mercoledì 30 giugno 2010
TRIBUNALE DI PRATO AL COLLASSO, IDV IN LOTTA AL FIANCO DELLA CGIL
PRATO – Italia dei Valori ha partecipato stamattina al presidio di protesta organizzato dal sindacato della Funzione Pubblica della Cgil davanti al Tribunale di Prato.I lavoratori giudiziari - che parteciperanno allo sciopero generale indetto per il 2 luglio contro la manovra economica che sta per essere varata dal Governo Berlusconi che è iniqua, ingiusta e con scelte che deprimono ancora di più l’economia – col loro gesto hanno voluto sensibilizzare la città sul difficile momento che si trovano a vivere nella loro attività lavorativa.
IDV ha portato la propria solidarietà ed ha affiancato nella lotta i dipendenti degli uffici giudiziari del Tribunale di Prato che sono estremamente preoccupati per il loro futuro e per quello della giustizia. Pasquale Petrella, membro della segreteria provinciale e Salvo Ardita responsabile del dipartimento sicurezza dell’IDV Prato, hanno incontrato il presidente del Tribunale, Francesco Antonio Genovese, col quale hanno fatto il punto della situazione del Tribunale di Prato. “Con l’attuale situazione di personale e risorse il Tribunale di Prato potrebbe presto chiudere – scrive la Cgil e l’Idv ne fa proprio il contenuto – Sembra che non ci sia consapevolezza che i provvedimenti varati sino ad oggi dal Governo Berlusconi incidano in misura così grave: tagli indiscriminati alle risorse economiche per il funzionamento delle strutture, e tagli al personale. Prato pur essendo la seconda città della Toscana per numero di abitanti e pur avendo ancora decine di migliaia di attività economiche ed imprenditoriali, è sempre stata, nei fatti , considerata una sede giudiziaria di secondo piano”. Prato ha il 40% in meno del personale di altre realtà analoghe per numero di abitanti. IL decreto legge Tremonti-Brunetta (legge 133/2008) ridurrà del 19% l’attuale organico del Tribunale di Prato che tuttora è di solo 50 unità (amministrativo) a fronte di una pianta organica che a fine anni Novanta prevedeva 75 unità.
Insomma la giustizia a Prato sta per paralizzarsi e indagini come quelle appena concluse dalla Guardia di Finanza contro l’illegalità cinese potrebbero non finire mai davanti ad un giudice. Insomma, tanto per fare un esempio, tutto ciò che finora è stato sequestrato nell’ambito delle operazioni Cien Liu (fiume di denaro) e Yellow macro tex, potrebbero non venire mai confiscati ed essere restituiti a coloro che li hanno acquistati frodando il fisco e raggirando le leggi italiane, così come gli stessi arrestati potrebbero non venire mai processati e assolti per decorrenza dei termini perché la macchina della giustizia non sarebbe in grado di far fronte al nuovo carico di lavoro.
Ecco questi sono i mali della Giustizia italiana e non certo l’uso delle intercettazioni. Italia dei Valori lotterà sempre al fianco di tutti coloro che vogliono un’Italia in cui ci sia giustizia e legalità. E perché questo avvenga c’è bisogno che la macchina della giustizia sia messa in condizioni di funzionare e non come avviene oggi col Governo Berlusconi che fa di tutto per bloccarla
martedì 29 giugno 2010
PDL E LEGA NORD PLAUDONO ALLE OPERAZIONI DELLA FINANZA MA VOTANO LA LEGGE BAVAGLIO
PRATO. E’ incredibile come per il Pdl e la Lega Nord sia facile salire sul carro dei vincitori, in questo caso la magistratura e la Guardia di Finanza, e dimenticarsi in un colpo solo che in Parlamento stanno approvando la legge bavaglio che fra le tante cose impedirà anche che operazioni come quelle appena concluse contro l’illegalità cinese ed italiana possano essere svolte. Lo ha detto chiaramente il sostituto procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi quando ha illustrato i risultati dell’operazione “Cian Liu” (fiume di denaro dall’Italia alla Cina) che questa operazione non sarebbe stata possibile se fosse già entrata in vigore la legge sulle intercettazioni telefoniche voluta dal Governo Berlusconi e portata avanti proprio dal Pdl e dalla Lega Nord.
