martedì 30 agosto 2011
RACCOLTA FIRME IN CENTRO PER ABOLIRE LE PROVINCE E IL PORCELLUM
PRATO - Continua la raccolta delle firme da parte dell'Italia dei Valori per l'abolizione di tutte le Province (e non solo di alcune come prospettato dal Governo), e per cambiare la legge elettorale ovvero il "porcellum" che oggi porta in Parlamento solo i designati dalle segreterie dei partiti politici e non i prescelti dal popolo.
I pratesi stanno rispondendo in massa alle due petizioni e i rappresentanti dell'IDV di Prato continuano a raccogliere le firme. Lo faranno anche domattina (mercoledì 31) dalle 10 alle 13 in piazza del Comune e poi, venerdì 2 settembre, il banchino sarà ancora davanti alla statua del Datini ma dalle 15 alle 19 e in contemporanea ci sarà una conferenza stampa con la presenza dell'onorevole Fabio Evangelisti, segretario regionale IDV. I banchini per la raccolta delle firme proseguiranno per tutto il mese di settembre e chi non ha possibilità di recarsi nei punti delle sottoscrizioni può andare a firmare direttamente nella sede dell'IDV provinciale in via del Porcellatico 27. Nella foto allegata, il banchino tenuto lunedì scorso in piazza del Mercato Nuovo in occasione del mercato comunale settimanale e dove l'IDV tornerà lunedì prossimo sempre dalle 10 alle 12 e 30 circa.
lunedì 29 agosto 2011
domenica 28 agosto 2011
IDV raccoglie le firme per abolire tutte le Province e per cambiare la legge elettorale
PRATO - Domattina (lunedì 29 agosto) un gazebo dell'Italia dei Valori sarà prasente in piazza del Mercato Nuovo a Prato per raccogliere le firme per chiedere l'abolizione di tutte le Province e per cambiare l'attuale legge elettorale definita dal suo stesso ideatore, ovvero il leghista Calderoli, un porcellum.
Rappresentanti dell'IDV di Prato chiederanno ai pratesi di mettere due firme per le due petizioni e daranno di nuovo la parola a loro, ai cittadini, così come già fatto per i referendum proposti e vinti per il no al nucleare, il no al legittimo impedimento e il no alla privatizzazione dell'acqua, affinchè si pronuncino su questi due temi.
Con questa nuova raccolta di firme l'IDV chiede di dare un taglio al costo della politica abolendo tutte le province e non solo alcune, come prospettato dal Governo, e per far sì che gli eletti in Parlamento siano davvero i rappresentanti dei cittadini e non i prescelti dalle segreterie dei partiti politici come avvine con il "porcellum".
Il gazebo sarà allestito in piazza del Mercato nuovo sul lato del viale Galilei dalle 10 alle 12 e 30 circa.
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mercoledì 3 agosto 2011
La Sasch del sindaco Cenni ha debiti con lo Stato per 4,8 milioni di euro
PRATO - Mentre i rappresentanti degli artigiani e dei sindacati pratesi litigano per cercare una quadra sui tre milioni di euro che il Ministero dello sviluppo economico ha destinato al distretto pratese per dare nuova linfa al cardato rigenerato, si legge - nelle stesse pagine di stampa che riporta quella notizia - che il sindaco di Prato in qualità di socio di riferimento della Sasch, dovrebbe allo Stato la bellezza di quattro milioni ed ottocentomila euro. Dovrebbe cioè allo Stato, per tributi e contributi non versati, un milione ed ottocentomila euro in più di quelli che gli artigiani pratesi sperano di ricevere dallo stesso Stato per finanziare i loro progetti di rilancio.
Come Italia dei Valori e quindi come partito di opposizione a questo centrodestra che governa Prato ci viene da chiedere ai pratesi: ma quale differenza c'è fra il sindaco Roberto Cenni e quegli imprenditori cinesi che evadono le tasse? Secondo noi nessuna, o meglio ci sarebbe da dire che gli imprenditori cinesi evadono le tasse e fanno soldi a palate che trasferiscono in Cina, il nostro sindaco non paga tributi e contributi allo Stato e fa anche debiti per centosettanta milioni mettendo nei guai decine di altri imprenditori ed artigiani che potrebbero doversi accontentare di riscuotere solo il 18,7% dei crediti che vantano nei confronti della Sasch. E chissà quando li riscuoteranno, semprechè vada in porto questa proposta di concordato.
Quanto sta emergendo dalla storia imprenditoriale del sindaco Roberto Cenni, storia che prima o poi verrà fuori per intero, ci lascia perplessi e preoccupati. Non riusciamo a vedere un futuro di successo per l'imprenditore Cenni e purtroppo abbiamo l'amaro sospetto che le negatività che potrebbero venir fuori dall'indagine sul concordato potrebbero gettare una cattiva luce anche sulla città di Prato che il sindaco Cenni rappresenta a tutti i tavoli istituzionali, compreso quel Tavolo del distretto dove ci sono da difendere i diritti degli artigiani e trovare strategie vincenti per l'economia cittadina.
Al sindaco Roberto Cenni rivolgiamo ancora una volta un invito a riflettere sul ruolo istituzionale che ha assunto e alle sue vicissitudini di imprenditore che prima o poi dovrà affrontare. Cenni rifletta se sia il caso o meno di trascinare una intera città in un tunnel in cui sembra ormai già entrato lui, la sua famiglia e molti dei suoi soci.
Ai partiti del centrodestra che lo sostengono l'invito è di pensare al bene della città e dei pratesi e non alle poltrone. Prato non merita questo.
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