venerdì 7 gennaio 2011

SICUREZZA, IL TEMPO DEI MILITARI STA PER SCADERE E I PROBLEMI SONO IRRISOLTI



PRATO - Il tempo dei militari a Prato sta per scadere ed allora è doveroso ringraziare tutti quei ragazzi in divisa che ci hanno fatto compagnia per le vie del centro in tutti questi ultimi diciotto mesi. Giovani militari che pur avendo poca dimestichezza in materia di ordine e sicurezza pubblica perchè addestrati per scenari ben più impegnativi, hanno fatto a pieno il loro dovere facendo sentire sicuri i cittadini. Hanno dato il massimo della loro professionalità nello svolgere un compito forse anche poco gradito preferendo, crediamo, scenari afgani a quelli pratesi. A loro va il ringraziamento di Italia dei Valori con l'auspicio che mai più in futuro debbano trovarsi a sacrificare la propria dignità per accontentare le scelte populiste di qualche politico.
E dopo aver ringraziato coloro che ci hanno messo la faccia con serietà ed impegno, non possiamo non passare a fare un bilancio sull'utilità o meno del loro impiego nella nostra città e quindi sulla scelta opportuna o meno di chi politicamente parlando ce li ha portati. Il bilancio lo facciamo attraverso i dati forniti dalla questura di Prato sull'andamento dei reati nel 2010 nella nostra città, confrontandoli con quelli forniti dalla questura di Firenze e relativi al capoluogo della Toscana dove non sono stati impiegati i militari. Secondo questi dati, forniti poco prima di Natale, a Prato c'è stato un calo di circa l'11 per cento dei delitti, con un incremento però per le rapine, i fatti di sangue e i furti nelle abitazioni. A Firenze il numero dei delitti è sceso del 15 per cento, con un incremento per i fatti di sangue e i furti nelle abitazioni. Sembra incredibile eppure a Firenze la percentuale dei delitti è scesa più che a Prato dove quotidianamente sono stati schierati decine di militari insieme a poliziotti e carabinieri ma, nel contesto generale si è registrato lo stesso incremento per quelle tipologie di reati più gravi. E allora quale conclusione ne possiamo trarre? La prima è che la scelta politica dell'amministrazione comunale di Prato guidata dal centrodestra è stata anche in questo caso fallimentare: la presenza dei militari da una parte non ha affatto determinato una diminuzione dei reati, dall'altra ha impegnato centinaia di migliaia di euro per pagare le indennità supplementari ai soldati, soldi pubblici che avrebbero potuto essere impiegati per offrire altri servizi o più semplicemente, come auspicava Italia dei Valori, per assumere altri poliziotti, finanzieri e carabinieri da destinare ad indagini investigative per prevenire sul serio la commissione dei reati. La sicurezza è un problema serio che non si può affrontare con gli spot , gettando fumo negli occhi ai cittadini che sono stati ingannati con false promesse in campagna elettorale e illusi con la presenza dei militari che avrebbe dovuto risolvere ogni problema. La statistica di fine anno dice che i furti nelle abitazioni sono aumentati e quindi ci sono migliaia di famiglie che si sono visti svaligiare le loro case. Anche le rapine e gli omicidi sono aumentati. Possiamo sentirci più sicuri con la politica dei militari per strada fatta dal centrodestra? No, noi ringraziamo i militari che ce l'hanno messa tutta, ma non siamo più tranquilli rispetto a quanto lo eravamo un anno e mezzo fa. Anzi ora, con la partenza dei militari, ci sentiamo ancora più in pericolo perchè le risorse spese per i militari sono finite e le forze dell'ordine sono sempre più sotto organico. Ora più che mai l'amministrazione comunale dovrebbe fare pressioni sul Governo affinchè gli organici destinati alla sicurezza nella terza città più grande del centro Italia (dopo Roma e Firenze), abbia ciò che gli spetta non solo per numero di poliziotti, carabinieri e finanzieri, bensì anche per il personale e i magistrati del Tribunale. Un altro fronte quest'ultimo che crea preoccupazione per l'amministrazione della giustizia e quindi per la certezza del diritto. Se si fosse investito già diciotto mesi fa su questi due fronti anzichè sperimentare gli spot propagandistici, forse avremmo avuto davvero più sicurezza e più giustizia.
E allora alla domanda se sono serviti i militari in città, la risposta non può che essere una sola: no.

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