lunedì 31 ottobre 2011
Prato maglia nera dei reati; questo è il regalo del centrodestra ai pratesi
PRATO – Aumentano i furti nelle abitazioni, aumentano le rapine e aumentano gli scippi e gli omicidi. In Toscana - secondo il rapporto annuale reso pubblico dall’Associazione nazionale forze di polizia (Anfp) pubblicato dal Sole 24 Ore - solo Lucca sta peggio di Prato.
Sono numeri impietosi quelli che riguardano la città laniera che due anni e mezzo fa si è messa nelle mani del centrodestra anche perché quest’ultima, in campagna elettorale, aveva sbandierato di avere “la bacchetta magica” per rendere più sicura la città e che in quattro e quattr’otto avrebbe rimesso le cose a posto grazie anche all’arrivo dei militari. Quel centrodestra che governa la città da due anni e mezzo deve fare i conti con l’amara realtà.
Oggi l’Anfp dice che a Prato nell’ultimo anno le rapine hanno conosciuto un incremento del +44,8 per cento (solo a Napoli, Catania e Palermo stanno peggio); i furti negli appartamenti sono schizzati ad un +25,9% e gli scippi sono saliti di un +22,3% , percentuali che pongono la città di Prato fra le più pericolose d’Italia.
E così, adesso, non è solo l’Italia dei Valori a dire a questa amministrazione di centrodestra che ha sbagliato fin dall’inizio l’approccio al problema della sicurezza. Ora ci sono anche le fonti ufficiali e le fredde statistiche nazionali a confermarlo. Purtroppo a pagare le conseguenze di questa mala amministrazione sono i pratesi, illusi che i militari avrebbero risolto tutti i problemi.
Parlare di sicurezza e di metodologie per mettere un freno alla delinquenza non è facile per nessuno visti i tempi che corrono. Ma chi illude i cittadini di avere la bacchetta magica è doppiamente colpevole se poi non ci riesce e, alla luce di questi dati ufficiali, dovrebbe fare un passo indietro o quantomeno chiedere scusa ai pratesi e cambiare totalmente strategia di approccio. L’Italia dei Valori due anni fa ha consegnato un documento nelle mani del Ministro dell’Interno Roberto Maroni. In quel documento c’erano le idee per rendere Prato più sicura. Idee mai prese in considerazione da politici e amministratori arroganti. Oggi abbiamo la certezza che la politica sulla sicurezza proposta dal centrodestra è fallimentare e che è arrivato il momento di cambiare. Almeno un assessore del comune di Prato ha sperimentato sulla propria pelle la visita dei ladri in casa, ci auguriamo che la brutta esperienza vissuta e che non auguriamo a nessuno, lo stimoli a portare buoni consigli in giunta perché si smetta di andare avanti con l’idea di dare ai cittadini la percezione della sicurezza e si lavori per dare la sicurezza, ma quella vera.
sabato 29 ottobre 2011
L'assessore Silli, sulla partecipazione dei cittadini, dimostra di essere solo un burocrate
PRATO – La qualità del burocrate non sapevamo ancora che ce l’avesse. E adesso sappiamo che ha anche quella. L’assessore Giorgio Silli sembra avere la testa più concentrata su Roma che su Prato. Si vanta di saper parlare cinque lingue ma di sicuro non ha il dono di saper ascoltare chi parla in italiano. Sulla vicenda del prolungamento di via della Pace fra Narnali e Viaccia sono state già fatte due assemblee pubbliche nella parrocchia di Viaccia, alla prima era presente anche lui con l’assessore Roberto Caverni. Due assemblee che hanno deliberato all’unanimità dei presenti che il progetto approvato dalla commissione Urbanistica col prolungamento di via della Pace solo fino a via Aspromonte non si deve fare. Nessuno tocchi il giardino della scuola Rodari di Viaccia. Ma durante le assemblee è stato fatto presente anche che l’amministrazione dovrebbe attivarsi per assumere come prioritaria la realizzazione del prolungamento di via della Pace così come previsto nel progetto originario e cioè con il prolungamento fino a via Anita Garibaldi e con l’auspicio di proseguirla addirittura fino alla tangenziale di Oste. Infrastruttura essenziale soprattutto adesso che in quella zona sta nascendo anche il nuovo ospedale. Concetti che evidentemente al consulente del ministro Giancarlo Galan sono entrati da un orecchio ed usciti dall’altro, troppo concentrato com’è a studiare i passi da fare per trasferirsi a Roma.