Oggi un’altra operazione, Yellow macro tex, che mette a nudo ancora una volta lo stretto rapporto fra italiani e cinesi nel raggirare le leggi e frodare il fisco italiano. Un’altra operazione portata a termine anche grazie al contributo delle intercettazioni telefoniche.
Italia dei Valori non ha bisogno di salire sul carro dei vincitori che ritiene che siano solo e soltanto la Guardia di Finanza e la magistratura ed è a loro che fa i complimenti. Ma, visto che la Lega Nord ritiene che il merito sia del ministro Roberto Maroni e che vuole invitarlo di nuovo a Prato, allora lo faccia e gli dica due cose: 1) i rinforzi per le forze dell’ordine pratesi promessi a febbraio, non sono ancora arrivati e quindi è un pinocchio, 2) se approva la legge bavaglio sarà anche lui complice di quei cinesi e quegli italiani che delinquono e che non potrebbero essere smascherati perché non intercettabili.
Infine una considerazione temporale, l’indagine Cian Liu è cominciata nel 2007 quando a Prato e in Italia governava il centrosinistra, quindi di meriti su queste operazioni il centrodestra ne ha ben pochi. E’ come se fra qualche giorno, quando verrà inaugurato il sottopasso lungo la Declassata, il merito dell’opera se lo prendesse il sindaco Cenni. Diventerebbe ridicolo, così come sono ridicoli coloro che salgono sul carro della Guardia di Finanza, pur non avendo alcun merito, anzi pur lavorando per non fargliene fare più di operazioni di questo genere.
Domattina Italia dei Valori sarà davanti al Tribunale di Prato per portare il proprio contributo al presidio organizzato dalla Funzione pubblica della Cgil che protesta contro i tagli di uomini, di mezzi e di strutture fatti dal Governo Berlusconi agli Uffici giudiziari pratesi con la nuova manovra economica. Ecco, questo è il vero volto del centrodestra, quello che taglia i mezzi alla giustizia e non quello che vuole combattere l’illegalità.
lunedì 28 giugno 2010
IDV A FIANCO DEL PERSONALE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI DI PRATO
PRATO - Italia dei Valori sarà presente mercoledì mattina (30 giugno) davanti al Tribunale di Prato per condividere e sostenere il presidio organizzato dalla Funzione pubblica della Cgil, che vuole così denunciare pubblicamente la grave situazione di organici presente negli Uffici Giudiziari pratesi anche alla luce della manovra economica prevista nel decreto legge 78/2010.
Italia dei Valori denuncia da sempre la scarsa attenzione di questo Governo nei confronti della Giustizia che, anzi, viene presa in considerazione solo per gli attacchi strumentali contro quei magistrati che hanno l'ardire di indagare sui membri della maggioranza, oppure per renderla inefficiente come la legge sulle intercettazioni. La nuova manovra economica sarà ancora più penalizzante per gli Uffici giudiziari di Prato che sono già all'osso per il personale e le strumentazioni e che saranno ancor di più messi sotto pressione. Insomma chi cerca Giustizia in Italia, grazie al Governo Berlusconi, può anche scordarsela e le aziende straniere che non investono in Italia proprio perchè non si fidano della nostra Giustizia, continueranno a non farlo.
Italia dei Valori sarà al fianco dei dipendenti degli Uffici giudiziari di Prato che mercoledì mattina dalle 10 alle 12 manifesteranno davanti al tribunale.
Italia dei Valori denuncia da sempre la scarsa attenzione di questo Governo nei confronti della Giustizia che, anzi, viene presa in considerazione solo per gli attacchi strumentali contro quei magistrati che hanno l'ardire di indagare sui membri della maggioranza, oppure per renderla inefficiente come la legge sulle intercettazioni. La nuova manovra economica sarà ancora più penalizzante per gli Uffici giudiziari di Prato che sono già all'osso per il personale e le strumentazioni e che saranno ancor di più messi sotto pressione. Insomma chi cerca Giustizia in Italia, grazie al Governo Berlusconi, può anche scordarsela e le aziende straniere che non investono in Italia proprio perchè non si fidano della nostra Giustizia, continueranno a non farlo.
