PRATO - La fine di Eluana Englaro come quella di Piergiorgio Welby. Due persone che con la loro condizione di malati e la loro fine, hanno spaccato l'opinione pubblica e creato dei casi mediatici che solo una legge specifica sull'eutanasia e sul testamento biologico avrebbe potuto non scatenare. Ma perchè a distanza di due anni dalla morte per eutanasia di Piergiorgio Welby (20 dicembre 2006) il Parlamento italiano non è stato in grado di legiferare in materia? Perchè si è dovuto aspettare quando ormai era troppo tardi cercando forzature impossibili?
L'accanimento terapeutico è giusto? Conta di più la volontà della persona che vuole decidere sul proprio destino ormai inevitabilmente segnato dalla malattia, oppure conta quello che vogliono gli altri? E' difficile dare una risposta che possa andare bene per ongi singolo caso. Ecco perchè legiferare sulla materia diventa indifferibile. Se è vero che in Italia ci sono almeno altri 2500 casi come quello di Eluana Englaro, che il Governi si assuma la responsabilità di mettere fra le proprie priorità quella di una legge in materia che sia il più possibile condivisa da tutte le forze politiche.
martedì 10 febbraio 2009
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