martedì 12 novembre 2013

Scelta civica sappia fare sintesi e abbia una leadership forte

“Scelta civica sappia fare sintesi e trovare l’unità con una leadership forte in Parlamento destinando un ruolo fondamentale al senatore Mario Monti, suo fondatore”. E’ questo il messaggio pressante che arriva al termine del direttivo regionale della Toscana di Scelta civica per l’Italia e che la coordinatrice politica Lucia Livatino ed il coordinatore organizzativo, Edoardo Pagliuca porteranno venerdì all’assemblea del partito convocata a Roma. “Il direttivo toscano auspica una maggiore linearità di condotta dei propri rappresentanti in Parlamento affinchè Scelta civica per l’Italia consolidi verso quei tre milioni di italiani che gli hanno dato fiducia nello scorso febbraio quell’essenza di sobrietà e credibilità che Mario Monti ha saputo profondere al movimento fin dal suo nascere”. Il direttivo toscano, durante i suoi lavori, ha ricevuto la telefonata del membro del coordinamento politico nazionale nonché responsabile organizzativo del partito, l’onorevole Andrea Causin che ha illustrato gli ultimi sviluppi alla Camera e al Senato in vista dell’assemblea di venerdì 15 e sabato 16. Il direttivo toscano di Scelta civica ha terminato i lavori chiudendo in maniera netta la porta verso eventuali frange estremiste che volessero trasformare il partito in qualcosa di diverso rispetto alla sua vocazione naturale ed originale che lo colloca in una posizione moderata, liberale ed europeista. “Le imminenti elezioni Europee e quelle Amministrative che porteranno al voto i cittadini di molti comuni della Toscana avranno in Scelta civica un punto di riferimento importante” di questo ne è certo il direttivo Toscano che aspetta risposte ferme da Roma per consolidare quelle basi che da mesi si stanno radicando sul territorio. All’appuntamento del direttivo regionale toscano di Scelta Civica erano presenti tutte le province della regione a dimostrazione del grande lavoro che viene fatto sul territorio e della convinzione che quel 10% ottenuto alle Politiche sia destinato a crescere alle prossime elezioni.

martedì 5 novembre 2013

La ricostruzione dell'Aquila e lo spreco dei fondi dell'Europa

PRATO. L'orgoglio italiano finisce sotto i piedi leggendo la relazione di Soren Sondergaard che ha realizzato un dossier per l'Europa sui costi sostenuti per la ricostruzione dell'Aquila dopo il sisma del 6 aprile del 2009: le new town sarebbero costate il 158% in più dei prezzi di mercato; solo il calcestruzzo sarebbe stato pagato 4 milioni di euro in più del previsto e 21 milioni in più sarebbero stati spesi per i pilastri dei palazzi. Il danese Sondergaard, membro della Cont (commissione di controllo del bilancio di Bruxelles) è venuto in Italia per indagare su dove e come fossero stati spesi gli stanziamenti comunitari. Il suo report è agghiacciante, siamo riusciti ancora una volta a dimostrare di avere delle classi politiche ed imprenditoriali del tutto inaffidabili. Non solo i costi sono lievitati oltre ogni logica ma molti dei lavori eseguiti non sono stati fatti neppure a regola d'arte. Il servizo di Attilio Bolzoni su La Repubblica che riporta questi dati squarcia un altro velo su quello che è l'opinione che Bruxelles ha dell'Italia e degli italiani. Purtroppo non siamo affidabili: troppi ladri, troppi disonesti. Soldegaard parla anche di evidenti infiltrazioni mafiose negli appalti facendo una semplice comparazione fra le ditte che hanno preso i lavori in subappalto e verificando il rispetivo pedigree. Semplici verifiche che avrebbero dovuto fare gli organi di controllo italiani e che non hano fatto. D'altronde se i prezzi lievitano del 158% non è stato chiuso solo un occhio. Come possiamo continuare a voler essere europei e a beneficiare delle opportunità che l'Europa ci offre se sistematicamente dimostriamo di non essere un popolo affidabile ed onesto? Il popolo dell'Abruzzo ha bisogno di case antisismiche e di un capoluogo di regione che possa tornare a vivere in tutta sicurezza. Ed invece la stragrande maggioranza dei fondi stanziati proprio per questo, secondo il report di Soren Sondegaard, finiscono in sprechi e nelle tasche di gente di malaffare. Occorre un cambio di passo. Un cambio di mentalità. Resta da capire come possiamo riuscire a farli nel più breve tempo possibile. Sì, perchè le prove d'appello dell'Europa stanno per finire mentre le necessità dell'Italia aumentano. (p.p.)