martedì 10 dicembre 2013

Antipolitica, crisi e disperazione, una polveriera pronta... ad imbracciare i forconi

E' un movimento spontaneo che nasce dal tam tam nei quartieri, nei circoli, nei club ultras, fra chi è in fila per avere un pasto caldo alla mensa dei poveri e non avrebbe mai immaginato nella sua vita di trovarsi in un simile stato, fra chi ha sempre urlato e non è mai stato ascoltato. E' un movimento che qualcuno ha affiancato a quello dei Forconi di qualche anno fa ma col quale ha solo una piccola parte in comune. Sì, perchè chi scende oggi in strada a bloccare il traffico non è solo il camionista arrabbiato per l'aumento del gasolio, c'è anche il disoccupato che da anni non vede più un futuro e forse non lo cerca più, c'è chi con la cassa integrazione non riesce a vivere e a mandare avanti la famiglia, c'è il commerciante costretto a chiudere perchè le tasse lo strozzano e i clienti spendono sempre meno, c'è il pensionato che non ce la fa più a mantenere se stesso e i figli che ormai sono tornati ad essere a suo carico, c'è lo studente che vede la propria scuola cadere a pezzi e che non sa più prospettargli un futuro, ci sono le mamme che vedono compromesso l'ambiente dove vivono con i figli. C'è il popolo. E sarebbe un grave errore non prenderlo in considerazione. E' un malessere che si sta espandendo a macchia di leopardo lungo tutta la penisola, un malessere di chi da tempo ha messo da parte la propria dignità, da chi è disperato, travolto dalla crisi e da una politica ignobile che da anni ha saputo fare solo gli interessi di pochi a scapito di quelli della collettività. Ed ecco perchè non c'è più tempo da perdere. Chi pensa di stare in Parlamento e di tirarla per le lunghe, senza fare quelle necessarie riforme per tirare fuori il Paese dalla crisi, si sbaglia di grosso. Chi è in regione e pensa di poter continuare a spendere i soldi pubblici per pagarsi le feste di compleanno o le cartucce per andare a caccia, è a rischio di lancio delle monetine. Occorrono dei segnali netti. La politica deve tornare ad essere convincente. Se è vero che la nuova legge elettorale si può fare in una settimana, è l'ora di farla. La nomina di Matteo Renzi a nuovo segretario del Pd è stato un segnale importante per tutto il Paese. Un segnale di cambiamento. Il premio per chi si è battuto per rottamare quella vecchia classe di politici che da anni occupa la poltrona in Parlamento ed ha affossato l'Italia per incapacità, per inciuci e per malagestio. Non c'è più tempo da perdere. Il Governo Letta non ha più alibi. I cittadini, quelli che scendono in strada per protestare, se arriverà quel giorno in cui la disperazione porterà all'annebbiamento totale del buonsenso, non faranno distinzione fra buoni o cattivi, fra destra o sinistra. Il senso di antipolitica sta per esplodere e quei politici che pensano di poter cavalcare il movimento, mettendoci la bandierina stanno facendo un grave errore di valutazione. Se parte l'onda, saranno i primi ad essere travolti. Oggi più che mai serve una politica che sappia decidere e che sappia fare. Basta chiacchiere.

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