PRATO - Le recenti esternazioni dell’assessore alla Cultura Anna Beltrame mettono a nudo la sua scarsa dimestichezza con la politica, ovvero con quella nobile arte di chi vuole governare una città. Parlare solo di tagli da fare e di ipotetici sprechi clientelari operati da chi l’ha preceduta (peraltro senza provarli) lo sa fare chiunque e le possiamo definire chiacchiere da bar. Dall’assessore Beltrame l’Italia dei Valori e i pratesi si aspettano invece proposte concrete, un programma, un indirizzo per la Cultura pratese. Un politico deve saper trovare le soluzioni anche quando le casse sono vuote, soluzioni che non possono essere solo e soltanto quelle dei tagli. La cultura ha necessità di investimenti, di idee sempre nuove per sapersi rigenerare. E’ questo quello che l’assessore Beltrame dovrebbe fare e che finora non ci sembra stia facendo.
Ci resta inoltre difficile comprendere come mai le critiche maggiori siano arrivate contro il museo Pecci proprio all’indomani in cui il sindaco Cenni ne ha riconfermato alla guida il presidente Valdemaro Beccaglia, già di nomina del precedente sindaco del centrosinistra, Marco Romagnoli. Che si sia trattato di una stilettata verso il sindaco Cenni più che verso il Pecci? Ma questo è eventualmente un problema della maggioranza, per l’Italia dei Valori resta l’urgenza di capire qual è l’indirizzo politico per la Cultura pratese che rappresenta un settore strategico per il rilancio della città.
sabato 29 agosto 2009
venerdì 28 agosto 2009
RIMESSE DEGLI STRANIERI, PRATO AL PRIMO POSTO IN ITALIA
PRATO - La Provincia di Prato è al primo posto in Italia per percentuale procapite di rimesse da parte degli stranieri verso i loro paesi di origine. Nel 2008 gli stranieri residenti nel pratese hanno inviato nei loro paesi di origine somme pari a 14.858 euro. Una cifra enorme se si pensa che Roma che si trova al secondo posto in questa classifica vede solo una percentuale di 5.288 euro procapite. La consistenza delle rimesse rapportate al Pil vede Prato al terzo posto in Italia dopo Roma e Milano. Il Paese che riceve la maggior parte delle rimesse è la Cina. Ovviamente stiamo parlando di alcune centinaia di milioni di euro di rimesse. Un fiume di denaro che, secondo la ricerca della Fondazione Leone Moressa, potrebbe rappresentare solo una quota parte di quello effettivo che dall'Italia e quindi anche da Prato, finisce verso i paesi stranieri.
La domanda che mi pongo è: ma tutto questo denaro che viene rimesso all'estero è frutto di lavoro e attività lecite? Sono convinto che molto derivi da lavoro e attività a nero ed ecco perchè l'Amministrazione comunale dovrebbe spingere per avere più controlli sul fronte dell'illegalità commerciale. Un fenomeno da arginare con priorità... insomma i militari potevano aspettare. O se proprio c'era la necessità di farli arrivare forse era meglio metterli al servizio della Guardia di Finanza anzichè della questura.
La domanda che mi pongo è: ma tutto questo denaro che viene rimesso all'estero è frutto di lavoro e attività lecite? Sono convinto che molto derivi da lavoro e attività a nero ed ecco perchè l'Amministrazione comunale dovrebbe spingere per avere più controlli sul fronte dell'illegalità commerciale. Un fenomeno da arginare con priorità... insomma i militari potevano aspettare. O se proprio c'era la necessità di farli arrivare forse era meglio metterli al servizio della Guardia di Finanza anzichè della questura.
giovedì 27 agosto 2009
LA LEGA NORD ATTACCA LA PROPRIA MAGGIORANZA
PRATO - La Lega Nord è nella coalizione di Centrodestra che ha permesso a Roberto Cenni di vincere le elezioni ma, a giudicare da quanto sta succedendo in questi primi mesi di amministrazione, sembra proprio che i leghisti siano all'opposizione. Sono loro che hanno avuto da ridire circa il finanziamento dato alle famiglie rom e firmato da Cenni, sono sempre loro che contestano l'assessore Roberto Caverni (Udc) circa la delibera che vieta la vendita di alcolici al Luna Park, e sono sempre loro che si lamentano per non aver avuto un assessorato. Insomma la strategia della Lega è ormai chiara ed è uguale a quella nazionale: fare la voce grossa e ricattare il sindaco per avere sempre più spazio e potere. Quanto resisterà Cenni prima di concedere alla Lega Nord quello che chiede? La realtà è che Roberto Cenni guida una coalizione con elementi troppo diversi tra loro. Talmente diversi che non potranno mai andare d'accordo se non ricevendo uno dopo l'altro il contentino che pretendono. E a forza di contentini chi ci rimetterà sarà la collettività.
venerdì 7 agosto 2009
MENO POLTRONE E PIU' SERVIZI PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA'
PRATO - La richiesta pressante della Lega di avere un assessorato, quella di Gianni Cenni di vederselo riconosciuto, la presenza dei cosiddetti saggi. L’Italia dei Valori è fortemente preoccupata per la possibile, enorme, lievitazione dei costi della politica pratese. La fame di poltrone dei vari partiti e partitini che hanno contribuito al successo del sindaco Roberto Cenni finirà per costare sulle tasche dei pratesi.
