SICUREZZA E LEGALITA’ -
Una città più viva e stimolante coinvolge i cittadini in un’opera di costante ricerca della migliore vivibilità e realizza, allo stesso tempo , la sicurezza partecipata.
Delineare la linea guida programmatica della sicurezza significa, a priori, saper distinguere due fattori che sicuramente determinano un disordine “fisico” e “sociale” che diventa centrale per la comprensione del problema.
La sicurezza, proprio per una profonda trasformazione dei meccanismi di rappresentanza istituzionale, è stata affidata, dagli anni ’90, anche ai Sindaci.
Proprio in relazione a ciò, la città di Prato è stata punto di riferimento di un protocollo d’intesa fra Comune, Provincia e Regione in materia di sicurezza urbana che è da ritenere una buona dichiarazione d’intenti a cui non è seguita una completa realizzazione, causa la mancanza dei relativi supporti tecnici, umani e finanziari non sempre specificamente e razionalmente previsti nel protocollo. Tale “Patto” va rivisto e discusso per le necessarie modifiche e assegnazione delle risorse.
Dagli anni ’90 ad oggi, il crescente fenomeno migratorio ha determinato l’insediamento, di circa 24.000 cittadini extracomunitari di varia etnia a cui vanno aggiunti moltissimi clandestini che proprio per il loro stato d’essere nel territorio nazionale non sono quantificabili ma ci portano a presupporre che il totale si attesti oltre i 40.000.
La crescita così imponente di tale parte non censita di popolazione determina comportamenti disturbanti e aggressivi e condotte antigiuridiche verso residenti, conflitti fra gruppi, accattonaggio, prostituzione per strada, circolazione stradale pericolosa e dannosa, lavoro”nero” che riduce i costi del lavoro determinando seri scompensi economici.
Le attività di contrasto non sono proporzionali alle richieste da parte dei cittadini e si ritiene che essendo esse di tipo straordinario non consentano di raggiungere i risultati preposti e cioè riequilibrare la vivibilità nel territorio.
L’Italia dei Valori, oltre a farsi promotrice delle modifiche al patto “Prato città Sicura” ritiene che debbano essere assunte dalla P.A. una serie di determinazioni mirate alla civile convivenza e alla punibilità dei trasgressori anche attraverso regolamenti specifici sul degrado.
Si avverte quindi la necessità di dislocare ulteriormente sul territorio, in modo razionale, sistemi di videosorveglianza, aumentare i controlli amministrativi e la destinazione a compiti mirati di appartenenti alle forze dell’ordine e vigili urbani.
Il controllo del territorio ad opera delle forze dell’ordine dovrà essere sinergico alle richieste dei cittadini. L’I d V intende rafforzare tale attività ma rifiuta con forza le proposte di ronde o la presenza dei soldati per i compiti della sicurezza che sono obblighi per lo Stato e le Amministrazioni locali.
Siamo il partito della legalità, della sicurezza, della certezza della pena, del rispetto delle leggi per affermare quelle regole che sono la base della coesione sociale e della vivibilità di una città.
E’ compito della P.A. determinare metodologie certe per l’accoglienza sul proprio territorio, imponendo il rispetto delle leggi comunque uguali per tutti ed attivando severi controlli sia nei confronti di cittadini stranieri che italiani.
Sono stati realizzati studi di proiezioni demografiche nel Comune di Prato fino al 2024 che evidenziano gli insediamenti delle comunità migranti e i loro spostamenti sul territorio cittadino. Riteniamo che la rivisitazione di tale studio alla luce degli eventi economico sociali attuali , sia un reale supporto alla progettazione di una città che miri alla coesione sociale .
Questo lavoro vuole essere il contributo dell’Italia dei Valori ai programmi dei candidati a Sindaco e al Presidente della Provincia, nella consapevolezza che questo è il nostro stare a sinistra: impegno onestà e trasparenza.
venerdì 3 aprile 2009
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