lunedì 8 ottobre 2012

Nessuno, in questo Parlamento, si azzardi a toccare la Costituzione

PRATO - Questa sera ho partecipato ad un incontro dibattito sulla Costituzione con ospiti i senatori Vannino Chiti (PD) e Francesco Pardi (IDV) ed ho avuto una sola convinzione. Una convinzione che indirizzo verso il senatore Chiti e non verso Pardi col quale so di sfondare una porta aperta: questo Parlamento non si deve azzardare a toccare la Costituzione. La maggioranza dei senatori e degli onorevoli presenti in Parlamento, frutto delle ultime elezioni politiche, purtroppo è di un livello culturale e morale talmente basso che è assurdo il solo pensiero che siano questi soggetti a mettere le mani su quanto elaborato col sangue prima e con l'opera di professori, filosofi ed ideologi nell'assemblea costituente poi. La nostra libertà è scritta in quella Carta e non saranno certo le mire presidenzialiste del signor B. o le ambizioni del signor C. a renderci schiavi di un nuovo progetto costituzionale. La situazione politica attuale è tale che sicuramente non si arriverà a nessun accordo per cambiare la Costituzione e mi auguro sul serio che ciò non avvenga. Soprattutto mi auguro che non avvenga con la dolosa manipolazione non per migliorare il sistema Stato bensì per soddisfare le logiche di potere di chi non si è ancora reso conto che è arrivato al capolinea. Il Pd che in questo momento sostiene il governo Monti al fianco del Pdl è a sua volta sul baratro: il suo elettorato non lo riconosce più. Gli sforzi fatti per avvicinare l'Udc e tenere lontano l'IdV non sono altro che sforzi che lo allontanano dalla sua stessa base elettorale. I tempi sono maturi per un cambiamento epocale ma non sarà nè col Pdl, nè con l'Udc che il Pd riuscirà a centrarlo, semprechè voglia essere protagonista attivo di questo cambiamento. Tornato a casa ascolto al tg che Alfano, segretario di ciò che resta del Pdl, ha offerto a Casini la piena collaborazione per formare un centro moderato, con Berlusconi pronto a farsi da parte. Ecco un'altra polpetta avvelenata dopo quella dello stesso Casini che ha indicato in Monti il candidato premier per le prossime elezioni politiche. Quante polpette avvelenate dovranno mangiare Bersani e company prima di rendersi conto che non ci sono alternative al progetto di sinistra con i partiti di sinistra? Nessuno, in questo Parlametno, si azzardi a toccare la Costituzione.

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