venerdì 30 maggio 2014
Le cinque liste in coalizione col Pd hanno avuto più voti di ben sei candidati sindaci avversari di Biffoni
PRATO. I cinque partiti in coalizione col Pd di Prato, ovvero Sel, Idv, Scelta per Prato, Fds e La città per noi hanno raccolto insieme, complessivamente, 4697 voti, sbaragliando così i voti di ben sei candidati sindaci avversari di Matteo Biffoni. Sì, perché i voti di Carlo La Vigna (Ncd) messi insieme a quelli di Gisberto Gallucci (Partito Umanista), Alessandro Rubino (Prato viva), Emiliano Bonini (Indipendenti per Prato e Fare per fermare il declino), Riccardo Bini (La città forte) e Mario Tognocchi (Scaricare tutto tutti) si fermano a quota 3546.
Io credo che il risultato delle liste in coalizione col Partito democratico, sebbene non abbia permesso loro, a livello di prestazioni singole, di guadagnare un consigliere in Comune rappresenta comunque un dato numerico significativo. Senza contare che è proprio in queste liste dove la percentuale fra preferenze e voti è la più alta. In Scelta per Prato il rapporto fra i voti espressi con la preferenza e quelli dati alla lista si attesta sul 75,5 per cento. Una percentuale notevole se si pensa che nel Pd questo rapporto è pari al 39 per cento. Insomma pochi voti sì, ma quasi tutti dati alla persona a significare che chi ci ha messo la faccia lo ha fatto riuscendo a coinvolgere direttamente l’elettorato, non potendo contare sul simbolo che facesse da traino o, peggio, in alcuni casi che traesse in inganno l'elettore invogliandolo a scrivere il nome del candiaato accanto ad altro simbolo ben più noto.
I 4697 voti portati dai cinque partiti in coalizione col Pd sono un dato numerico di rilievo che stanno ad indicare che c’è comunque un elettorato ben numeroso che pur votando a sinistra o comunque dando la propria preferenza a candidati presenti in liste che hanno sostenuto Matteo Biffoni non si riconoscono nel Pd. Anche questa analisi è importante fare per dare dignità a quei cittadini che hanno contribuito ad eleggere al primo turno Matteo Biffoni relegando il centrodestra ad una mera comparsa in questa campagna elettorale, pur potendo contare su cinque anni di governo della stessa città.
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