mercoledì 19 ottobre 2011

Cenni ammette: la Sasch aveva i conti in rosso prima che mi candidassi

PRATO – “Nel 2008 c’era stata la crisi dei mutui subprime che aveva creato uno scossone incredibile. Questo un po’ mi frenava. Ho avuto paura nel momento in cui dovevo accettare la candidatura, c’erano questi problemi e poi credevo di non essere abbastanza vicino alle persone nella loro percezione. Ammetto che c’è stata sottovalutazione della crisi del 2008…” Questa frase l’ha rilasciata l’attuale sindaco di Prato, Roberto Cenni, al Corriere Fiorentino, nel rispondere al giornalista Giorgio Bernardini che gli ha chiesto: Prima di candidarsi nel 2009, immaginava che i conti in rosso della Sasch le avrebbero creato questi problemi?
Una domanda ed una risposta precise che ci svelano non solo che l’imprenditore Roberto Cenni, sapeva al momento di candidarsi che la sua azienda aveva i conti in rosso ed andava malissimo (Cenni è l’azionista di riferimento della Sasch che la settimana scorsa ha presentato istanza di fallimento in proprio con un debito stimato in circa duecento milioni di euro), ma ci svela anche che l’imprenditore Roberto Cenni aveva sottovalutato quello che stava realmente accadendo all’azienda della sua famiglia.
Si tratta di dichiarazioni molto precise e molto gravi. Noi non vogliamo giudicare l’imprenditore Roberto Cenni, per quello ci sono i magistrati che già se ne stanno occupando, ci preme invece guardare al Roberto Cenni sindaco e ci viene da chiedere: cosa sta sottovalutando in questo momento il sindaco di Prato nell’amministrazione della città? Quali fallimenti ci troveremo a gestire fra due anni e mezzo quando scadrà la legislatura?
Noi come Italia dei Valori diciamo che la lista delle situazioni che il sindaco e la sua giunta di centrodestra stanno sottovalutando è lunghissima. La questione del sottopasso di via Ciulli, dove oltre un anno fa morirono annegate tre donne, e che è ancora chiuso ne è un primo esempio. La guerra che il Comune sta portando avanti con le aziende partecipate ne è un secondo esempio. Lo strappo con i cittadini per il progetto per la Declassata al Soccorso, ne è un terzo. Lo scontro che va avanti da mesi a Chiesanuova per la viabilità nel tratto fra via Tirso e via Tagliamento ne è un quarto… e potremmo proseguire per decine di casi per dimostrare come la città sia abbandonata a se stessa.
L’Italia dei Valori resta ferma sulla sua prima richiesta fatta nel momento in cui è stata resa pubblica la notizia circa la presentazione dell’istanza di fallimento in proprio presentata dalla proprietà della Sasch: Roberto Cenni deve fare un passo indietro da sindaco e dimettersi.

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