremo la conta di quante poltrone avranno occupato e c'è da giurare che non ce ne sarà nemmeno una che verrà tagliata.

venerdì 8 gennaio 2010

AUMENTANO I DISOCCUPATI, DEBITO PUBBLICO DEVASTANTE

PRATO - Oggi l'ISTAT ha emesso i dati relativi al 3 trimestre 2009 che, purtroppo, confermano che gli italiani e l'Italia non stanno andando bene, come pure qualcuno, stravolgendo la realtà sta cercando di far credere.
Nei primi 9 mesi del 2009:
- il tasso di disoccupazione in Italia è salito all' 8,3%;
- il saldo di Bilancio dello Stato sul PIL ha segnato un deficit del 5,2%, mentre nello stesso periodo del 2008 era a - 2,8%;
- le entrate hanno segnato un calo del 2,4%, mentre le spese un incremento del 2,7%.

Sono numeri nudi e crudi che ci confermano la gravità della crisi che si abbatte, principalmente, sulle famiglie e piccole e medie imprese e poi produce effetti devastanti sul debito pubblico, già tra i più elevati al mondo.

Questo dovrebbe indurre le nostre classi dirigenti a fare la Politica vera, sulle riforme concrete e per dare risposte all'emergenza economica e sociale, speriamo che il 2010, porti la necessaria ragionevolezza e l'impegno ad anteporre l'interesse generale ai pur legittimi interessi particolari.
La prima riforma del 2010 dovrebbe riguardare il mondo dell'economia e del lavoro non certo della Giustizia, come invece intende fare l'attuale Governo.

QUINDICENNI VANDALI, DENUNCIATI DALLA POLIZIA... MA LA SCUOLA?




PRATO – Italia dei Valori si congratula con la Questura di Prato per la brillante operazione investigativa che ha permesso di identificare e denunciare i responsabili degli atti vandalici ai danni di numerose scuole pratesi. Episodi di vandalismo che hanno sconcertato i pratesi per la particolare violenza e gratuità dimostrata dai teppisti nei confronti di strutture pubbliche che, magari, solo fino a qualche anno fa potrebbero aver ospitato gli stessi denunciati. Ed è proprio sull’età dei ragazzi denunciati che Italia dei Valori vuole concentrare l’attenzione per ribadire ancora una volta che la scuola pubblica è la struttura primaria in cui lo Stato dovrebbe investire per dare una educazione e un senso civico alle nuove generazioni. Una scuola pubblica che purtroppo il Governo Berlusconi sta continuamente penalizzando riducendo il corpo dei docenti, tagliando i precari e rinunciando così alla loro esperienza, tagliando il personale Ata e quindi limitando la stessa sicurezza negli istituti.
La scuola pubblica, proprio per evitare quello che è accaduto con questo gruppo di quindicenni denunciato dalla polizia, ha bisogno di maggiori risorse economiche, di maggiori strutture ed attenzione. Insomma, tutto l’opposto di quello che sta facendo questo Governo.
Lo sanno bene gli istituti cittadini come il Gramsci Keynes che è creditore col Ministero della Pubblica Istruzione di 320mila euro o l’istituto Marconi (150mila euro) oppure il Cicognini Rodari (220mila euro). Senza contare la scuola Elementare di Tavola dove da oltre un anno, in tre classi, quando piove si fa lezione con i secchi che raccolgono le infiltrazioni dal soffitto.
Italia dei Valori rinnova i complimenti alla polizia, ma invita anche i cittadini a riflettere su una realtà scolastica destinata a peggiorare se si continua a dar fiducia a questo Governo.