Italia dei Valori sarà al fianco dei dipendenti degli Uffici giudiziari di Prato che mercoledì mattina dalle 10 alle 12 manifesteranno davanti al tribunale.
sabato 26 giugno 2010
PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMITATI ILLUSI E IL CASO POLIZIA MUNICIPALE LO DIMOSTRA
PRATO - La partecipazione attiva dei cittadini alle scelte della politica della città. Un circuito virtuoso che questa amministrazione di centrodestra sembra voler portare avanti e, a giudicare da ciò che si legge sui mezzi di informazione, riscuote anche gli ampi consensi di quei comitati, come quelli di piazza Mercatale, che da sempre si battono per questa forma di partecipazione.
Ma al dire non sempre corrisponde il fare. E questo è il messaggio che Italia dei Valori ha già riferito verbalmente ai rappresentanti dei comitati del centro storico, mettendoli sul chivalà, invitandoli ad affrontare i rapporti con questa amministrazione con un senso un po’ più critico.
Solo diffidenza dettata dall’essere su posizioni contrapposte da parte di Italia dei Valori con questa amministrazione di centrodestra? Assolutamente no e lo dimostra ciò che sta avvenendo in questi giorni nell’ambito del progetto di riorganizzazione del corpo di polizia municipale. L’87% del personale della polizia municipale, con un referendum interno, ha detto no a quel piano voluto dagli assessori Aldo Milone ed Annalisa Nocentini, e no hanno detto anche i presidenti delle Circoscrizioni Nord, Ovest e Sud. Insomma la partecipazione c’è e la stragrande maggioranza degli interessati (quell’87% lo avrebbe voluto l’ad del Lingotto, Sergio Marchionne a Pomigliano) dice no a questo piano di riorganizzazione. Come si comporterà l’amministrazione comunale? L’assessore Milone lo ha già fatto capire: la riorganizzazione non è materia di concertazione. Insomma l’amministrazione farà come le aggrada a prescindere da come la pensano i cittadini e i diretti interessati.
Cosa ne pensano i comitati che si stanno battendo per la partecipazione attiva?
Ma al dire non sempre corrisponde il fare. E questo è il messaggio che Italia dei Valori ha già riferito verbalmente ai rappresentanti dei comitati del centro storico, mettendoli sul chivalà, invitandoli ad affrontare i rapporti con questa amministrazione con un senso un po’ più critico.
Solo diffidenza dettata dall’essere su posizioni contrapposte da parte di Italia dei Valori con questa amministrazione di centrodestra? Assolutamente no e lo dimostra ciò che sta avvenendo in questi giorni nell’ambito del progetto di riorganizzazione del corpo di polizia municipale. L’87% del personale della polizia municipale, con un referendum interno, ha detto no a quel piano voluto dagli assessori Aldo Milone ed Annalisa Nocentini, e no hanno detto anche i presidenti delle Circoscrizioni Nord, Ovest e Sud. Insomma la partecipazione c’è e la stragrande maggioranza degli interessati (quell’87% lo avrebbe voluto l’ad del Lingotto, Sergio Marchionne a Pomigliano) dice no a questo piano di riorganizzazione. Come si comporterà l’amministrazione comunale? L’assessore Milone lo ha già fatto capire: la riorganizzazione non è materia di concertazione. Insomma l’amministrazione farà come le aggrada a prescindere da come la pensano i cittadini e i diretti interessati.
Cosa ne pensano i comitati che si stanno battendo per la partecipazione attiva?
mercoledì 23 giugno 2010
SO.RI, LUCHETTI DEVE DIMETTERSI
PRATO - Italia dei Valori ha apprezzato il gesto dell'avvocato Marco Baldi di rinunciare all'incarico ricevuto dalla So.Ri per eliminare gli eventuali dubbi che avrebbero potuto circondare la sua nomina col fatto che è figlio del capogruppo del Pdl in Consiglio comunale e che a nominarlo è stato Giovanni Luchetti, presidente della Società Risorse e compagno di partito del padre. La rinuncia gli fa onore ma acuisce il giudizio negativo nei confronti di chi lo ha trascinato in questo sistema gelatinoso tanto caro ai membri di mister B. Le responsabilità di Giovanni Luchetti, alla luce delle dichiarazioni comparse oggi sulla stampa, risultano ancora più pesanti. Talmente pesanti che come Italia dei Valori ne chiediamo le immediate dimissioni. Come può Luchetti dichiarare "...la valutazione dei curricula è stata fatta in maniera discrezionale, anche perchè si tratta di un rapporto fiduciario"? Questo lascia supporre che la scelta di Marco Baldi fosse già stata decisa ancor prima di fare il bando e che quindi ha preso in giro gli altri sessantasette avvocati che hanno presentato il loro curriculum. Se voleva un rapporto fiduciario avrebbe dovuto assumersi la responsabilità di nominarlo e non di gettare fumo negli occhi all’opinione pubblica facendo credere di voler fare un bando pubblico quando in realtà aveva già deciso.