Nonostante i cittadini siano tutti concordi su questa linea, l’assessore Silli ha chiesto di “leggersi le tre paginette” sul regolamento comunale sulla partecipazione e di aprire un tavolo. Premesso che le paginette (come le ha definite l’assessore Silli in assemblea a Viaccia) non sono tre bensì venticinque, e premesso che i cittadini di Viaccia e Narnali hanno comunque deciso di fare i passi che il burocrate Silli ha chiesto, sa di beffa adesso sentirsi dire sui giornali dall’assessore che “non è arrivata alcuna richiesta di apertura del tavolo come prevede il regolamento”. Con questa battuta infelice il burocrate ha sconfessato la buona volontà dei cittadini che pur essendo tutti concordi nel dire no al progetto parziale del Comune e sì al progetto iniziale e complessivo di prolungamento di via della Pace fino a via Anita Garibaldi, hanno inviato una email già il 25 ottobre scorso, come da regolamento, per l’apertura online del tavolo. Domanda subito dopo anche protocollata. Ma al burocrate evidentemente manca ancora qualche passaggio per ritenersi soddisfatto.
Come residenti nella zona interessata dal progetto ci riteniamo insoddisfatti e delusi dall’atteggiamento dell’assessore Giorgio Silli. E questa ovviamente non vuole essere una polemica ma solo un invito all’assessore ad ascoltare di più i cittadini.
I residenti nella zona interessata dal progetto
Pasquale Petrella (Segreteria provinciale IDV Prato)
Monia Faltoni (Consigliere provinciale e in Circoscrizione Ovest Pd)
Nonostante i cittadini siano tutti concordi su questa linea, l’assessore Silli ha chiesto di “leggersi le tre paginette” sul regolamento comunale sulla partecipazione e di aprire un tavolo. Premesso che le paginette (come le ha definite l’assessore Silli in assemblea a Viaccia) non sono tre bensì venticinque, e premesso che i cittadini di Viaccia e Narnali hanno comunque deciso di fare i passi che il burocrate Silli ha chiesto, sa di beffa adesso sentirsi dire sui giornali dall’assessore che “non è arrivata alcuna richiesta di apertura del tavolo come prevede il regolamento”. Con questa battuta infelice il burocrate ha sconfessato la buona volontà dei cittadini che pur essendo tutti concordi nel dire no al progetto parziale del Comune e sì al progetto iniziale e complessivo di prolungamento di via della Pace fino a via Anita Garibaldi, hanno inviato una email già il 25 ottobre scorso, come da regolamento, per l’apertura online del tavolo. Domanda subito dopo anche protocollata. Ma al burocrate evidentemente manca ancora qualche passaggio per ritenersi soddisfatto.
Come residenti nella zona interessata dal progetto ci riteniamo insoddisfatti e delusi dall’atteggiamento dell’assessore Giorgio Silli. E questa ovviamente non vuole essere una polemica ma solo un invito all’assessore ad ascoltare di più i cittadini.
I residenti nella zona interessata dal progetto
Pasquale Petrella (Segreteria provinciale IDV Prato)
Monia Faltoni (Consigliere provinciale e in Circoscrizione Ovest Pd)
Etichette:
COMUNE PRATO,
INFRASTRUTTURE,
LAVORI PUBBLICI,
MOBILITA'
giovedì 27 ottobre 2011
Gli indagati facciano chiarezza con la magistratura e tolgano dall'imbarazzo la città
PRATO - Le recenti cronache fano emergere una situazione allarmante, incresciosa e quanto mai impropria che punisce ancora una volta la città di Prato. Siamo di fronte ad una serie di episodi di cronaca giudiziaria che evidenziano un quadro clinico amministrativo e politico in cui ciascuno degli attori è invitato ad assumersi le proprie responsabilità facendo chiarezza.
