PRATO - Mentre l’eurodeputato dell’Italia dei Valori, Niccolò Rinaldi, presenta a Bruxelles un’interrogazione alla Commissione Ue per chiedere di fare pressioni sulla Cina che penalizza l’importazione in quel Paese dei prodotti tessili di Prato – problema sollevato dall’Unione Industriale – scopriamo che l’ambasciatore cinese in Italia, Sun Yuxi, incontra il sindaco di Prato Roberto Cenni e fa promesse che è difficile ritenere veritiere e fattibili perché in controtendenza rispetto a tutto quello che è stato fatto e detto dai rappresentanti della Repubblica Popolare Cinese in Italia. Un voltafaccia che non può non lasciare perplessi e non lasciare aperta la porta a mille dubbi.
Quando Sun Yuxi dichiara che si adopererà per riconoscere e far rientrare i clandestini, quando dice che i suoi connazionali devono rispettare le regole, quando dice che le ditte cinesi devono assumere gli italiani, sembra davvero di essere di fronte a degli spot elettorali e propagandistici. Tutte promesse da marinaio, che nulla hanno a che fare con la realtà. Se Sun Yuxi e il sindaco Cenni vogliono dare un seguito al loro incontro lo dimostrino fin da subito: martedì scorso a Montemurlo in una ditta di confezioni gestite da una cinese sono stati trovati undici clandestini. Vediamo quanto impiega l’ambasciatore Sun Yuxi a dare un passaporto a quegli undici clandestini e a riprenderseli in Patria. E con loro, sono ormai centinaia i cinesi clandestini denunciati sul territorio di Prato e ancora in attesa di un passaporto che ne certifichi la nazionalità cinese. Solo se alle parole seguono i fatti si può dire che il confronto fra l’ambasciatore Sun Yuxi ed il sindaco Cenni, è stato fruttifero.
Per ora registriamo solo questo accanimento della Dogana cinese nei confronti dei prodotti tessili pratesi. Accanimento dovuto, forse, proprio ai maggiori controlli che vengono fatti a Prato sulle ditte di confezioni gestite da orientali.
Quando Sun Yuxi dichiara che si adopererà per riconoscere e far rientrare i clandestini, quando dice che i suoi connazionali devono rispettare le regole, quando dice che le ditte cinesi devono assumere gli italiani, sembra davvero di essere di fronte a degli spot elettorali e propagandistici. Tutte promesse da marinaio, che nulla hanno a che fare con la realtà. Se Sun Yuxi e il sindaco Cenni vogliono dare un seguito al loro incontro lo dimostrino fin da subito: martedì scorso a Montemurlo in una ditta di confezioni gestite da una cinese sono stati trovati undici clandestini. Vediamo quanto impiega l’ambasciatore Sun Yuxi a dare un passaporto a quegli undici clandestini e a riprenderseli in Patria. E con loro, sono ormai centinaia i cinesi clandestini denunciati sul territorio di Prato e ancora in attesa di un passaporto che ne certifichi la nazionalità cinese. Solo se alle parole seguono i fatti si può dire che il confronto fra l’ambasciatore Sun Yuxi ed il sindaco Cenni, è stato fruttifero.
Per ora registriamo solo questo accanimento della Dogana cinese nei confronti dei prodotti tessili pratesi. Accanimento dovuto, forse, proprio ai maggiori controlli che vengono fatti a Prato sulle ditte di confezioni gestite da orientali.
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