Continuano i controlli delle forze dell'ordine nelle ditte dei cittadini cinesi e continua lo stillicidio della conta dei clandestini e delle infinite irregolarità che vengono accertate sotto il profilo igienico-sanitario, economico-fiscale, edilizio-urbanistico.
Credo che sia arrivato il momento di alzare la posta. Non serve ormai più a nulla porre sotto sequestro il capannone artigianale ed i macchinari che dentro vi si trovano. Adesso bisogna protestare energicamente con il console cinese. Ogni volta che viene fatto un accertamento e che vengono accertati clandestini ed irregolarità, il console ne deve rispondere. Al Prefetto , se di sua competenza, il compito di convocarlo ufficialmente, una volta a settimana... ogni volta che vengono riscontrate le irregolarità. Di conseguenza la pressione deve avvenire da parte del Ministero degli Esteri. I clandestini devono essere immediatamente muniti di passaporto e con i soldi sequestrati alle aziende irregolari, imporre il rimpatrio coatto.
E visto che i tempi burocratici rischiano di essere lunghi, occorre creare prima possibile un Centro di permanenza temporaneo che accolga i clandestini in attesa dell'espulsione.
giovedì 29 gennaio 2009
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