mercoledì 7 luglio 2010

I GIORNALISTI SCIOPERANO CONTRO LA LEGGE BAVAGLIO



PRATO – Domani, giovedì 8 luglio, i giornalisti della carta stampata scioperano per dire no alla legge bavaglio. Dopodomani lo faranno i giornalisti delle radio e delle tv. Forse il fronte giornalistico, anche in questo caso così come già accaduto in fase di contrattazione per il rinnovo del contratto di lavoro nazionale, non sarà del tutto unito, ci saranno le solite testate che con mezzi e mezzucci (ricattando i giornalisti o i collaboratori; o più semplicemente paventando l’insperato guadagno per la mancanza di concorrenza così da poter pagare stipendi ormai arretrati di mesi) saranno regolarmente in edicola. Ma a parte queste situazioni marginali per le quali ci auguriamo che l’Ordine dei giornalisti sappia prendere decisioni drastiche, c’è da credere che la maggioranza soprattutto delle testate più importanti non saranno in edicola venerdì. E a loro deve andare la piena solidarietà e vicinanza di Italia dei Valori.

Domani alle 12 e 30, nella sede dell’Associazione Stampa Toscana, a Firenze, verrà fatta una conferenza stampa con i colleghi delle radio e delle tv, per spiegare il perché di questo sciopero contro la cosiddetta legge bavaglio. E non è molto difficile comprenderlo anche se va spiegato e rispiegato perché forse non tutti hanno ben compreso che questa legge è una chiara manifestazione di riduzione della libertà di cronaca, di informazione e quindi della democrazia.

Dopo la conferenza stampa, l’Assostampa sarà alle 17 alla stazione ferrovia Santa Maria Novella per un volantinaggio fra i pendolari.

La legge bavaglio non colpisce solo i giornalisti ma anche gli editori ed anche per questo c’è un malessere diffuso in tutto il settore, un malessere trasversale che colpisce anche chi fino a ieri ha sostenuto questo governo di centrodestra. Ed ecco perché è importante ora più che mai lottare e far sentire la nostra voce come Italia dei Valori, il primo partito che ha compreso la portata di questa legge bavaglio e che sta lottando strenuamente su tutti i fronte nazionali ed internazionali per smascherare questo progetto golpista di censura contro le inchieste giornalistiche.

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