lunedì 8 novembre 2010
FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE, A PRATO SI ARRESTA A MILANO... ANCORA NO
PRATO - Se nel nostro Paese ha ancora un senso quella frase che compare in alcune vecchie procure: La legge è uguale per tutti, ci nasce un sospetto leggendo le ultime notizie in materia di inchieste giudiziarie che in realtà non sempre è così.
E mi spiego meglio, a Prato, il mese scorso, la questura nell'ambito di un'indagine sulla prostituzione, ha arrestato su disposizione della Procura: Renzo un ex fotografo, Rossana una dipendente di una stireria e Giuseppa casalinga e mamma di due adolescenti, per favoreggiamento della prostituzione. Le loro colpe? Le indagini hanno permesso di appurare che Renzo, Rossana e Giuseppa “erano in contatto fra loro per reclutare ragazze, anche molto giovani, e donne da presentare a uomini italiani per incontri sessuali a pagamento – si legge nella nota della questura - Le donne venivano di solito reclutate tra casalinghe o impiegate con necessità economiche, quasi sempre all’insaputa delle famiglie”.
Ora analizziamo quello che è successo a Milano nell’ambito dell’inchiesta su Ruby Rubacuori ovvero Karima El Mahroug la diciottenne marocchina “aiutata” dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo essere stata portata in questura per rispondere dell’accusa di furto. L’inchiesta ha portato ad indagare per favoreggiamento della prostituzione i signori Lele ed Emilio e la signorina Nicole. Tutti e tre hanno un avviso di garanzia con lo stesso capo di accusa: favoreggiamento della prostituzione. Forse non per tutti le accuse sono le stesse ma di sicuro anche in qeusto caso si dice che qualcuno reclutava donne e a volte, vedi il caso di Ruby, addirittura minorenni, da presentare a uomini italiani per incontri notturni.
Cosa c’è di diverso in queste due inchieste? Ovviamente la notorietà dei personaggi, a Prato il signor nessuno Renzo e le signore nessuno Rossana e Giuseppa sono finiti in carcere; e a Milano i signori qualcuno Lele, Emilio e la signorina qualcuno Nicole sono liberi di fare quello che vogliono e magari anche di continuare a fare quello per cui sono indagati. Ma la legge è uguale per tutti?
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