PRATO - La giunta comunale di centrodestra guidata dal sindaco Roberto Cenni, ha avuto la possibilità di dimostrare con i fatti di non tenere alle poltrone nelle partecipate ed invece ha buttato la maschera anche in questo caso, tradendo la fiducia dei cittadini. La So.ri, la società risorse che si occupa della riscossione dei tributi e imposte comunali, ha rinnovato il consiglio di amministrazione che era scaduto il 31 dicembre scorso. Come Italia dei Valori abbiamo affermato che la So.ri poteva essere tranquillamente chiusa perchè sta svolgendo un compito esattamente uguale a quello di Equitalia. Un doppione che garantisce solo la possibilità di dare delle poltrone ai politici a spese dei cittadini. Il sindaco Cenni e tutto il Centrodestra si sono vantati e si vantano di non volere le poltrone ed invece cosa hanno fatto? Hanno piazzato un proprio uomo alla presidenza: il commercialista Giovanni Luchetti, già ex Forza Italia ed ora Pdl, eletto nel consiglio provinciale. Insomma si predica bene e si razzola male.
Luchetti ha avuto la bontà di volersi dimezzare il compenso e riceverà circa ventiquattromila euro all'anno che, sommati con i seimila euro per i due consiglieri, arrivano a trentaseimila euro. Luchetti ha forse capito che non potrà dedicare molto tempo alla So.ri e forse per questo ha deciso di dimezzarsi lo stipendio. Ma come IDV ribadiamo che quella del consilgio di amministrazione della So.ri è una spesa inutile. Una gabella a carico dei cittadini che ne potevano fare tranquillamente a meno.
E visto che Luchetti era uno di quelli che fino all'altro ieri sparava a zero sulle poltrone nelle partecipate, d'ora in poi abbia, almeno la decenza, di stare zitto. La fame di poltrone cresce nel Centrodestra e fra poco assisteremo alla guerra intestina perchè i partiti e partitini da soddisfare sono tanti, ricordando l'accozzaglia di partiti e liste civiche che sono confluite nella coalizione di centrodestra guidata dal sindaco Cenni. Fra qualche mese faremo la conta di quante poltrone avranno occupato e c'è da giurare che non ce ne sarà nemmeno una che verrà tagliata.
mercoledì 13 gennaio 2010
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