Prato: amministrata dal sindaco Roberto Cenni che nel momento della candidatura ben conosceva la situazione debitoria della propria azienda, oggi dichiarata fallita e possibilmente anche ad un passo da guai giudiziari. Il suo ruolo politico di primo cittadino appare essere del tutto incompatibile.
Il presidente della Sori nonché consigliere provinciale PdL, Giovanni Luchetti, indagato in concorso con altri, tra cui il portavoce del PdL Denis Verdini, per truffa aggravata allo Stato.
Il direttore generale della Provincia Giancarlo Cecchi, un tecnico, non un politico, ma indagato sui rapporti antigiuridici fra Credito Cooperativo Fiorentino e BTP.
Nelle attività di indagini emergono altresì facilitazioni per erogazioni di crediti piuttosto ingenti a persone della casta mentre tutti i cittadini e i piccoli imprenditori sanno bene quanto sia difficile accedere all’erogazione del credito anche per piccole somme di danaro.
A noi dell’Italia dei Valori non ci sta bene!
Ciascuno si assuma la responsabilità e chiarisca immediatamente con i magistrati la propria posizione.
Non ci sta bene neanche la dichiarazione dell’on. Denis Verdini allorché ritiene l’indagine della magistratura un caso di “stalking giudiziario”.
In pratica, secondo il portavoce nazionale del PdL, sarebbero i magistrati che delinquono? Ma roba dell’altro mondo! Non è più possibile accettare l’ascolto del medesimo copione recitato sempre dalla solita compagnia teatrale.
La politica deve avere un’etica ed infatti l’Italia dei Valori di Prato non emette giudizi di colpevolezza a carico degli indagati perché per tali sentenze è competente un giudice ma certamente dichiara la situazione generale insostenibile ed invita ancora una volta le persone colpite dalle indagini, attivate per reati contro la pubblica amministrazione, ad assumere una urgente e dignitosa posizione nei confronti degli inquirenti e della popolazione verso cui dovrebbero nutrire un senso di rispetto proprio in virtù delle cariche assunte.
La Segreteria provinciale
Italia dei Valori Prato
Prato: amministrata dal sindaco Roberto Cenni che nel momento della candidatura ben conosceva la situazione debitoria della propria azienda, oggi dichiarata fallita e possibilmente anche ad un passo da guai giudiziari. Il suo ruolo politico di primo cittadino appare essere del tutto incompatibile.
Il presidente della Sori nonché consigliere provinciale PdL, Giovanni Luchetti, indagato in concorso con altri, tra cui il portavoce del PdL Denis Verdini, per truffa aggravata allo Stato.
Il direttore generale della Provincia Giancarlo Cecchi, un tecnico, non un politico, ma indagato sui rapporti antigiuridici fra Credito Cooperativo Fiorentino e BTP.
Nelle attività di indagini emergono altresì facilitazioni per erogazioni di crediti piuttosto ingenti a persone della casta mentre tutti i cittadini e i piccoli imprenditori sanno bene quanto sia difficile accedere all’erogazione del credito anche per piccole somme di danaro.
A noi dell’Italia dei Valori non ci sta bene!
Ciascuno si assuma la responsabilità e chiarisca immediatamente con i magistrati la propria posizione.
Non ci sta bene neanche la dichiarazione dell’on. Denis Verdini allorché ritiene l’indagine della magistratura un caso di “stalking giudiziario”.
In pratica, secondo il portavoce nazionale del PdL, sarebbero i magistrati che delinquono? Ma roba dell’altro mondo! Non è più possibile accettare l’ascolto del medesimo copione recitato sempre dalla solita compagnia teatrale.
