lunedì 28 ottobre 2013

L'Europa è una opportunità che l'Italia non sa cogliere

PRATO. In un momento come questo in cui da più parti si sentono attacchi verso l’Europa, attacchi dettati troppo spesso solo da becera propaganda politica che vuol cavalcare la crisi e il malcontento della gente più che da serie ed argomentate tesi, l’Associazione Italiani per l’Europa cerca di diffondere e far crescere negli italiani quello spirito europeista che fin dal secondo dopoguerra ha spinto l’Italia ad essere protagonista nella costruzione di questa casa comune. L’Italia non può scoprire l’Europa solo quando capitano tragedie come quella accaduta a Lampedusa. L’Europa rappresenta una grande opportunità che l’Italia deve imparare a conoscere e apprezzare. Due anni fa ho organizzato in città un corso di Europrogettazione insieme all’europarlamentare Niccolò Rinaldi al quale hanno preso parte sessanta pratesi. Un primo corso per dare le nozioni base su come si presenta un progetto che possa ottenere finanziamenti europei ma, soprattutto, per sensibilizzare i pratesi su questa grande opportunità dei finanziamenti che l’Europa mette a disposizione. L’Italia può contare su 31 miliardi di euro per il triennio 2013-15, questo significa che c’è una disponibilità di oltre 800 milioni di euro ogni mese. Eppure, secondo i dati del Dipartimento politiche di sviluppo, per i primi otto mesi del 2013 sono stati iscritti a bilancio poco più di 1800 milioni, cioè 250 milioni al mese, pari a meno di tre volte e mezzo di ciò che potremmo avere. Rischiamo che l’Unione Europea tagli i fondi destinati all’Italia visto che non sappiamo usarli. Quindi mi chiedo: Come possiamo criticare l’Unione Europea se poi non siamo capaci di sfruttare le risorse che ci affida? Visto la presenza a Prato del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando mi viene in mente che i progetti che in questo momento ottengono i maggiori favori dall’Europa sono proprio quelli legati alle energie rinnovabili e alle riqualificazioni ambientali ed ecosostenibili. Prato e l’Italia devono saper cogliere queste opportunità liberandosi dalle pastoie dell’inefficienza e della burocrazia. Bisogna saper proporre progetti originali, precisi e seri con la consapevolezza che servono anche costanza e pazienza. Il 20 novembre prossimo organizzeremo in Provincia a Prato un incontro per parlare solo di questi temi e avremo la presenza del professor Franco Vaccari, fondatore della Cittadella della Pace nella comunità Rondine ad Arezzo. L’Europa c’è, sta a noi diventare cittadini europei. Pasquale Petrella Responsabile per la Toscana - Associazione Italiani per l’Europa

1 commento:

  1. Pasquale, ciò che esponi ha un fondamento importante, ma devi considerare che la stragrande maggioranza delle imprese sono di piccole e medie dimensioni e con questa crisi che ha quasi azzerato il mercato interno, non hanno certo la forza di impegnarsi in progetti di investimento a lungo termine, considerando anche la pressione fiscale (che oggi raggiunge, fra tasse dirette e indirette, il 70%) opprimente. Le grandi aziende che sono riuscite a crearsi un mercato internazionali sicuramente metteranno le mani sui soldi disponibili, aiutate anche dagli amici degli amici come usa nel nostro Paese, le aziende che non hanno santi in paradiso non hanno informazione sulle modalità di accesso. Ti chiedo : quante Associazioni di categoria informano i loro associati sulle opportunità di reperire fondi Europei? Quali sono gli organi di informazione che divulgano periodicamente le opportunità di accesso a tale credito? La politica degli Enti locali (Comune, Provincia,Regione)si pone come organo di informazione per tutte le imprese del territorio? A Te le considerazioni finali. Comunque Ti seguo con piacere e spero che le persone perbene come Te diventino classe dirigente di questo Paese oramai sulla via del tramonto.

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