domenica 21 aprile 2013

Con Napolitano, una nuova legge elettorale e torniamo subito alle urne

Grande rispetto per Giorgio Napolitano che ha saputo dimostrare responsabilità ed umiltà nel tornare sui suoi passi e farsi convincere per uno storico mandato bis. Ma è anche giusto e doveroso chiedersi perché si è arrivati ad un mandato bis di Napolitano? Chi lo ha provocato e quali ne saranno le conseguenze? Il Paese è stanco di giochini. E i giochini ed i giochetti li hanno fatti coloro che potevano incidere in questa fase istituzionale, ovvero il Pd, il Pdl ed il M5S e non lo hanno fatto. Nessuno di questi tre partiti ha dato prova di maturità prima di arrivare alla soluzione finale del Napolitano bis. O meglio, c'è chi ha sfruttato la propria posizione di forza parziale (vedi il Pdl) per ottenere più di quello che gli sarebbe spettato. E la dimostrazione l'avremo sicuramente nei prossimi giorni. Poi c'è stato chi si è trincerato dietro l'arroganza di non volere un nome "marchiato" da altri finendo nelle sabbie mobili dei tradimenti e dei franchi tiratori, vedi il Pd. Ed infine c'è chi è ormai nel Palazzo e pensa di essere ancora solo un movimento di strada e continua a propinare i suoi no a prescindere da tutto e tutti, o a proporre la propria "minestra" come se fosse l'unica esistente, l'unica che vogliono tutti i cittadini dimenticando le proprie percentuali, e qui mi riferisco al Movimento 5 stelle. Giorgio Napolitano, legittimamente e degnamente rinnovato alla presidenza, sta per compiere 88 anni, dovrebbe concludere il suo mandato bis quando ne avrà 95. Voi pensate che riuscirà a portare avanti tutti gli impegni istituzionali ai quali un Presidente della Repubblica deve far fronte sempre con grande lucidità e forza fisica? Io lo auguro al Presidente Napolitano e agli italiani, ma la ragione mi dice che forse sarà lo stesso Napolitano, fra qualche mese a fare come Papa Ratzinger. Si dimetterà non appena la situazione politica glielo consentirà e questa situazione politica ci sarà solo andando a nuove elezioni con una nuova legge elettorale. Entro giugno bisogna tornare alle urne. La nuova legge elettorale si può fare in meno di un mese. Il Parlamento deve porla fra le priorità assolute dei suoi lavori.

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