sabato 3 gennaio 2015
Bene la partenza dei militari, ora una nuova strategia per la sicurezza dei pratesi
PRATO. I militari finalmente vengono esonerati da un compito che imponeva loro una mansione non propria, ovvero il servizio di ordine pubblico, che gli era stato appioppato dal centrodestra, e tornano in caserma ad occuparsi di difesa e missioni di pace. I militari che pure vanno ringraziato per quanto fatto in questi cinque anni, non hanno però mai rappresentato la soluzione dei problemi di sicurezza a Prato. Chi li ha chiamati ha puntato sulla percezione e non sulla concretezza della sicurezza. Ora però bisogno recuperare il tempo perso. Prato è una delle città italiane col più alto numero di reati. Le classifiche snocciolate dal Sole 24 Ore in tema di sicurezza, negli ultimi anni hanno visto Prato scalare la classifica come i gamberi: ogni anno un passo indietro. E' stato l'approccio al fenomeno sbagliato. La giunta Biffoni ora deve cercare di trovare le giuste alchimie per rivoluzionare il modo di fare sicurezza sul territorio partendo dal far riconoscere al Governo Renzi che Prato è la terza città più popolosa del Centroitalia dopo Roma e Firenze e quindi ha il sacrosanto diritto di avere una questura, un comando dei carabinieri e un comando della Guardia di finanza con numeri adeguati di personale.
Il crimine si combatte in via preventiva con le indagini, quando si arriva a reprimere è già tardi. Ecco perchè servono più uomini delle forze dell'ordine.
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