domenica 22 novembre 2009
LE MINACCE DEL CONSOLE CINESE E LA POSSIBILE RICATTABILITA' DEL SINDACO CENNI
PRATO – Il confronto ora è diventato scontro. Fra l’Amministrazione
comunale di centrodestra di Prato e la Cina i rapporti sono diventati non tesi, di più. Al console cinese Gu Hongling non piace la nuova politica di controlli a tappeto nei confronti dei propri connazionali. Sabato mattina - a distanza di soli tre giorni dalla precedente operazione - polizia, guardia di finanza, polizia municipale e due elicotteri dall’alto hanno cinturato e controllato a tappeto una zona del Macrolotto dove hanno sede decine e decine di aziende di pronto moda gestite da orientali. Quello che in molti definiscono il distretto parallelo, quello che fa affari per milioni di euro ma è accusato di dichiararne al fisco poco o nulla. I controlli stanno toccando il punto nevralgico dell’economia parallela cinese ed è evidente che il console non può accettare questo e lo ha detto pubblicamente e apertamente durante un incontro in Consiglio comunale nell’ambito delle manifestazioni Alter Mundi. Un botta e risposta con l’assessore alle politiche dell’integrazione, Giorgio Silli che non prelude a nulla di buono.
Ma adesso sarà fondamentale vedere se i controlli proseguiranno o si fermeranno. Sì, perché il sindaco di Prato, Roberto Cenni, purtroppo potrebbe essere ricattabile dalla Cina essendo proprietario di una grande azienda a Taichan nel Paese delal grande muraglia. Timore espresso in campagna elettorale e sottovalutato. Cosa succederà d’ora in poi? Se i controlli continueranno con questa intensità e con questo impegno allora il timore era solo ipotetico, se si affievoliranno allora sarà lecito ritenere valido un posisbile ricatto.
Il console Gu Hongling ha dichiarato che il Governo cinese non accetterà che i propri cittadini vengano trattati così. Vedremo se si tratta di una minaccia oppure dell’estremo e disperato tentativo di un console che si trova fra due fuochi. Da una parte i suoi connazionale che hanno un discreto peso economico e chiedono di essere protetti, dall’altra un’amministrazione che - per ora - si sta caratterizzando per la sola lotta all’illegalità nella comunità cinese.
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