mercoledì 20 maggio 2015

Coloro che hanno un lavoro a tempo indeterminato rinuncino a fare gli scrutatori



PRATO. Disoccupati lasciati a casa e persone con regolare e stabile impiego chiamate a fare gli scrutatori. Eppure l'indicazione del presidente della Regione, Enrico Rossi prima e del sindaco di Prato, Matteo Biffoni poi, erano state chiare: "nella chiamata degli scrutatori per le elezioni regionali vengano privilegiati i disoccupati".

  Cosa non ha funzionato? Perchè i disoccupati che pure hanno fatto una fila di tre ore per presentare la loro domanda sono rimasti esclusi e persone che hanno un regolare e stabile contratto di lavoro sono state chiamate a fare gli scrutatori?  Chiedo a Matteo Biffoni di verificare cosa è accaduto e perchè gli incarichi sono stati affidati a persone che hanno un regolare contratto di lavoro mentre sono rimasti esclusi i disoccupati.

Ho provato un senso di grande frustrazione e di rabbia nello scoprire, casualmente in una discussione fra amici che due di loro con un contratto di lavoro  a tempo indeterminato, sono stati chiamati per fare gli scrutatori e una terza amica da tempo disoccupata così come il marito e con due figli a carico non è stata presa in considerazione. Come si è potuto verificare tutto questo? I due amici che faranno gli scrutatori avevano presentato la domanda molti anni fa e per loro la chiamata è stata una assoluta sorpresa. L'amica esclusa ha invece fatto una fila di tre ore due mesi fa per presentare la sua domanda sperando che quell'affermazione di Rossi e Biffoni fosse una opportunità. Così non è stato e allora chiedo a Biffoni cosa non ha funzionato? Quante sono le persone che pur avendo un lavoro stabile  faranno gli scrutatori a scapito dei disoccupati?

E' un momento difficile per molte famiglie. Non so se il sindaco sia ancora in grado di poter correggere questa incredibile ingiustizia ma una cosa è certa, dove non arrivano la politica e la burocrazia può arrivare il buon cuore dei pratesi. Invito tutti coloro che hanno un lavoro a tempo indeterminato a rinunciare al loro incarico di scrutatore per permettere la chiamata di quei tanti disoccupati che sono rimasti esclusi e che vedrebbero in quei pochi euro di compenso una piccola boccata di ossigeno. Serve un atto di solidarietà e di coraggio per dare un segnale forte a chi forse non ha ben chiaro la realtà sociale in cui viviamo.

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