Luchetti, non soddisfatto di questa grave affermazione aggiunge "... peraltro abbiamo confermato il commercialista Parenti, scelto dalla precedente gestione" una dichiarazione che lascerebbe pensare ad un tentativo di inciucio con l'opposizione. Italia dei Valori non cadrà mai in questa trappola perchè il suo unico pensiero è quello di tutelare i cittadini e assicurare la meritocrazia soprattutto negli enti e nelle istituzioni pubbliche dove il nepotismo deve scomparire. Ci spaventa quello che potrebbe essere accaduto alla So.Ri. Ci spaventa a tal punto da poter quasi ipotizzare che la magistratura non possa fare a meno di andare a dare una occhiata agli incartamenti di questo bando.
Infine un'ultima considerazione è per il sindaco Roberto Cenni, al quale proprio a proposito della So.Ri Italia dei Valori aveva inviato un messaggio già nello scorso mese di dicembre e che adesso glielo rinvia con gli interessi: Cenni chiuda la SoRi perchè ente inutile, un doppione di Equitalia, un costo aggiunto per i cittadini al solo scopo di assicurare delle poltrone ai politici. Lo avesse fatto sei mesi fa avrebbe evitato anche lui questa brutta figura.
p.s.: nella foto, Giovanni Luchetti (Pdl) presidente della So.Ri spa
martedì 22 giugno 2010
SORI, INCARICO DA 27 MILA EURO AL FIGLIO DEL CAPOGRUPPO DEL PDL IN CONSIGLIO COMUNALE
PRATO- Italia dei Valori si congratula con Roberto Baldi, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale a Prato per l’assegnazione al figlio, l’avvocato Marco Baldi, dell’incarico da ventisettemila euro da parte della Società risorse (So.ri), presieduta dal suo compagno di partito Giovanni Luchetti che ha personalmente guidato la commissione per la scelta del curriculum vincente. L’assegnazione dell’incarico al dottor Marco Baldi, per l’assistenza giuridico-legale e per la rappresentanza in giudizio della So.ri per la trattazione di controversie, è sicuramente frutto di una grande esperienza e bravura nel campo della giurisprudenza.
E quindi Italia dei Valori non può che complimentarsi per il merito con cui il dottor Marco Baldi, in base al suo curriculum, è riuscito a ricevere da parte della So.ri, questo incarico da duemiladuecentocinquanta euro al mese.
Italia dei Valori pur tuttavia non può non sentirsi vicina a tutti gli altri avvocati che hanno inviato il proprio curriculum alla So.ri con l’aspettativa di ricevere l’incarico in questione. Per questo, qualora uno di questi esclusi che magari non è figlio di… ma che ritiene di avere un curriculum nettamente superiore a quello del pur bravissimo Marco Baldi, e che ritenesse che ci siano questioni da chiarire nell’assegnazione di questo incarico, possa tranquillamente chiedere a IDV l’assistenza necessaria per far valere i propri diritti e per portare alla luce eventuali dubbi sull’assegnazione di questo incarico.
Ovviamente Italia dei Valori lascia ai cittadini pratesi il giudizio morale su questo affidamento di incarico.
P.S.: nella foto, Roberto Baldi, capogruppo Pdl in consiglio comunale
sabato 19 giugno 2010
SI' A PRATO PER UN UFFICIO DI RAPPRESENTANZA DELLA PRESIDENZA DELLA REGIONE
PRATO – Ben venga a Prato l’ufficio di rappresentanza della presidenza della Regione. Italia dei Valori accoglie con estremo favore la proposta fatta dal governatore della Toscana, Enrico Rossi, e si augura che altrettanto faccia il sindaco Roberto Cenni e la sua giunta, affinché Prato venga davvero messo sotto i riflettori regionali e nazionali per venire fuori dalla crisi in cui si trova. Una crisi che purtroppo ha tutta l’aria di diventare sempre più aggressiva e più virulenta nei confronti delle fasce più deboli della città. Una crisi che purtroppo non gode della necessaria attenzione da parte del Governo Berlusconi e una riprova arriva dal mancato invio dei fondi necessari per il rifinanziamento della cassa integrazione. Finanziamento più volte promesso anche se purtroppo sempre e solo in campagna elettorale.