L’Italia dei Valori, che nella propria campagna elettorale aveva elogiato e sostenuto il candidato sindaco Massimo Carlesi del Centrosinistra per la sua volontà di voler ridurre a soli otto gli assessorati e a voler tagliare tutta una serie di figure inutili per il buon funzionamento della macchina amministrativa ma al contempo estremamente onerose, al fine di destinare il maggior numero possibile di risorse per la collettività, si auspica che il sindaco Cenni sappia frenare le ambizioni dei suoi alleati e che riesca a mantenere in limiti accettabili il costo della politica per amministrare questa città.
L’Amministrazione comunale deve preoccuparsi di garantire i servizi ai cittadini. L’Idv chiede al sindaco Cenni che ci siano meno poltrone e più soldi per le famiglie e le aziende. Altri due assessorati costerebbero almeno settecentomila euro per i prossimi cinque anni di legislatura. Una cifra che potrebbe essere destinata a servizi e opere più utili e necessarie per la collettività.
mercoledì 5 agosto 2009
OTTOCENTO ADESIONI SU FACEBOOK PER IL NO AI MILITARI
PRATO - Sono quasi ottocento le adesioni già raccolte in meno di una settimana su Facebook dai due gruppi che contestano la decisione della Giunta Cenni di far arrivare i militari a Prato.
“Prato militarizzata? No grazie” e “Io amo Prato senza ronde e senza militari” stanno raccogliendo adesioni e commenti di critica verso questa iniziativa che viene vista come fumo negli occhi dei pratesi. In città non esiste una emergenza sicurezza e quella dei militari è solo un bluff. A denunciarlo c’è anche l’onorevole Roberto Rao eletto nelle liste di quella Udc che a Prato è ormai in guerra in Provincia col Pdl, mentre in Comune va d’accordo e non si capisce il perché. O forse lo si intuisce visto che il suo assessore Roberto Caverni ha origini politiche in Forza Italia. Comunque tornaNdo all’onorevole Rao, questa la sua dichiarazione: "… sulla sicurezza dei cittadini siamo ancora una volta di più a sostenere le ragioni delle forze dell'ordine, polizia e carabinieri ai quali questo governo continua a tagliare risorse per uomini e mezzi. I militari nelle città a questo punto non sono l'ausilio da tutti auspicato, ma la foglia di fico dietro la quale nascondere i tagli a chi è costituzionalmente preposto alla sicurezza pubblica".
L’Italia dei Valori si augura che questa dichiarazione dell’onorevole Rao venga recepita anche dal suo partito a Prato e che Antonio Longo e Roberto Caverni presenti in Consiglio Comunale per l’Udc prendano pubblicamente le distanze dalla decisione assunta dal sindaco e da quanti hanno fatto la propria campagna elettorale puntando sull’accrescere le paure e le insicurezze dei cittadini distogliendo così l’attenzione dai problemi veri della città e cioè da quella crisi economica che sta flagellando aziende e famiglie.
L’Italia dei Valori ritiene che la sicurezza si possa garantire solo dando più uomini e mezzi alle Forze dell’ordine già esistenti e preoccupandosi di garantire il presente ed il futuro economico della città. Obiettivi sui quali la Giunta Cenni non ha saputo mettere in cantiere ancora nulla di interessante.
“Prato militarizzata? No grazie” e “Io amo Prato senza ronde e senza militari” stanno raccogliendo adesioni e commenti di critica verso questa iniziativa che viene vista come fumo negli occhi dei pratesi. In città non esiste una emergenza sicurezza e quella dei militari è solo un bluff. A denunciarlo c’è anche l’onorevole Roberto Rao eletto nelle liste di quella Udc che a Prato è ormai in guerra in Provincia col Pdl, mentre in Comune va d’accordo e non si capisce il perché. O forse lo si intuisce visto che il suo assessore Roberto Caverni ha origini politiche in Forza Italia. Comunque tornaNdo all’onorevole Rao, questa la sua dichiarazione: "… sulla sicurezza dei cittadini siamo ancora una volta di più a sostenere le ragioni delle forze dell'ordine, polizia e carabinieri ai quali questo governo continua a tagliare risorse per uomini e mezzi. I militari nelle città a questo punto non sono l'ausilio da tutti auspicato, ma la foglia di fico dietro la quale nascondere i tagli a chi è costituzionalmente preposto alla sicurezza pubblica".
L’Italia dei Valori si augura che questa dichiarazione dell’onorevole Rao venga recepita anche dal suo partito a Prato e che Antonio Longo e Roberto Caverni presenti in Consiglio Comunale per l’Udc prendano pubblicamente le distanze dalla decisione assunta dal sindaco e da quanti hanno fatto la propria campagna elettorale puntando sull’accrescere le paure e le insicurezze dei cittadini distogliendo così l’attenzione dai problemi veri della città e cioè da quella crisi economica che sta flagellando aziende e famiglie.
L’Italia dei Valori ritiene che la sicurezza si possa garantire solo dando più uomini e mezzi alle Forze dell’ordine già esistenti e preoccupandosi di garantire il presente ed il futuro economico della città. Obiettivi sui quali la Giunta Cenni non ha saputo mettere in cantiere ancora nulla di interessante.
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