martedì 2 febbraio 2010
UNA VERGOGNA L'ACQUISTO DEL LIPPI
PRATO - Vergogna. Sì, il termine usato dalla segretaria provinciale dell'Italia dei Valori Loredana Ferrara, per definire l'acquisto del Crocifisso di Filippino Lippi da parte del sindaco di Prato, Roberto Cenni utilizzando centoventiduemilacinquecento dollari dei cittadini pratesi, è il termine giusto. Vergogna per un'operazione che sarebbe stata giustificata da un Cenni presidente della Fondazione di CariPrato quale è stato fino a poco tempo fa, ma non da un Cenni sindaco di Prato. Acquistare ad un'asta pubblica quell'opera di Filippino Lippini è servito solo per fare un grosso favore al Denver Museum e al mercante d'arte, nonchè consigliere particolare del sindaco Cenni, Fabrizio Moretti. Non ci sono altre giustificazioni nonostante il solito Riccardo Mazzoni, meglio conosciuto come il Ghedini del sindaco di Prato, si stia arrampicando sugli specchi per giustificarne l'acquisto con i suoi interventi su alcuni mezzi diinformazione.
In questo momento quell'operazione avrebbe dovuto e potuto permettersela la Fondazione CariPrato non il Comune di Prato che ha ben altri problemi da dover risolvere ai quali invece risponde con laconici: non ci sono soldi. Eppure per quel quadretto di 20X30 centimetri li ha trovati. Servirà per allestire una mostra, si giustificano nel Centrodestra. E allora come Italia dei Valori vorremmo chiedere a questo centrodestrà: perchè, una mostra non si sarebbe potuta allestire lo stesso chiedendo al Denver Museum di prestarcela quell'opera? Un'operazione che avviene normalmente. Magari sarebbe stato interessante fare un gemellaggio con quel museo americano, ne sarebbe nata una collaborazione molto interessante anche sotto il profilo turistico. Il tutto sarebbe costato il giusto e Prato avrebbe potuto offrire lo stesso ai suoi turisti la visione di quell'opera. Inoltre, cosa farà il sindaco Cenni nelle prossime aste in cui ci sono dei Lippi in vendita? Forse quelle altre opere di Lippi sono figlie di un fratellastro? Non appartengono al grande artista pratese?
E poi magari si organizzerà una mostra nel castello dell'Imperatore o nel Cassero dove, in base al nuovo bando resteranno aperti sì e no mezza giornata e solo per pochi mesi all'anno, perchè - dicono - non ci sono soldi. Questa è l'offerta per i turisti che sta facendo questa giunta. Cenni ed i suoi accoliti si mettano l'anima in pace hanno sperperato centoventiduemilacinquecento dollari dei pratesi che in questo momento ne avrebbero bisogno per ben altre necessità. L'Italia dei Valori è a loro che pensa e non ai business dei mercanti d'arte.
Infine una nota per l'esponente dell'Udc, Francesco Querci che ha sentito la necessità di intervenire su questo argomento per schierarsi dalla parte di Cenni. A Querci l'Italia dei Valori chiede di riflettere sul suo partito affinché capisca da che parte stare, perchè in comune è col Centrodestra, in Provincia è stato isolato dai suoi stessi alleati e in Regione se ne andrà da solo alle prossime elezioni. Forse sarebbe il caso di crescere e decidere che cosa vogliono fare da grandi lui e il suo partito. E, a proposito del Direttore generale in Provincia, gli consigliamo di leggere le dichiarazioni e gli interventi dell'IdV su questo argomento, perchè non ci è sembrato molto preparato in materia. E non è preparato nemmeno in materia di mostra sullo Stile dello Zar, dovrebbe sapere che quando è stata decisa e commissionata quella mostra, l'Italia dei Valori non aveva rappresentanti nè eletti, nè nominati in Provincia. Insomma Querci su tutti gli argomenti è un … non pervenuto.
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