La decisione di sostenere la proposta di Rossi è stata presa all’unanimità questa mattina nella sede dell’Italia dei Valori dove era presente l’onorevole Fabio Evangelisti che ha incontrato gli eletti, i nominati e l’intero direttivo del partito pratese.
La Regione, con la proposta di Enrico Rossi, ha lanciato un chiaro segnale di disponibilità verso i pratesi e Italia dei Valori ne vuole interpretare tutti i lati positivi. Ma spetta ora al sindaco Cenni rispondere e ci auguriamo che venga abbandonata quella logica di contrapposizione politica che ha portato il Comune di Prato a bocciare il progetto che era già pronto a partire per la realizzazione di un edificio nello spazio del parcheggio dei tir - di fianco al campo nomadi – realizzazione che avrebbe dovuto fare la Regione per ospitare la sede della Protezione civile e l'Archivio regionale con l’ aggiunta anche di parcheggi, un parco aperto alla città, la realizzazione da parte del Genio civile di una passeggiata sopraelevata sull'argine del Bisenzio e l'inizio dei lavori per costruire il ponte pedonale che avrebbe condotto dall'altra parte del fiume, in zona Gonfienti. In tutta questa operazione il Comune avrebbe avuto in cambio 4 milioni e 200mila euro, soldi che la Regione avrebbe pagato per acquistare i relativi terreni dove avrebbe realizzato le opere. Il progetto è stato bocciato solo perché portato avanti dalla precedente amministrazione. Una decisione davvero miope e poco lungimirante.
giovedì 17 giugno 2010
ALTRI DUE OMICIDI, SUBITO UN CONSIGLIO STRAORDINARIO SULLA SICUREZZA
PRATO – Non sono trascorsi nemmeno tre giorni dall’omicidio a colpi di pistola di un imprenditore cinese e del ferimento di un suo connazionale che oggi la cronaca pratese registra altri due omicidi sempre nella comunità orientale Questa volta lo scenario è ancora più tragico e drammatico perché se il primo omicidio è avvenuto di notte e nella zona industriale, questa nuova carneficina è avvenuta in pieno pomeriggio e in città con inseguimento ed esecuzioni a colpi di pugnale ,fra la gente. E’ evidente che siamo in piena emergenza sotto il profilo della sicurezza. E’ per questo che come Italia dei Valori chiediamo un consiglio comunale straordinario e l’apertura di un tavolo di discussione per far fronte a questa emergenza prima che diventi ingovernabile.
Italia dei Valori ha sempre criticato il modo di questa amministrazione di gestire la sicurezza e questa escalation di omicidi nella comunità cinese lo sta a dimostrare.
Italia dei Valori invita il Pdl, la Lega Nord e l’Udc che amministrano questa città a prendere atto che da soli non sono riusciti in un anno a dare quella maggiore sicurezza promessa ai pratesi. E’ arrivato il momento di discutere seriamente di quanto sta accadendo in città sotto il profilo della malavita organizzata, prevalentemente nella comunità orientale, ma non solo.
Se Pdl, Lega Nord e Udc pensavano di poter brindare al primo anniversario della vittoria nelle elezioni, dovranno mettere da parte i calici e lo spumante, perché la città sta diventando un far west. E tutto questo per una politica miope sulla sicurezza che si è preoccupata solo di gettare fumo negli occhi ai cittadini e di soddisfarli con la percezione. Ma si sa che la percezione non sempre è la realtà. E Prato docet in questo senso. E’ inutile avere militari per le strade accompagnati da poliziotti e carabinieri quando non ci sono uomini per fare le indagini e per prevenire le scene da far west vissute oggi pomeriggio per le vie di Prato.
