giovedì 11 giugno 2015

Sottopassi allagati e un sottopasso dimenticato



PRATO. Dopo l’emergenza vissuta mercoledì 10 giugno, con l’acquazzone che ha costretto alla chiusura di tutti i sottopassi lungo la
Uno dei sottopassi allagati per l'acquazzone del 10 giugno
declassata e la tangenziale di Prato, alcuni perché si sono allagati, altri perché rischiavano di esserlo, si può ben dire che nessun sottopasso è sicuro in caso di pioggia. Quindi anche il sottopasso di via Ciulli è esattamente nelle stesse condizioni degli altri.
E se gli altri sono stati riaperti dopo che è passata la bufera, ora deve essere riaperto anche quello di via Ciulli perché i sistemi di allarme sono stati posizionati e sono funzionanti. Se la magistratura non provvede a dissequestrarlo e a permetterne la riapertura significa che è miope e incapace di leggere la realtà. O tutti i sottopassi vengono chiusi e messi sotto sequestro oppure anche quello di via Ciulli deve essere riaperto.
 Credo che sia arrivato il momento di ripartire con   una petizione popolare e riaccendere i riflettori su quel pezzo di Prato che è stato abbandonato e dimenticato nelle carte della burocrazia messe in un cassetto di chissà quale ufficio.

Infine serve uan seria riflessione sul progetto per il sottopasso del Soccorso. Siamo sempre sicuri che sia la scelta giusta? Il progetto tiene conto delle nuove tipologie di rovesci con bombe d'acqua capaci di far saltere tutti gli attuali sistemi di  emergenza contro gli allagamenti?

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