La politica deve avere un’etica ed infatti l’Italia dei Valori di Prato non emette giudizi di colpevolezza a carico degli indagati perché per tali sentenze è competente un giudice ma certamente dichiara la situazione generale insostenibile ed invita ancora una volta le persone colpite dalle indagini, attivate per reati contro la pubblica amministrazione, ad assumere una urgente e dignitosa posizione nei confronti degli inquirenti e della popolazione verso cui dovrebbero nutrire un senso di rispetto proprio in virtù delle cariche assunte.
La Segreteria provinciale
Italia dei Valori Prato
Etichette:
CENNI,
GIUSTIZIA PRATO,
LUCHETTI,
VERDINI
mercoledì 26 ottobre 2011
On. Rinaldi: L'Unione Europea bisogna conoscerla per approfittare delle opportunità che offre
PRATO – L’eurodeputato dell’Italia dei Valori, Niccolò Rinaldi ha voluto essere presente all’avvio dei lavori per il 1 Corso base di Europrogettazionie che si è svolto domenica scorsa nella sala Benelli dell’Hotel Palace. Quarantacinque gli iscritti arrivati da varie parti della Toscana e, alcuni anche da fuori Regione. Diversi gli studenti che frequentano l’Università di Firenze e il Pin di Prato che hanno approfittato di questa opportunità fornita dal Gruppo Alde (Alleanza dei Democratici e Liberali per l’Europa) per apprendere i primi rudimentali strumenti per comprendere come si fa a rispondere ad un bando europeo, come si formalizza un progetto per ottenere un finanziamento. A tenere il corso è stato il dottor Gabriele Guazzo con la collaborazione del dottor Lorenzo Pantanelli.
“Non vi scoraggiate se magari vi viene respinto un progetto – ha detto l’onorevole Niccolò Rinaldi - Studiate bene tutte le procedure e presentatene altri perché una volta che ve ne viene accettato uno poi entrate in un circolo virtuoso per cui i progetti successivi avranno una possibilità di essere finanziati maggiore perché avreste già un credito. L’Unione Europea è attenta e molto disponibile a progetti seri e fattibili. In Italia non c’è ancora una cultura vera per questo genere di progettazioni. Mi auguro che con questo corso, che è il diciassettesimo che propongo nel centro Italia, si crei sempre più una cultura Europeista capace di approfittare di queste opportunità che negli altri Paesi è già una consistente realtà”.
Il corso fattivamente organizzato da Pasquale Petrella si è svolto nell’arco dell’intera giornata e a tutti i partecipanti è stato rilasciato della documentazione didattica molto utile per approfondire l’argomento. L'onorevole Rinaldi ha annunciato che a breve verrà organizzato a Roma un altro corso più avanzato e specifico per l'imprenditoria femminile, sempre finanziato dal Gruppo Alde e finalizzato a scoprire le opportunità Europee che ci sono in questo settore.
sabato 22 ottobre 2011
Corso di Europrogettazione, un successo già prima di cominciare
PRATO - Arriveranno anche da fuori regione per prendere parte al Corso base di Europrogettazione che si svolgerà domani (domenica 23 ottobre) all'Hotel Palace di Prato. E' già un successo in termini di partecipazione l'iniziativa voluta dall'eurodeputato dell'Italia dei Valori Niccolò Rinaldi e finanziata dal Gruppo Alde (Alleanza dei Democratici e liberali per l'Europa) presente nel Parlamento Europeo. Il corso, che è del tutto gratuito, si svilupperà dalle 9,30 fino alle 18 e sarà tenuto da Gabriele Guazzo con la collaborazione di Lorenzo Pantanelli e con l'organizzazione di Pasquale Petrella. Tanti i temi che verranno trattati a cominciare da una breve illustrazione di quella che è la struttura istituzionale e le competenze dell'Unione Europea, alle politiche e i programmai: il budget europeo. Per proseguire con i Finanziamenti a gestione diretta e indiretta; I programmi per la competitività, l'innovazione, la mobilità, l'ambiente e l'occupazione; I principali programmi nei settori Cultura, istruzione e cittadinanza europea attiva. Si parlerà anche della politica dell'UE per il turismo: iniziative e strumetni. E la conclusione del corso prevederà una esercitazione pratica dopo che i relatori avranno parlato sul tema: Dall'idea progettuale alla stesura del progetto: lo sviluppo dell'idea, i documenti per fare domanda, il partenariato, il budget di progetto.
