martedì 24 maggio 2011

Solo 10mila euro per lo Sportello di ascolto e mediazione dei conflitti interculturali



PRATO – In una città come Prato dove un cittadino su sei è straniero è lodevole che il Servizio immigrazione e Pari opportunità del comune di Prato abbia deciso di portare avanti l’esperienza voluta dal Centrosinistra dello Sportello di ascolto e mediazione dei conflitti interculturali. Un metodo alternativo per risolvere i problemi di convivenza e i disagi che possono nascere da usi e costumi diversi, attraverso la mediazione e il dialogo. Il Comune ha deciso di promuovere una indagine ricognitiva per affidare il servizio. Fin qui è tutto più che lodevole. Sembra quasi che questa amministrazione di centrodestra abbia la volontà di seguire quelle linee giuste per risolvere o quantomeno per cercare di alleviare i disagi e i conflitti che inevitabilmente nascono in una città che conta oltre cento etnie e circa trentamila extracomunitari ufficialmente censiti.
Quando però si va a leggere la cifra stanziata per chi vincerà l’appalto della durata di un anno, allora ci si rende conto di quanto siamo lontani dal voler raggiungere quell’obiettivo. La cifra stanziata è di diecimila euro Ee gli offerenti, per potersi aggiudicare il servizio, devono giocare al ribasso. Le domande vanno presentate entro il 30 maggio e potranno presentarle solo "coloro che hanno capacità organizzativa adeguata alla gestione e coordinamento delle attività dello sportello – si legge nel bando – desumibili da precedenti esperienze in conduzione di interventi di questo tipo o similari negli ultimi tre anni. Capacità di mettere a disposizione figure professionali in possesso di adeguata qualificazione in campo delle mediazioni dei conflitti interculturali, che abbiano rapporti di collaborazione con enti pubblici e/o privati sui temi della mediazione dei conflitti". Insomma si chiede professionalità, esperienza e capacità di altissimo livello in cambio di spiccioli. Dicendola alla buona: si vuole la moglie ubriaca e la botte piena. La cifra ridicola stanziata dall'amministrazione di centrodestra per questo importante servizio sta a dimostrare che non c’è nessun interesse ad ascoltare e mediare i conflitti interculturali. E questo disinteresse non va certo contro gli stranieri anzi, si riflette in maniera negativa su tutti quei pratesi che tutti i giorni si trovano a subire disagi per situazioni a volte di difficile convivenza ma solo perché amplificati dalla difficoltà di comunicare e spiegare le regole e le norme del quieto vivere a vicini di casa che per cultura, lingua e tradizione si comportano in maniera diversa dalla nostra.

Infine una ultima considerazione: qualcono aveva propagandato che era riuscito a far cambiare città a molti cinesi; la statistica dell'Anagrafe resa nota nei giorni scorsi dice esattamente il contrario. Nell'ultimo anno i cinesi sono aumentati di altre mille unità e nel complesso la comunità straniera è aumentata di oltre duemila unità. Forse sarebbe il caso di affrontare questa tematica in maniera meno superficiale, cominciando dal destinare molte più risorse ad esempio proprio allo Sportello di ascolto e mediazione dei conflitti interculturali.



Pasquale Petrella

Responsabile Cultura IDV Toscana

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