PRATO - Le recenti esternazioni dell’assessore alla Cultura Anna Beltrame mettono a nudo la sua scarsa dimestichezza con la politica, ovvero con quella nobile arte di chi vuole governare una città. Parlare solo di tagli da fare e di ipotetici sprechi clientelari operati da chi l’ha preceduta (peraltro senza provarli) lo sa fare chiunque e le possiamo definire chiacchiere da bar. Dall’assessore Beltrame l’Italia dei Valori e i pratesi si aspettano invece proposte concrete, un programma, un indirizzo per la Cultura pratese. Un politico deve saper trovare le soluzioni anche quando le casse sono vuote, soluzioni che non possono essere solo e soltanto quelle dei tagli. La cultura ha necessità di investimenti, di idee sempre nuove per sapersi rigenerare. E’ questo quello che l’assessore Beltrame dovrebbe fare e che finora non ci sembra stia facendo.
Ci resta inoltre difficile comprendere come mai le critiche maggiori siano arrivate contro il museo Pecci proprio all’indomani in cui il sindaco Cenni ne ha riconfermato alla guida il presidente Valdemaro Beccaglia, già di nomina del precedente sindaco del centrosinistra, Marco Romagnoli. Che si sia trattato di una stilettata verso il sindaco Cenni più che verso il Pecci? Ma questo è eventualmente un problema della maggioranza, per l’Italia dei Valori resta l’urgenza di capire qual è l’indirizzo politico per la Cultura pratese che rappresenta un settore strategico per il rilancio della città.
sabato 29 agosto 2009
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