L'ìItalia è uno dei Paesi dell'Unione Europea che meno beneficia dei fondi europei per mancaza di progetti validi. Questo corso vuole essere un primo passo per formare esperti in questo settore affinchè anche l'Italia possa finalmente avere una maggiore attenzione nella distribuzione dei finanziamenti della Comunità Europea.
mercoledì 19 ottobre 2011
Cenni ammette: la Sasch aveva i conti in rosso prima che mi candidassi
PRATO – “Nel 2008 c’era stata la crisi dei mutui subprime che aveva creato uno scossone incredibile. Questo un po’ mi frenava. Ho avuto paura nel momento in cui dovevo accettare la candidatura, c’erano questi problemi e poi credevo di non essere abbastanza vicino alle persone nella loro percezione. Ammetto che c’è stata sottovalutazione della crisi del 2008…” Questa frase l’ha rilasciata l’attuale sindaco di Prato, Roberto Cenni, al Corriere Fiorentino, nel rispondere al giornalista Giorgio Bernardini che gli ha chiesto: Prima di candidarsi nel 2009, immaginava che i conti in rosso della Sasch le avrebbero creato questi problemi?
Una domanda ed una risposta precise che ci svelano non solo che l’imprenditore Roberto Cenni, sapeva al momento di candidarsi che la sua azienda aveva i conti in rosso ed andava malissimo (Cenni è l’azionista di riferimento della Sasch che la settimana scorsa ha presentato istanza di fallimento in proprio con un debito stimato in circa duecento milioni di euro), ma ci svela anche che l’imprenditore Roberto Cenni aveva sottovalutato quello che stava realmente accadendo all’azienda della sua famiglia.
Si tratta di dichiarazioni molto precise e molto gravi. Noi non vogliamo giudicare l’imprenditore Roberto Cenni, per quello ci sono i magistrati che già se ne stanno occupando, ci preme invece guardare al Roberto Cenni sindaco e ci viene da chiedere: cosa sta sottovalutando in questo momento il sindaco di Prato nell’amministrazione della città? Quali fallimenti ci troveremo a gestire fra due anni e mezzo quando scadrà la legislatura?
Noi come Italia dei Valori diciamo che la lista delle situazioni che il sindaco e la sua giunta di centrodestra stanno sottovalutando è lunghissima. La questione del sottopasso di via Ciulli, dove oltre un anno fa morirono annegate tre donne, e che è ancora chiuso ne è un primo esempio. La guerra che il Comune sta portando avanti con le aziende partecipate ne è un secondo esempio. Lo strappo con i cittadini per il progetto per la Declassata al Soccorso, ne è un terzo. Lo scontro che va avanti da mesi a Chiesanuova per la viabilità nel tratto fra via Tirso e via Tagliamento ne è un quarto… e potremmo proseguire per decine di casi per dimostrare come la città sia abbandonata a se stessa.
L’Italia dei Valori resta ferma sulla sua prima richiesta fatta nel momento in cui è stata resa pubblica la notizia circa la presentazione dell’istanza di fallimento in proprio presentata dalla proprietà della Sasch: Roberto Cenni deve fare un passo indietro da sindaco e dimettersi.
Una domanda ed una risposta precise che ci svelano non solo che l’imprenditore Roberto Cenni, sapeva al momento di candidarsi che la sua azienda aveva i conti in rosso ed andava malissimo (Cenni è l’azionista di riferimento della Sasch che la settimana scorsa ha presentato istanza di fallimento in proprio con un debito stimato in circa duecento milioni di euro), ma ci svela anche che l’imprenditore Roberto Cenni aveva sottovalutato quello che stava realmente accadendo all’azienda della sua famiglia.
