giovedì 25 novembre 2010

CRISI SASCH, NO A UNA NEWCO CON DENTRO LA FAMIGLIA CENNI



PRATO - Italia dei Valori si sta attivando a tutti i livelli istituzionali possibili affinchè la crisi del Gruppo Sasch possa essere risolta col minor danno possibile per i lavoratori e per l'indotto che vanta milioni di euro di credito. Premesso questo, come IDV non possiamo non rilevare che la proposta fatta dalla proprietà della Sasch ai sindacati sia eticamente e moralmente scorretta e inaccettabile. Il gioco delle scatole cinesi non ci piace, l'ipotesi che all'attuale Sasch vengano lasciati i debiti e i dipendenti da licenziare (due situazioni che graveranno pesantemente sull'intera collettività), e di una newco che prenda la parte buona dell'azienda e che faccia ancora riferimento alla famiglia Cenni che ha nel sindaco di Prato, il maggiore referente azionario, è fuori da ogni logica di correttezza. La famiglia Cenni ha dimostrato di non essere capace di fare impresa e mettere nelle sue mani una nuova un'azienda facendo pagare gli attuali centosessantamilioni di euro di passivo alla collettività è immorale e deplorevole.
Noi come Italia dei Valori auspichiamo che si cerchi la via della salvezza della Sasch attraverso la ricerca di una possibile cordata di imprenditori sani che vogliano rilanciare il marchio e mantenere l'attuale situazione occupazionale. Il sindaco Cenni si muova in questa ottica e non in quella del suo solo guadagno personale. L'assemblea straordinaria dei soci della Sasch aveva deliberato di presentare proposta di concordato preventivo già lo scorso 22 ottobre. Eppure, in quest'ultimo mese abbiamo sentito tante bugie da chi ha paventato un sicuro salvataggio da parte delle banche. Le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo e noi dell'Italia dei Valori non vogliamo imbatterci in un pinocchio in Palazzo comunale. Prato non è il parco giochi di Collodi ed è bene che se c'è un pinocchio vada a ricollocarsi altrove.

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