giovedì 7 gennaio 2010

ALLARME BOMBA DAVANTI ALLA SEDE DELL'IDV, IL CENTRODESTRA E' IN CONFUSIONE

PRATO – In un tourbillon di eventi e di dichiarazioni sul falso allarme bomba in via del Porcellatico per una borsa sospetta abbandonata ad una decina di metri dalla sede dell’IdV, è singolare notare come i rappresentanti del Centrodestra cittadino si siano rapportati all’evento sconfessandosi l’un con l’altro.
Senza che l’IDV abbia detto o fatto alcunchè per attirare l’attenzione di chicchessia sul fatto che quella borsa era a poche decine di metri dalla propria sede, si è trovata suo malgrado al centro dell’attenzione. I primi a farlo sono i vigili urbani ed i carabinieri che, mettono in relazione quella borsa sospetta col fatto che poco distante c’è la sede di un partito politico. Il fatto poi che da un primo livello di approccio, polizia municipale e carabinieri decidano di far intervenire gli artificieri fa scattare il piano di emergenza per un allarme bomba. L’IDV è paziente ed attende l’esito delle indagini ma, intanto, incassa la dichiarazione del Presidente del gruppo consiliare comunale del Pdl, Roberto Baldi che parla di un episodio spiacevole, nei pressi della sede Italia dei Valori, ed esprime la ferma condanna verso un accadimento che ha ingenerato comunque inquietudini e apprensione.
L’eurodeputato della Lega Nord, Claudio Morganti, va oltre e dà la piena solidarietà all’IDV per un episodio che avrebbe tutte le caratteristiche di un gesto intimidatorio proprio nei confronti del partito dipietrista. L’IDV ringrazia e dichiara comunque di voler attendere l’esito delle indagini prima
di trarre delle conclusioni.
Ma sono le 18 (del 5 gennaio) quando, incredibile a dirsi, arriva la dichiarazione dell’onorevole pidiellino Riccardo Mazzoni che sconfessa il capogruppo Baldi in Comune e attacca: “L’Italia dei Valori, che si comporta sempre più come l’Anonima deliri, dopo il ritrovamento a diversi metri di distanza dalla sua sede di una borsa contenente una lampada abbronzante e un trasformatore, ha prima attaccato la politica della giunta sulla sicurezza, poi ha fatto mezza marcia indietro complimentandosi con le forze dell’ordine per la sollecitudine con cui sono intervenute…”
L’onorevole Mazzoni ha perso ancora una volta una buona occasione per stare zitto. Lo avesse fatto avrebbe fatto miglior figura.
1) Italia dei Valori non ha mai parlato di un allarme bomba fatto nei propri confronti (sono stati gli investigatori a farlo) né ha strumentalizzato l’evento.
2) Se il capogruppo Pdl in Comune, Roberto Baldi si è sentito in dovere di esprimere preoccupazione per quello che è accaduto in via del Porcellatico, evidentemente in casa pidielle pratese c’è un po’ di confusione e Mazzoni farebbe bene a consigliarsi con chi sembra aver più garbo e saggezza di lui.
3) I complimenti alle forze dell’ordine per il loro operato, nulla hanno a che vedere con le critiche alla politica sulla sicurezza adottata da questa giunta di centrodestra. Ma l’onorevole Mazzoni evidentemente ancora una volta fa confusione mischiando le competenze politiche della giunta con l’operatività delle Forze dell’ordine.

mercoledì 6 gennaio 2010

LA BEFANA IN CENTRO ARRIVA CON I VIGILI E I CARRI ATTREZZO



PRATO - La Befana, in centro, è arrivata con i vigili urbani ed i carri atrezzo. E sarà una brutta Befana quella che scopriranno le decine e decine di pratesi che avevano parcheggiato l'automobile in via Dante (alla quale si riferisce la foto) e in viale Piave. Per loro, multa e rimozione forzata dei veicolo visto che non hanno rispettato i cartelli che vietavano il parcheggio e la sosta per tutto il pomeriggio. D'altronde se per quasi un mese si è permesso di fare di tutto e di più con le auto in centro, parcheggi in doppia fila, parcheggi in piazza del Duomo, in piazza delle Bigonce, in piazza San Francesco. Insomma se per oltre un mese nessuno ha detto pio alla deregulation del traffico in centro storico come si può pretendere poi che all'improvviso un automobilista si metta a leggere un cartello di divieto di sosta?
Il consiglio per i pratesi è che le regole è bene rispettarle sempre, anche quando c'è qualcuno che ti fa intuire, fra le righe, che forse puoi anche non rispettarle purchè tu faccia felice qualche categoria o associazione.
Buona befana a tutti.

martedì 5 gennaio 2010

LA POLITICA BLUFF DEL CENTRODESTRA SULLA SICUREZZA




PRATO – Tre scuole devastate dai vandali con danni per diverse migliaia di euro; un distributore automatico di articoli per fumatori smurato e portato via a Casale; un cinquantenne aggredito da una banda di giovani in via Palermo; una ragazza molestata in un circolo a Tobbiana; un armadio blindato smurato e portato via con dentro dieci fucili e una pistola e relativo munizionamento in via Cesare Balbo. Questi sono solo alcuni degli episodi più preoccupanti registrati dalla cronaca nera pratese in questi ultimissimi giorni e, allora, la domanda nasce spontanea: dov’è la tanto decantata sicurezza promessa dall’assessore Aldo Milone?