Si tratta di dichiarazioni molto precise e molto gravi. Noi non vogliamo giudicare l’imprenditore Roberto Cenni, per quello ci sono i magistrati che già se ne stanno occupando, ci preme invece guardare al Roberto Cenni sindaco e ci viene da chiedere: cosa sta sottovalutando in questo momento il sindaco di Prato nell’amministrazione della città? Quali fallimenti ci troveremo a gestire fra due anni e mezzo quando scadrà la legislatura?
Noi come Italia dei Valori diciamo che la lista delle situazioni che il sindaco e la sua giunta di centrodestra stanno sottovalutando è lunghissima. La questione del sottopasso di via Ciulli, dove oltre un anno fa morirono annegate tre donne, e che è ancora chiuso ne è un primo esempio. La guerra che il Comune sta portando avanti con le aziende partecipate ne è un secondo esempio. Lo strappo con i cittadini per il progetto per la Declassata al Soccorso, ne è un terzo. Lo scontro che va avanti da mesi a Chiesanuova per la viabilità nel tratto fra via Tirso e via Tagliamento ne è un quarto… e potremmo proseguire per decine di casi per dimostrare come la città sia abbandonata a se stessa.
L’Italia dei Valori resta ferma sulla sua prima richiesta fatta nel momento in cui è stata resa pubblica la notizia circa la presentazione dell’istanza di fallimento in proprio presentata dalla proprietà della Sasch: Roberto Cenni deve fare un passo indietro da sindaco e dimettersi.
lunedì 17 ottobre 2011
Istanza di fallimento per la Sasch del sindaco Cenni
PRATO – Il fallimento di un’azienda è una sconfitta per tutti. Per gli imprenditori titolari, che non hanno saputo tenerla a galla, per i dipendenti che si trovano senza lavoro, per i fornitori-creditori - che potrebbero a loro volta essere trascinati nel tunnel della crisi - per l’intero sistema dell’economia che viene a perdere un soggetto che, un tempo, produceva ricchezza.
La richiesta di fallimento in proprio presentata dalla Sasch il cui azionista di riferimento è Roberto Cenni, sindaco di Prato, rappresenta a livello economico un altro brutto segnale per il distretto tessile pratese e questo all’Italia dei Valori dispiace moltissimo e c’è piena solidarietà verso tutti coloro che si trovano o si troveranno in grande difficoltà per questo fallimento.
A livello politico però non possiamo non esimerci dal dichiarare il grande imbarazzo in cui ci troviamo nel dover sottolineare che il fallimento riguarda in via diretta il sindaco della nostra città. Ed è un imbarazzo che, ci dispiace sottolinearlo, lo avevamo evidenziato già quando erano apparsi i primi segnali inequivocabili di quello che, con opportune strategie, è stato trascinato fino ad oggi. Siamo dispiaciuti per la richiesta di fallimento perché vorremmo che le aziende fossero tutte sane e producessero posti di lavoro e ricchezza, ma nel caso della Sasch siamo allo stesso tempo fortemente indignati per quelli che ci sembrano degli espedienti di basso livello trovati dagli amministratori per trascinare da una parte l’agonia dell’azienda e dall’altra – di pari passo - far crescere l’indignazione dei creditori che da anni aspettano di riscuotere il loro lavoro e le loro forniture. Era stato paventato un concordato preventivo, era stato paventato l’interessamento di una cordata di imprenditori per salvare il gruppo industriale e oggi, a distanza di oltre un anno, ci accorgiamo che in realtà la cordata di imprenditori non ha presentato nessuna richiesta e che i conti non tornano.
Espedienti che gettano una bruttissima luce su chi sta gestendo la Sasch e, di riflesso, sul suo azionista di riferimento, ovvero il sindaco di Prato Roberto Cenni.
Per questo l’Italia dei Valori chiede ancora una volta al primo cittadino di Prato di riflettere bene circa il proprio futuro. Prato non ha bisogno di sindaci che gli procurano imbarazzo. Oggi scopriamo che la Sasch presenta una istanza di fallimento in proprio. Domani cosa ci diranno i curatori fallimentari? La contabilità del Gruppo è limpida o dovremo aspettarci qualcosa che dal fallimentare passa al penale?
