martedì 20 settembre 2011

Ordinanza del sindaco Cenni sospesa dal Tar e Comune condannato, ecco i danni del centrodestra



PRATO – I cittadini pratesi in questo momento sono presi fra due fuochi: da una parte l’illegalità diffusa che coinvolge sempre più fasce di città e di residenti sia come vittime che come parte attiva; dall’altra le ordinanze di questa amministrazione di centrodestra che nel tentativo di porvi rimedio finisce a sua volta per compiere atti sempre discutibili e a volte anche illegittimi come da sempre denuncia l’Italia dei Valori. Una denuncia che ora trova riscontro anche nelle deliberazioni dei giudici che hanno condannato il Comune di Prato.

La sentenza di condanna arriva dal Tribunale amministrativo regionale della Toscana e riguarda l’ordinanza del sindaco di Prato, Roberto Cenni, stilata su indicazione dell’assessore alla sicurezza Aldo Milone e dell’intera giunta di centrodestra, emessa per censurare determinate attività commerciali in aree del centro storico ben delimitate con planimetrie. Mai come in questo caso la dichiarazione del segretario provinciale Idv, Salvo Ardita, in polemica proprio l’altro ieri con l’assessore Aldo Milone e con l’eurodeputato della Lega Nord, Claudio Morganti, sulla proposta di una cauzione antievasione per le aperture di nuove partite Iva che crea inutili e selvagge divisioni, è stata precorritrice della verità. I giudici del Tar hanno sospeso l’ordinanza del sindaco dello scorso mese di marzo che vietava la vendita per asporto di alcolici dalle 20 alle 7 solo in alcune vie del centro storico e vietava dalle 22 alle 5 ogni attività di somministrazione e vendita di alimenti e bevande nella stessa area ma leggermente più ristretta e delimitata con una nuova planimetria dove il divieto veniva espressamente indicato fino al numero civico 52 di via Magnolfi. Una vera e propria aberrazione. Il risultato? Ordinanza sospesa e Comune di Prato condannato a pagare, con i soldi dei contribuenti pratesi, le spese legali e i rimborsi forfettari delle spese generali, in attesa della discussione nel merito.

Ecco dove ci sta portando questa amministrazione di centrodestra con le sue ordinanze che non risolvono i problemi bensì li accentuano finendo per diventare una beffa per i pratesi onesti che anziché veder risolti i loro problemi si trovano anche a pagare i danni provocati da ordinanze illegittime. A breve il Tar si pronuncerà anche sul ricorso presentato dagli esercenti cinesi che hanno le loro attività nel triangolo del macrolotto zero ai quali una ordinanza del sindaco Cenni ha vietato di tenere aperto oltre la mezzanotte. Anche in quel caso l’ordinanza era corredata da una planimetria che delimita l’area colpita dalla censura e chi, avendo l’attività sul marciapiede opposto o a un metro oltre quella linea rossa, può tenere aperto senza subire sanzioni. Una concorrenza sleale legalizzata. Se il Comune verrà condannato anche in quel caso a pagare i danni ai commercianti cinesi, credo che sia giusto che a pagare siano di tasca loro il sindaco e i membri della sua giunta.



Pasquale Petrella

Responsabile regionale Dipartimento Cultura Idv Toscana

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