martedì 22 settembre 2009

LA SASCH DEL SINDACO CENNI CHIEDE LA CASSA INTEGRAZIONE PER ALTRE NOVE PERSONE

PRATO - La notizia che la Sasch, l’azienda del sindaco Roberto Cenni, abbia chiesto la cassa integrazione per altri nove dipendenti oltre ai nove della settimana scorsa ci lascia molto perplessi e ci preoccupa non poco.

L’Italia dei Valori intanto esprime solidarietà agli operai posti dalla Sasch nell’anticamera del licenziamento e per tutti quegli altri delle aziende dell’indotto che si troveranno a perdere il lavoro per la decisione dell’azienda del sindaco di trasferire in Cina la realizzazione di centomila capi di abbigliamento.

L’Italia dei Valori ritiene inoltre che la decisione della Sasch sia fortemente negativa proprio perché è di proprietà del sindaco della città. Il segnale che viene lanciato verso quegli industriali che invece stanno lottando con tutti i mezzi per salvare la propria azienda e non licenziare i propri dipendenti, è un segnale di pessimismo e di debolezza.

L’IDV chiede al sindaco Cenni una maggiore responsabilità nelle sue scelte aziendali in questo momento di grande difficoltà in cui si sta trovando il distretto. Nella sua nuova veste di amministratore Roberto Cenni deve porsi la domanda se una scelta così drastica come quella di chiudere la produzione in Italia e portarla in Cina possa avere delle ripercussioni a catena. Insomma se è lo stesso sindaco a non credere nella ripresa e a non investire in città, chi dovrebbe farlo? La riflessione che stiamo facendo è che in questo momento la Sasch abbia deciso di portar via il lavoro da Prato per darlo ai cinesi. No, non è questo il comportamento che dovrebbe tenere un sindaco che vuol bene alla propria gente. La Sasch in questo momento dovrebbe guardare meno al proprio profitto e guardare di più a strategie che possano far superare la crisi senza mettere in mezzo alla strada decine e decine di famiglie.

Inoltre ci chiediamo con che spirito il prossimo 1 ottobre i rappresentanti del Governo accoglieranno la delegazione pratese sapendo che lo stesso sindaco che la guiderà ha delocalizzato proprio in questi giorni la propria attività all’estero?

Il Sole 24 Ore scrive che Prato è scivolata di tredici posizione, ed è quasi ultima fra le province della Toscana nella classifica del Bil (Benessere interno lordo). Una classifica che prende in considerazione otto parametri fra i quali la sanità, l’istruzione, la vita sociale, l’ambiente e non ultima, la sicurezza. Cento giorni sono pochi per alcuni amministratori per dare un segnale di cambiamento e sono sufficienti per altri. L’Italia dei Valori non può che constatare che per questo Centrodestra che guida Prato i primi cento giorni sono scivolati via facendo precipitare la città di altre tredici posizioni nella classifica del Bil, non dando sicurezza – nonostante l’arrivo dei militari – non infondendo fiducia nei cittadini, non dando assolutamente nessun segnale positivo che possa far sperare in un futuro migliore. No, caro Cenni così non si amministra una città. L’IDV si aspetta un cambio di passo da parte di questa amministrazione per il bene dei pratesi che hanno ancora fiducia e che hanno voglia di vivere e di investire a Prato.

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