mercoledì 15 maggio 2013

Scelta civica sia responsabile non complice, le priorità sono la crescita economica ed il lavoro

Le priorità del Paese, ovvero crescita economica,lavoro, riduzione dell'imposizione fiscale e sicurezza, sembrano essere state messe già in secondo piano in Parlamento. Il Governo Letta non ha ancora avuto il tempo di proporre misure che possano guidare il Paese verso porti più sicuri che c'è già chi si sta muovendo per proporre leggi che farebbero ripiombare il Paese nei vecchi tormentoni dei provvedimenti ad personam o pro casta. La legge sulle intercettazioni telefoniche non è una priorità. La legge sul conflitto di interessi invece dovrà diventarla, ma questo è il momento della messa in sicurezza del collante della società che va di pari passo con quello del consolidamento della democrazia. E il collante può essere solo e soltanto il lavoro: se i cittadini hanno la possibilità di mantenere dignitosamente le proprie famiglie e dare segnali di speranza ai propri figli, allora il Paese non potrà temere alcuno scossone. Ma se manca quel collante allora è inutile parlare di intercettazioni o di conflitto di interesse. Il Paese Italia non può essere legato alle sorti di una persona. E i più grossi ostacoli al Governo Letta arrivano proprio dal fatto che il Parlamento è nato ancora una volta solo e soltanto grazie ad una legge elettorale che è un porcellum come l'ha definita il suo stesso ideatore. Ecco perchè io ritengo che il Governo Letta debba porre come sue priorità oltre alla crescita economica e al lavoro anche la scrittura di una nuova legge elettorale. I rappresentanti di Scelta Civica con Monti per l'Italia siano responsabili nel sostenere questo Governo ma guai a diventare complici di provvedimenti che spostino il baricentro delle priorità indicate fin da subito dal presidente del Consiglio. Fare una eccezione a quel programma, una sola, per accontentare e soddisfare le aspirazioni di un singolo, significherebbe diventare complici. E Scelta civica è proprio quello che non dovrà mai fare. Il Paese ha bisogno di serietà e di unità di intenti. E allora spostiamo l'attenzione sulle questioni concrete e lasciamo da parte i problemi di chi ragiona con la testa di altri.