lunedì 14 giugno 2010
PRATO, UN WEEKEND CRIMINALE DA FAR RABBRIVIDIRE
PRATO – Mentre il Pdl e la Lega Nord si apprestano a brindare al primo anniversario della loro vittoria nelle amministrative di Prato, il bollettino criminale di quest’ultimo weekend sembra quello di una cittadina sudamericana. Un cinese ucciso e uno ferito a colpi di pistola nel macrolotto, un altro orientale accoltellato a San Paolo, case, ville ed appartamenti sventrati e depredati dai ladri, scippi, risse e violenze varie. Insomma è il classico weekend che dimostrat che chi ha illuso i pratesi annunciando di avere la bacchetta magica per risolvere i problemi di sicurezza nella nostra città ha fallito miseramente. E tanto più adesso che è passato un anno da quando Cenni ed i suoi politici del centrodestra hanno preso in mano le redini della città.
La sicurezza a Prato è un problema reale di cui governo nazionale e locale non tengono conto. Le prove stanno nella dispersione delle forze di polizia impegnate in compiti assurdi, dequalificanti e mirati solo a fare pubblicità per una serie di politici che mirano a realizzare consensi sulla base della emotività popolare. Nei nove punti che l'IDV di Prato chiedeva al ministro dell'Interno Maroni vi era anche quello relativo al potenziamento degli apparati investigativi che invece subiscono flessioni notevoli per la mancanza di operatori a vario titolo (agenti e ufficiali di polizia giudiziaria) mentre crescono e si diffondono, a spese della comunità, i militari che passeggiano per le vie della città al solo fine di far percepire ai cittadini che la politica della città è cambiata! E infatti ce ne siamo accorti : il crimine aumenta, il modello di sicurezza è stato modificato a danno degli utenti! Un interprete cinese impegnato nelle intercettazioni telefoniche, strumento essenziale alle indagini e che il governo sta riducendo di gran lunga, guadagna solo 4 euro l'ora e per giunta tale interprete deve essere reperito per le amicizie personali che i poliziotti e gli investigatori in generale, hanno con l'ambiente. La criminalità organizzata, in questa città, ha posto le radici attraverso l'ingente investimento di capitali, droga e l'assunzione di esercizi pubblici con metodi mafiosi e attraverso intestazioni fittizie al punto di essere paragonata quasi ad un istituto bancario in un momento in cui le banche restringono i crediti che invece concedono i mafiosi a tassi usurai. La sezione criminalità organizzata e straniera della Questura di Prato è composta solo da sette persone che devono interessarsi degli eventi delittuosi commessi nel territorio pratese da parte di tutte le comunità straniere e quella nazionale con un carico di lavoro notevolissimo e impossibile! E di tutto ciò? Non se ne parla! E' importante per questa giunta, che non dialoga con le comunità presenti sul territorio, parlare male solo dei cinesi e di chi fa la pipì sui muri. L'Italia dei Valori di Prato non vuole criticare in modo sterile, ha presentato il programma di intervento, anche se sintetico, al ministro dell'Interno ma nulla è cambiato e nessuna risposta è stata data! A questo punto diciamo con forza : attenzione centro destra, con questo modo di fare del tutto pubblicitario, rischiate di ostruire quella normale attività di contrasto al crimine la cui recrudescenza è sotto gli occhi di tutti.
