PRATO - Primi scontri e non di poco conto fra due partiti di maggioranza che sostengono la Giunta guidata da Roberto Cenni. Lega Nord ed Udc sono ai ferri corti, e non poteva essere altrimenti così come l'Italia dei Valori aveva denunciato all'indomani della vittoria del centrodestra al comune di Prato. Due partiti troppo diversi per ideologia, tradizione e, soprattutto, per come affrontano le problematiche in tema di immigrazione che, a Prato, sono lo scoglio col quale qualsiasi coalizione di governo deve fare i conti.
Lega ed Udc fanno le scintille e ci va di mezzo anche il vescovo di Prato, monsignor Gastone Simoni, indicato dal segretario provinciale della Lega Nord come colui che insieme all'Udc dovrebbe darsi da fare per le famiglie in difficoltà.
Ora più che mani l'Udc è chiamata ad esser coerente e a non pensare alle poltrone bensì al proprio credo fin troppe volte calpestato da questa coalizione di centrodestra che ha fatto della politica dei muscoli contro gli extracomunitari l'unica concezione di guida della città. Nessuna idea per il sociale, nessuna iniziativa per il mondo del lavoro e del precariato, solo una visione miope e contraddittoria sulla cultura e una completa assenza sull'urbanistica, salvo quel paventato progetto-mostro per una colata di cemento alle pendici del Monteferrato. Un progetto che grida vendetta e che porterà la gente in strada se non verrà abortito prima che arrivi sul tavolo della discussione in consilgio comunale.
All'Udc, che ha già deciso di correre da solo alle prossime elezioni regionali, un consiglio: esca in fretta da questa giunta di centrodestra che guida Prato, prima di diventare coresponsabile di scelte che vanno contro la propria tradizione e la propria filosofia di partito cattolico e non estremista.
mercoledì 3 febbraio 2010
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