martedì 30 ottobre 2012

La bella Italia che non c'è più per i troppi politici inadeguati

PRATO - La classifica redatta dall'agenzia di marketing internazionale FutureBrand dice che l'Italia scende dal 10° al 15° posto. Cinque posizioni in meno in un solo anno nel Country Brand Index 2012/13 che prende in considerazione una moltitudine di parametri dopo aver effettuato 3.600 interviste condotte su opinion leader di 18 paesi. Una discesa repentina che non dipende dal turismo visto che l'Italia viene indicata come primo posto al mondo dove si vorrebbe andare; non dipende dalla proposta del patrimonio artistico e storico che è ancora al primo posto nei desideri degli intervistati così come la tradizione enogastronomica. Terzo posto per l'offerta per lo shopping, dietro Francia e Stati Uniti. E quindi cosa ci fa scivolare di ben cinque posizioni in una classifica che vede al primo posto la Svizzera seguita da Canada e Giappone? Facile a dirsi, siccome concorrono a formare la classifica generale anche il sistema di valori (che riunisce libertà politica, attenzione allʼambiente, legalità, tolleranza e libertà di espressione), la qualità della vita (sistema scolastico, sistema sanitario, standard di vita, sicurezza, opportunità di lavoro e disponibilità a vivere in quel paese) e l'attrattività per il business (clima favorevole agli investimenti, tecnologia avanzata, ambiente normativo e forza lavoro specializzata) ecco che sono questi ultimi parametri che affossano l'Italia agli occhi degli intervistati che posizionano lʼItalia sempre fuori dalla classifica dei primi 15. Insomma viviamo in un bel Paese ma a rovinarlo siamo proprio noi che vi abitiamo con i nostri politici incapaci di avere autorevolezza e sobrietà, che elaborano leggi fatte spesso per usi personali e tutelare privilegi e caste più che per il bene della collettività; con la nostra burocrazia che sembra creata apposta perché ci siano zone d'ombra dove possa prosperare il malaffare con la corruzione e la concussione. Con la nostra macchina della Giustizia che si dimostra sempre più forte con i deboli e sempre più debole con i forti, creando di fatto, nel cittadino comune la percezione di trovarsi in un Paese che non lo rappresenta e, soprattutto, che non lo difende: le percezioni di insicurezza e di ingiustizia sono a livelli preoccupanti. Di qui l'antipolitica, il menefreghismo e il disamore per la nostra Italia. Ora più che mai c'è bisogno di dare una rpofonda sterzata: fuori gli incompetenti e i magna magna dagli organi istituzionali. Via i padroni e i servi dei padroni. I cittadini sappiano riappropriarsi del proprio futuro e di quello dell'Italia.

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