giovedì 25 aprile 2013
Un Paese in crisi di astinenza da Governo, ma servono novità e serietà
lunedì 22 aprile 2013
Serracchiani (Csx) vince in Friuli Venezia Giulia, brutto scivolone per il Movimento 5 Stelle
Doveva essere la prima Regione a guida M5S, un altro colpo ad effetto giocato in anticipo cercando di emulare quell'arrendetevi, siete circondati che tanto aveva portato fortuna alla vigilia del voto politico. Ed invece in Friuli Venezia Giulia il movimento di Grillo ha avuto il tracollo: a distanza di soli due mesi è passato dalle 196.000 preferenze del 25 febbraio scorso alle 54.000 di oggi. Chissà come giustificherà questa implosione il comico Beppe Grillo. Forse anche in Friuli sarà stata colpa dei golpettini furbi? Saverio Galluccio si è femato sotto il 20% e non è stato capace di capitalizzare il voto dell'antipolitica visto che un elettore su due non è andato neppure a votare.
Io credo che il segnale arrivato dal Friuli Venezia Giulia sia un segnale forte che il M5S dovrà essere bravo ad interpretare se non vuole scomparire nell'arco di una legislatura. La gente vuole politici seri e non dei bambini viziatielli capaci di dire solo no. Riusciranno i grillini a crescere?
Intanto il FVG passa dal centrodestra al centrosinistra e si consegna nelle mani di Debora Serracchiani, una giovane del Pd che per il suo successo dee ringraziare solo se stessa visto che da Roma non le è certo arrivato un grande aiuto visto quello che Bersani e company sono riusciti a fare proprio nei gorni in cui infuocava la campagna elettorale in quella regione.
Soli duemila voti hanno condannato Renzo Tondo (Pdl) a mollare la poltrona sulla quale si è seduto nell'ultimo lustro. Per lui non si è concretizzata la grande rimonta come avvenuto a livello nazionale per il suo capo. In FVG d'altronde non c'è il Porcellum e quindi sarà difficile fare altri giochetti.
Il centrosinistra ha vinto, nonostante tutto. Ma l'astensione ha toccato cifre da record in una regione del Nordest. Uno su due ha preferito evitare i seggi. Uno su due ha di fatto dichiarato che è ormai stanco dei teatrini della politica. Uno su due si è messo nelle mani di altri non avendo più alcuna fiducia su chi ha governato finora il Friuli e il Paese intero.
A Debora Serracchiani in gravoso compito di recuperarli alla vita civile e politica.
domenica 21 aprile 2013
Con Napolitano, una nuova legge elettorale e torniamo subito alle urne
Grande rispetto per Giorgio Napolitano che ha saputo dimostrare responsabilità ed umiltà nel tornare sui suoi passi e farsi convincere per uno storico mandato bis. Ma è anche giusto e doveroso chiedersi perché si è arrivati ad un mandato bis di Napolitano? Chi lo ha provocato e quali ne saranno le conseguenze?
Il Paese è stanco di giochini. E i giochini ed i giochetti li hanno fatti coloro che potevano incidere in questa fase istituzionale, ovvero il Pd, il Pdl ed il M5S e non lo hanno fatto. Nessuno di questi tre partiti ha dato prova di maturità prima di arrivare alla soluzione finale del Napolitano bis. O meglio, c'è chi ha sfruttato la propria posizione di forza parziale (vedi il Pdl) per ottenere più di quello che gli sarebbe spettato. E la dimostrazione l'avremo sicuramente nei prossimi giorni. Poi c'è stato chi si è trincerato dietro l'arroganza di non volere un nome "marchiato" da altri finendo nelle sabbie mobili dei tradimenti e dei franchi tiratori, vedi il Pd.
Ed infine c'è chi è ormai nel Palazzo e pensa di essere ancora solo un movimento di strada e continua a propinare i suoi no a prescindere da tutto e tutti, o a proporre la propria "minestra" come se fosse l'unica esistente, l'unica che vogliono tutti i cittadini dimenticando le proprie percentuali, e qui mi riferisco al Movimento 5 stelle.
Giorgio Napolitano, legittimamente e degnamente rinnovato alla presidenza, sta per compiere 88 anni, dovrebbe concludere il suo mandato bis quando ne avrà 95. Voi pensate che riuscirà a portare avanti tutti gli impegni istituzionali ai quali un Presidente della Repubblica deve far fronte sempre con grande lucidità e forza fisica? Io lo auguro al Presidente Napolitano e agli italiani, ma la ragione mi dice che forse sarà lo stesso Napolitano, fra qualche mese a fare come Papa Ratzinger. Si dimetterà non appena la situazione politica glielo consentirà e questa situazione politica ci sarà solo andando a nuove elezioni con una nuova legge elettorale.
Entro giugno bisogna tornare alle urne. La nuova legge elettorale si può fare in meno di un mese. Il Parlamento deve porla fra le priorità assolute dei suoi lavori.
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