La sicurezza a Prato è un problema reale di cui governo nazionale e locale non tengono conto. Le prove stanno nella dispersione delle forze di polizia impegnate in compiti assurdi, dequalificanti e mirati solo a fare pubblicità per una serie di politici che mirano a realizzare consensi sulla base della emotività popolare. Nei nove punti che l'IDV di Prato chiedeva al ministro dell'Interno Maroni vi era anche quello relativo al potenziamento degli apparati investigativi che invece subiscono flessioni notevoli per la mancanza di operatori a vario titolo (agenti e ufficiali di polizia giudiziaria) mentre crescono e si diffondono, a spese della comunità, i militari che passeggiano per le vie della città al solo fine di far percepire ai cittadini che la politica della città è cambiata! E infatti ce ne siamo accorti : il crimine aumenta, il modello di sicurezza è stato modificato a danno degli utenti! Un interprete cinese impegnato nelle intercettazioni telefoniche, strumento essenziale alle indagini e che il governo sta riducendo di gran lunga, guadagna solo 4 euro l'ora e per giunta tale interprete deve essere reperito per le amicizie personali che i poliziotti e gli investigatori in generale, hanno con l'ambiente. La criminalità organizzata, in questa città, ha posto le radici attraverso l'ingente investimento di capitali, droga e l'assunzione di esercizi pubblici con metodi mafiosi e attraverso intestazioni fittizie al punto di essere paragonata quasi ad un istituto bancario in un momento in cui le banche restringono i crediti che invece concedono i mafiosi a tassi usurai. La sezione criminalità organizzata e straniera della Questura di Prato è composta solo da sette persone che devono interessarsi degli eventi delittuosi commessi nel territorio pratese da parte di tutte le comunità straniere e quella nazionale con un carico di lavoro notevolissimo e impossibile! E di tutto ciò? Non se ne parla! E' importante per questa giunta, che non dialoga con le comunità presenti sul territorio, parlare male solo dei cinesi e di chi fa la pipì sui muri. L'Italia dei Valori di Prato non vuole criticare in modo sterile, ha presentato il programma di intervento, anche se sintetico, al ministro dell'Interno ma nulla è cambiato e nessuna risposta è stata data! A questo punto diciamo con forza : attenzione centro destra, con questo modo di fare del tutto pubblicitario, rischiate di ostruire quella normale attività di contrasto al crimine la cui recrudescenza è sotto gli occhi di tutti.
PRATO, CINESE UCCISO CON UN COLPO DI PISTOLA
PRATO - Un cinese di 37 anni ucciso con un colpo di pistola in faccia ed un secondo gravemente ferito con due colpi all'addome. Tutto questo è avvenuto ieri notte nella zona industriale del Macrolotto a Prato.
L'uso delle pistole e l'omicidio nella comunità cinese stanno a significare il salto di qualità della malavita. E' presto per sapere le cause di questo atto criminale ma un dato di fondo è certo: i cinesi, per cultura, non usano le pistole e non uccidono se non per questioni ritenute gravissime e in ambito malavitoso di alto spessore.
I campanelli di allarme nella comunità cinese pratese sono suonati già da tempo. C'è un malessere che cresce dovuto anche e soprattutto alla crisi economica aggravato da una economia sotto bosco che non può essere tutelata legalmente ed ecco quindi che porta ai regolamenti di conti per strada o nelle aziende. Il recupero crediti diventa una vera e propria guerra di bande.
Il caso dell'altra notte è ancora tutto da definire da parte degli investigatori ma non si può non sottolineare la gravità e la pericolosità dell'episodio. La richiesta di una maggiore attenzione sulla comunità cinese non solo sotto il profilo della repressione bensì anche delle problematiche che si trova a vivere non sarebbe sbagliato tenerne di conto.
E intanto la Prato militarizzata dal centrodestra registra un morto ammazzato a colpi di pistola.
L'uso delle pistole e l'omicidio nella comunità cinese stanno a significare il salto di qualità della malavita. E' presto per sapere le cause di questo atto criminale ma un dato di fondo è certo: i cinesi, per cultura, non usano le pistole e non uccidono se non per questioni ritenute gravissime e in ambito malavitoso di alto spessore.
I campanelli di allarme nella comunità cinese pratese sono suonati già da tempo. C'è un malessere che cresce dovuto anche e soprattutto alla crisi economica aggravato da una economia sotto bosco che non può essere tutelata legalmente ed ecco quindi che porta ai regolamenti di conti per strada o nelle aziende. Il recupero crediti diventa una vera e propria guerra di bande.
Il caso dell'altra notte è ancora tutto da definire da parte degli investigatori ma non si può non sottolineare la gravità e la pericolosità dell'episodio. La richiesta di una maggiore attenzione sulla comunità cinese non solo sotto il profilo della repressione bensì anche delle problematiche che si trova a vivere non sarebbe sbagliato tenerne di conto.