Se l’Italia è bene che si prepari alle elezioni politiche a primavera , Prato farebbe bene a pensare a quelle amministrative.
sabato 15 ottobre 2011
Sottopasso di via Ciulli, la Procura sbugiarda l'Amministrazione di Centrodestra
PRATO - Il procuratore della Repubblica di Prato ha dichiarato pubblicamente che il Comune guidato da un’amministrazione di centrodestra (Pdl+Udc+Lega Nord+Fli) con a capo il sindaco Roberto Cenni non ha presentato alcuna richiesta di dissequestro del sottopasso di via Ciulli dove oltre un anno fa morirono annegate tre donne orientali. Con questa dichiarazione del procuratore capo Piero Tony la giunta di Prato è nuda di fronte alle proprie responsabilità: dopo dodici mesi e dieci giorni non è stata capace di presentare un progetto di messa in sicurezza del sottopasso e non ha avuto neppure il coraggio di presentare domanda di dissequestro. E se fino ad oggi la risposta degli amministratori circa i ritardi della riapertura del sottopasso venivano addossati alla magistratura che stava facendo le indagini e lo aveva sequestrato, ora sappiamo che è una bugia. I residenti di Narnali, Galciana e di tutti coloro che circolano in quella zona e che da un anno sono costretti ad enormi sacrifici, è bene che sappiano che la procura di Prato addossa le responsabilità di questi disagi all’amministrazione comunale. Una responsabilità che da sempre è stata percepita come tale dai cittadini, senza che arrivasse la conferma della Procura. E ora si comprende bene anche come mai la fiaccolata di mercoledì 5 ottobre, nell’anniversario della tragedia, organizzata dall’associazione Narnalinsieme sia stata non solo boicottata dagli amministratori del comune ma anche denigrata: chi partecipa a quella fiaccolata dovrebbe vergognarsi, ha dichiarato più di un esponente del centrodestra. Oggi, alla luce delle dichiarazioni del procuratore Tony, diciamo a gran voce che a vergognarsi deve essere questa amministrazione di centrodestra incapace di dare risposte, incapace di risolvere i problemi dei cittadini. Un anno di bugie per nascondere l’incapacità di presentare un piano di recupero del sottopasso. Il procuratore Tony si è detto disponibilissimo al dissequestro, ma serve quantomeno una domanda da parte del Comune.
L’Italia dei Valori chiederà ufficialmente in Consiglio Comunale spiegazioni su come mai ci sia stato tutto questo ritardo e, soprattutto, pretenderà che l’amministrazione presenti domanda di dissequestro con un adeguato progetto di messa in sicurezza.
Pasquale Petrella
Segreteria Italia dei Valori - Prato
lunedì 10 ottobre 2011
venerdì 7 ottobre 2011
Maggio Fiorentino, grave atto antisindacale
PRATO – Siamo tornati indietro di cento anni. Quanto accaduto ieri sera al Maggio musicale Fiorentino con la decisione da parte della direzione di assumere personale esterno per vanificare lo sciopero delle maestranze è di una gravità enorme. Tanto più grave se si pensa che a presiedere il Cda c’è il sindaco di Firenze Matteo Renzi che, alla luce di quanto accaduto, bisogna chiedersi se possa ancora definirsi un esponente di sinistra.
Una decisione, quella della direzione del Maggio che è stata giustamente criticata dall’assessore regionale Cristina Scaletti che già da tempo chiede chiarimenti alla soprintendente Francesca Colombo sulle modalità di gestione del Maggio. Far svolgere il concerto di Zubin Mehta e Rudolf Buchbinder calpestando la dignità dei lavoratori in sciopero ha gettato un’ombra anche sulla performance di questi due grandi artisti.