Italia dei Valori torna a denunciare la politica bluff del centrodestra fatta solo di slogan per gettare fumo negli occhi ai pratesi.

L’andamento dei reati reso noto dalla polizia negli ultimi giorni del 2009, in attesa che i dati diventino effettivi per la statistica , evidenzia l’incremento di molte tipologie di reati come i furti in appartamento (ne erano stati denunciati 666 nel 2008 e nel 2009 saranno molti di più), i furti di ciclomotori (244 nel 2008); i furti di autovetture (229 nel 2008); i danneggiamenti (3013 nel 2008), gli incendi (20); lo sfruttamento della prostituzione (13).

Certo l’assessore Milone potrebbe dirci che l’andamento dei reati denunciati alla polizia è in calo per gli scippi (erano 174 nel 2008) o per i furti con destrezza (erano 739). Ma sarebbe come voler vedere per forza il bicchiere con dentro un quarto di vino.

Italia dei Valori è convinta che è proprio il metodo impostato dal Centrodestra che fa acqua da tutte le parti nel cercare di garantire la sicurezza ai pratesi. Il fallimento della presenza dei militari è ormai sotto gli occhi di tutti.

Una pattuglia in più di polizia o carabinieri in giro per le strade di Prato avrebbe potuto intercettare i vandali delle scuole o i ladri impegnati a portar via armadi blindati o ingombranti distributori automatici. Ma questo era possibile solo se anziché chiedere i militari, al governo si fosse chiesto più personale per le forze dell’ordine. Fra un mese i militari andranno via avendo già trascorso cinque dei sei mesi previsti a passeggiare per le strade di Prato. IdV li ringrazia per quanto hanno potuto fare ma al Centrodestra e all’assessore Milone chiede che accettino l’idea di aver fallito. Dare sicurezza è una cosa seria che non si può affrontare con gli slogan e con le operazioni di facciata come sono stati i militari.

sabato 2 gennaio 2010

NO AD UNA STRADA O UNA PIAZZA DEDICATI A BETTINO CRAXI

PRATO -  Una strada  o una piazza dedicati a Bettino Craxi? No, grazie. Italia dei Valori non può che essere critica contro la proposta del segretario dei Socialisti riformisti, Alessandro Zella, che ha scritto al sindaco Cenni affinché l'amministrazione comunale dedichi una piazza o una strada all'ex segretario del Psi.

Italia dei Valori ha pietà dei morti, ma nessuna pietà per chi mente. Celebrare il decennale della scomparsa di Bettino Craxi e dedicargli una strada o una piazza significa omaggiare un latitante, pluricondannato e corrotto che, commettendo innumerevoli reati, ha rovinato sia la credibilità del Paese che quella delle Istituzioni.

IDV vuole ricordare a tutti coloro che fossero di memoria corta che

Craxi non era una persona in esilio, bensì un latitante. Nessuno lo ha cacciato. E' lui che è fuggito per non rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia. E' scappato via perché è stato condannato con sentenza penale passata in giudicato. Era accusato di corruzione e finanziamento illecito ai partiti.

Zella parla di un grande statista. Ma quale? Quello che con la DC della Prima Repubblica ha indebitato oltremodo le casse dello Stato?
Quello che ha dato la possibilità ad una classe imprenditoriale di crescere non in ragione delle proprie capacità imprenditoriali ma delle mazzette che pagava? Allora, se proprio vogliamo dedicare una strada o una piazza a Craxi  è bene che sulla targa, sotto al nome di Bettino Craxi, venga scritto anche quel che era "politico, corrotto, latitante".

Al segretario dei Socialisti riformisti, Alessandro Zella, Italia dei Valori propone di dedicare una sala di uno dei propri circoli a Craxi ma di non disturbare l'amministrazione comunale e i pratesi con i ricordi di chi è scappato dall'Italia per non rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia celebrata in nome del Popolo Italiano.