E intanto la Prato militarizzata dal centrodestra registra un morto ammazzato a colpi di pistola.
domenica 13 giugno 2010
METASTASIO, AUTO BLU E PESANTI RIMBORSI SPESE... SI COMINCIA BENE
PRATO – Se sono vere le notizie riportate da un quotidiano locale circa i comportamenti tenuti dal nuovo presidente del Metastasio, Umberto Cecchi, e da uno dei consiglieri del Cda, Pamela Villoresi, entrambi nominati dal sindaco Cenni, allora c'è davvero da essere preoccupati. Secondo il quotidiano in questione il presidente Cecchi utilizzerebbe l'auto blu per i suoi spostamenti necessari per il nuovo incarico ricevuto e Pamela Villoresi avrebbe già presentato un pesante rimborso spese dopo la partecipazione al primo consiglio di amministrazione. Se è vero, e non abbiamo dubbi di dubitarne, salvo smentite ufficiali da parte dei diretti interessati, allora è una grande vergogna.
Cecchi si è presentato annunciando il taglio dei compensi al Cda del 30% ma evidentemente ha subito trovato il modo di pareggiare con dei lussuosi benefit. Quanto a Pamela Villoresi se davvero ha presentato un rimborso spese che comprende il biglietto aereo andata e ritorno dalla Sicilia, la fattura per auto a noleggio da Pisa a Prato e ritorno e ricevuta di un ristorante per sei persone, beh riteniamo che abbia davvero sbagliato ad accettare questo incarico e che i pratesi non possono assolutamente permettersi di rimborsare questo genere di spese per una consigliere del Cda del teatro cittadino. Cosa succederebbe se tutti i membri si trovassero all’estero e venissero convocati per una riunione di Cda? Si spenderebbe più per i loro rimborsi spese che per l’attività teatrale. Una vergogna.
Italia dei Valori protesterà pubblicamente per questo sperpero di denaro pubblico e presenterà una interpellanza in Consiglio comunale qualora domani il rimborso spese venisse accolto dal Cda.
Infine una nota sulla possibile nomina di Roberta Betti da parte della Regione, come vicepresidente. Italia dei Valori ritiene questa eventuale nomina del tutto inopportuna perchè in evidente conflitto di interesse essendo la signora Betti presidente anche del Teatro Politeama che è privato e beneficia a sua volta di contributi pubblici. Se Roberta Betti verrà nominata vicepresidente dovrà scegliere fra il suo nuovo incarico al Metastasio e quello al Politeama. Non vediamo alternative.
martedì 1 giugno 2010
TURISMO, BOOM DI PRESENZE... E L'ASSESSORE ALLA CULTURA CHIUDE CASTELLO E CASSERO
PRATO - Gli ultimi dati sull'arrivo dei turisti a Prato dicono che c'è un vero boom di presenze. Negli ultimi tre anni ci sono stati oltre centodiecimila visitatori che si sono recati in Duomo per ammirare il ciclo pittorico di Filippo Lippi. La cattedrale pratese con quasi diciottomila visitatori nell'ultimo anno si è rivelata la meta più ambita dai turisti che in gran parte arrivano dai Paesi europei: Francia, Spagna e Germania in testa. Ma non mancano anche i giapponesi segno evidente che Prato sta entrando a far parte dei circuiti che contano nel business dei pacchetti turistici. Questo boom di interesse per Prato cozza con la visione miope dell'assessore alla Cultura, Anna Beltrame che, anzichè dare coraggio e spronare il settore ha deciso di chiudere il Castello dell'Imperatore ed il Cassero per gran parte dell'anno. Una visione miope che presto dovrà fare i conti con le richieste. Insomma a Prato assisteremo al fenomeno in cui sarà la politica ad inseguire il mercato anzichè essere la politica ad indirizzare il mercato. E tutto questo facendo perdere mesi ed anni preziosi all'economia della città che invece potrebbe approfittare fin da subito delle potenzialità di un settore che è forse l'unico che in questo momento può fare da traino all'economia cittadina. Serve coraggio, un coraggio che l'assessorato alla Cultura del Comune di Prato ha dimostrato di non avere.
l'associazione Bella Tuscany ha parteciapto lo scorso weekend alla Borsa del turismo delle 100 città d'arte d'italia a Ravenna. Il nome di Prato con i suoi prodotti e le sue eccellenze d'arte sono state poste all'attenzione di oltre cneto tour operator ma, guardacaso, solo la Provincai e l'Apt hanno sostenuto questo impegno. Nè il Comune, nè la Camera di Commercio hanno aderito all'iniziativa. Non c'è proprio di che stare allegri. Manca una visione lungimirante del grande potenziale che è e può diventare per Prato, il turismo.
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