martedì 19 gennaio 2010

COMBATTERE L'ILLEGALITA' FINANZIARIA A 360 GRADI

PRATO - Oramai abbiamo capito che Cenni ha pagato i debiti demagogici fatti in campagna elettorale: i militari, il kebab, le insegne in cinese ecc., ora è sotto gli occhi di tutti che si sono persi 6 mesi di tempo e i veri problemi della città non sono stati neanche toccati.
Italia dei Valori ha accolto con favore l’intervento del presidente dell’Unione Industriali di Prato, Riccardo Marini che, nella sua lettera aperta alla nuova prefetta, Maria Guja Federico, ha espresso tutta la preoccupazione dell’Unione sulla possibilità che le aziende illegali finiscano per trascinare nella propria situazione quelle sane. Marini auspica invece che tutti lavorino, ciascuno per le proprie competenze, affiché avvenga esattamente il contrario. Ed è a questo appello che Italia dei Valori si associa perché ritiene che sia arrivato il momento di mettere sul tappeto il fenomeno dell’illegalità finanziaria.
Troppo facile e fuorviante continuare a pescare a colpo sicuro gli immigrati clandestini oppure appellarsi a Roma, il giochino oramai è vecchio, ora occorre scoprire le radici di questi problemi.
L’Amministrazione comunale imponga con forza e determinazione affinché lo Stato agisca sugli anelli veramente sensibili della catena illegale, ovvero le complicità nazionali, i complici italiani della filiera della produzione cinese a nero, i fiancheggiatori nostrani che prosperano sul nero, vero motore e richiamo dei clandestini.
Il momento è allarmante e decisivo, il problema della produzione illegale a Prato è al punto della svolta, Prato non dev’essere sottratta alla sovranità dello Stato, perché di questo si tratta, chiudere un occhio in fatto di illegalità fiscale ci metterebbe di fronte a scenari inquietanti.
Italia dei Valori ritiene che il rispetto delle regole e l’emersione graduale e compatibile dell’economia sommersa dev’essere l’obiettivo strategico per dare un futuro alla città di Prato.

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