giovedì 13 gennaio 2011

IL SINDACO IMPRENDITORE CENNI METTE IN IMBARAZZO LA CITTA'


PRATO – Imbarazzante. Drammatica, vergognosa e imbarazzante. Non ci sono altri termini per definire l’incredibile situazione che si è verificata oggi pomeriggio nel salone consiliare di Prato dove tre giovani donne, ex dipendenti di un negozio Sasch chiuso da alcuni mesi a Rizziconi in Calabria, sono intervenute per chiedere le loro spettanze (circa ottomila euro a testa) al sindaco di Prato, Roberto Cenni, azionista di riferimento dell’azienda di abbigliamento che è in forte crisi.
Imbarazzante per il sindaco imprenditore Cenni, imbarazzante per l’immagine di Prato che ne è venuta fuori e che domani sarà su tutti i mezzi di informazione dando una visione negativa della nostra città.
E a tutto questo la beffa finale, che come Italia dei Valori riteniamo ancora più disdicevole: in consiglio comunale era presente una vera e propria claque a favore del sindaco che ha avuto l’incredibile e vergognosa capacità di fischiare il capogruppo dell’Italia dei Valori, Aurelio Donzella, quando ha dato la propria solidarietà a quelle tre giovani donne che si sono sobbarcate dodici ore di treno per venire a chiedere i soldi per il lavoro che hanno fatto nel negozio calabrese del sindaco imprenditore e non ancora riscosso. Una vergognosa claque che evidentemente non ha rispetto per le persone, non ha rispetto per i lavoratori presi in giro da un imprenditore che le ha usate fino all’ultimo giorno facendosi consegnare i soldi incassati per l’ultima liquidazione della merce venduta con la promessa che sarebbero serviti per pagare le loro spettanze ed invece si sono trovate abbandonate e derise. Un atteggiamento che purtroppo è emerso anche sui banchi del centrodestra in consiglio comunale. Ma, evidentemente, è questa la filosofia di quei partiti che compongono l'attuale maggioranza: nemmeno un po’ di comprensione per queste tre donne che si trovano in grande difficoltà con le loro famiglie per gli stipendi che la Sasch e quindi il sindaco imprenditore Cenni, non ha loro versato.
Quante sono le situazioni come questa di oggi che il sindaco imprenditore ha in giro per il mondo? In quanti altri consigli comunali dovremo trovarci nell’imbarazzante situazione di avere creditori del sindaco che intervengono fra il pubblico per pretendere le loro spettanze? Quanto fango il sindaco imprenditore Cenni riuscirà a far cadere su Prato e sui pratesi prima di comprendere che forse questa città non lo merita?
Ci auguriamo che Cenni sappia riflettere e, soprattutto, che sappia riflettere anche quel centrodestra che lo sostiene perché in ballo c’è la credibilità di una città e non più solo quella di Cenni.

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