mercoledì 28 novembre 2012

Primarie: Io dirigente dell'IdV voterò ma sono perplesso

PRATO - Ho votato al primo turno delle primarie e andrò a votare anche al ballottaggio per la scelta del candidato premier del centrosinistra. Le mie certezze però finiscono qui. Almeno per ora. Sì, le dichiarazioni dei candidati che hanno superato il primo turno mi lasciano perplesso. Come uomo di sinistra, come uomo che crede nei principi della solidarietà, dell'onestà, della legalità, della libertà e dell'uguaglianza mi riconosco nel centrosinistra opposto ad un centrodestra che professa essenzialmente egoismo, personalismo, odio e divisioni razziali, religiose e sessuali. Come uomo di sinistra e come dirigente toscano dell'Italia dei Valori accuso però un grande malessere nel sentire uno dei candidati aprire le porte al voto del centrodestra e negare eventuali alleanze con partiti che pur fanno parte del centrosinistra, e l'altro affermare che con l'IdV non c'è possibilità di accordo perché ha avuto la colpa di criticare il capo dello Stato per come ha agito nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia o perché critica le scelte del Governo Monti che il Pd sostiene ma che ha bisogno di votare i provvedimenti sotto il ricatto della fiducia altrimenti non lo farebbe. Domenica andrò a votare perchè credo che votare sia l'unico strumento democratico che ancora resta ai cittadini per far sentire la propria voce. Andrò a votare al ballottaggio di quel centrosinistra in cui mi riconosco come andrò sempre a votare in qualsiasi consultazione si chieda il voto dei cittadini. Andrò a votare perché si sceglie il candidato premier del centrosinistra che rappresenterà anche me. Domenica andrò ad esprimere la mia preferenza anche se non so ancora per chi. Ma ci andrò perché sono sicuro che anche il mio voto conterà e so anche che chi oggi crede di avere delle certezze perchè impugna il martello, domani si troverà ad indossare le vesti dell'incudine. La vita è una ruota e solo gli sciocchi non se ne accorgono.

mercoledì 7 novembre 2012

L'incudine e il martello

Mia nonna Margherita diceva: quando sei martello picchia, e picchia forte perchè nella vita ti capiterà di essere anche incudine e allora di colpi ne riceverai tanti e da ogni parte, nessuno ti farà sconti. L'Italia dei Valori è stata fino a poco tempo fa un grande martello che con le sue denunce e le sue battaglie contro il malaffare e la malapolitica ha saputo fare breccia nei cuori di milioni di italiani. Solo un anno fa, alla caduta di Berlusconi, i sondaggi davano l'IdV quasi al 10% e fra i possibili candidati a presidente del Consiglio, Antonio Di Pietro svettava al quarto o quinto posto. Oggi, dopo la trasmissione Report, l'Italia dei Valori si è trasformata in incudine e allora è il momento di assorbire e fare resistenza ai colpi che arrivano da ogni parte e che hanno fatto scendere l'IdV nei sondaggi fino al 2,9%. L'auspicio è che l'incudine sia formato da una lega talmente dura da non spaccarsi in attesa di tempi migliori in cui l'IdV possa tornare ad impugnare il martello. Ma non si può far finta di niente. Le lezioni, belle o brutte, devono insegnare qualcosa e l'Italia dei Valori, che in queste ore si sta ricompattando come non mai, deve saper far tesoro di quanto è emerso nella trasmissione Report che pur fra le mille contraddizioni e i mille incanalamenti diretti a distruggere senza se e senza ma, ha pur messo a nudo una criticità presente nel partito che va superata. Regole nuove, trasparenza, democrazia e meritocrazia in tutti i settori a cominciare dalla scelta dei nuovi candidati per le imminenti elezioni. E sulle alleanze: stop alle elemosine, non si può chiedere un giorno a pinco e il giorno dopo a pallino, una alleanza quando abbiamo un programma e abbiamo una linea. Seguiamo quelli e poi le alleanze arriveranno di conseguenza. L'IdV non può accontentarsi di essere incudine, deve tornare ad essere un martello.