PRATO – L'intervento a Officina Giovani dell'assessore alla cultura del comune di Prato, Anna Beltrame riporta indietro di anni la politica sui giovani nella nostra città. L'assessore Beltrame, che ora potremo anche chiamare l'assessore Non-ci-sono-soldi visto che è l'unica frase che sta ripetendo a tutto il mondo associazionistico pratese, non solo non cerca strade nuove per portare finanziamenti a Prato ma ha deciso che la programmazione degli eventi deve tornare nelle stanze dei funzionari pubblici anziché farla redigere da commissioni composte da esperti del settore. Una proposta che va contro la stessa promessa fatta in campagna elettorale dal sindaco Roberto Cenni che aveva annunciato che avrebbe tolto il più possibile il potere ai funzionari pubblici su queste decisioni.
L'Italia dei Valori ritiene estremamente singolare la proposta fatta dall'assessore Non-ci-sono-soldi circa la riorganizzazione di Officina Giovani: il bar dove c'è da lavorare e da sudare per fare un minimo di guadagno va ai privati che dovranno ottimizzare i loro introiti magari incentivando i giovani a bere; l'organizzazione degli eventi va ai funzionari pubblici (coordinati dallo stesso assessore) che sanno poco o nulla delle esigenze dei giovani. Si impone inoltre il biglietto di ingresso per quasi tutte le manifestazioni, o quantomeno per la stragrande maggioranza di esse, e si tentenna su quelle gratuite.
L'assessore Non-ci-sono-soldi Anna Beltrame sta proponendo una cultura a pagamento e dettata dall'alto. L'Italia dei Valori è fortemente critica su questo modo di programmare la cultura giovanile. Le attività culturali vanno coordinate con le associazioni che sono presenti sul territorio e la parte gratuita deve essere preponderante rispetto a quella a pagamento.
Ci chiediamo come mai l'europarlamentare della Lega, Claudio Morganti, non abbia ancora prospettato alcun progetto per portare finanziamenti per la cultura pratese dall'Europa? Sta ancora cercando di ambientarsi a Bruxelles, oppure sta pensando ad altro?
L'assessore Beltrame farebbe bene magari a fargli una telefonata anziché ripetere al mondo culturale pratese "Non ci sono soldi".