Come Italia dei Valori siamo vicini ai dipendenti del Maggio Fiorentino e ci auguriamo che venga al più presto ripristinata la giusta dialettica fra direzione e sindacati. Inoltre, qualora siano stati lesi dei diritti costituzionalmente garantiti ci auguriamo che i responsabili siano perseguiti per legge. Pieno appoggio all’assessore regionale Cristina Scaletti per la decisione di chiedere chiarimenti in via ufficiale nel Cda del Maggio.
Pasquale Petrella
Responsabile regionale Dipartimento Cultura IdV Toscana
martedì 4 ottobre 2011
Antichi Sigilli del Comune a Nesi, una mozione Idv in Consiglio
PRATO – La proposta del responsabile regionale del Dipartimento cultura dell’Italia dei Valori Toscana, Pasquale Petrella, affinchè l’amministrazione di Prato consegni gli Antichi sigilli del Comune allo scrittore Edoardo Nesi, vincitore del Premio Strega 2011, adesso diventa ufficiale con la presentazione in Consiglio di una mozione da parte del capogruppo IdV, Aurelio Donzella. La mozione chiede di donare l’ambito riconoscimento a Nesi in virtù della positiva immagine e della visibilità della cultura di Prato che lo scrittore sta dando grazie al suo libro “Storia della mia gente” col quale ha vinto il Premio Strega 2011.
La mozione dovrebbe avere l’appoggio anche dell’assessore alla Cultura del comune che si è già pubblicamente espressa per la possibilità di poter donare gli Antichi sigilli, a Nesi, definito dalla stessa assessore “un caro amico”. Il condizionale è d’obbligo visto che Nesi oltre ad essere uno scrittore di successo è anche assessore nella giunta di centrosinistra della Provincia di Prato, mentre l’assessore alla cultura del comune è di centrodestra e fino ad oggi, a tre mesi dalla vittoria del premio, se non ci fosse stata l’iniziativa dell’IdV non aveva ancora pensato di dare un riconoscimento a chi, in questo momento di grande crisi, sta dando una immagine positiva della città parlando proprio di quella crisi che sta attanagliando la “sua gente”.
L'Italia dei Valori si augura che almeno su questo tema si riesca ad andare oltre la sterile contrapposizione politica e si guardi al bene della città.
lunedì 3 ottobre 2011
Fiaccolata per ricordare la tragedia di un anno fa nel sottopasso di via Ciulli
PRATO - L'Italia dei Valori di Prato aderisce ufficialmente alla fiaccolata di mercoledì sera a Narnali in ricordo delle tre donne cinesi morte annegate nel sottopasso di via Ciulli un anno fa e per ricordare e denunciare che ci sono duecento famiglie che ancora aspettano un risarcimento per i danni subiti in quell'alluvione, per ricordare e denunciare che ci sono le imprese di via Dosso Faiti prigioniere per il sottopasso ancora sotto sequestro da parte della magistratura e soprattutto che nulla è stato fatto da questa amministrazione di centrodestra per cercare di eliminare il rischio di allagamenti nell'intera zona. La stagione delle piogge è ormai alle porte e il rischio ritorna di nuovo reale.
L'Italia dei Valori aderisce quindi con grande convinzione all'iniziativa proposta dall'associazione Narnalinsieme perchè ne condivide i presupposti, le preoccupazioni e le denunce. L'Italia dei Valori invita tutti i cittadini a prendere parte alla fiaccolata quale momento di impegno civile per spronare gli amministratori e la magistratura a fare di più. La chiusura del sottopasso di via Ciulli, a distanza di un anno, è una ferita ancora aperta che provoca enormi disagi non solo alle aziende della zona ma all'intera collettività che si vede sovraccaricata di traffico e quindi di inquinamento acustico e da smog. L'assenza di lavori per migliorare l'assetto idrogeologico della zona è un'altra grande preoccupazione per tutti i residenti. Nessuno vuole più sentir parlare di "bomba d'acqua" in futuro per giustificare eventuali (ci auguriamo di no) allagamenti.
Etichette:
AMBIENTE,
POLITICA E PROPAGANDA,
Prato
Iscriviti a:
Post (Atom)