sabato 9 luglio 2011

La parentopoli dell'incoerente Lega Nord di Prato


PRATO – Ed eccoci alla parentopoli della Lega Nord di Prato. Ed eccoci ai pseudo moralisti che predicano bene e razzolano male. Leonardo Soldi, il segretario comunale di Prato della Lega Nord, già noto per avere ottenuto in maniera illegittima la delega alle Politiche giovanili dal sindaco Cenni che poi fu costretto a ritirarla perché non prevista dalla legge, così come denunciato dall’Italia dei Valori, negli ultimi mesi si è messo in mostra come uno dei più accaniti persecutori della parentopoli nelle società partecipate. Voleva essere il paladino della trasparenza e della legalità nella speciale commissione voluta dal centrodestra per verificare se ci siano stati o meno, nelle precedenti legislature, casi di parentopoli nelle assunzioni nelle aziende partecipate. Ed ecco che oggi, a quanto è stato pubblicato da un quotidiano locale, si scopre che il segretario comunale di Prato della Lega Nord è direttametne riconducibile alle nomine di Marco Novellini nel consiglio di amministrazione di Gida (Gestione depurazione delle acque industriali) e di Francesco Cappellini come sindaco revisore nell’Asm (Azienda servizi municipalizzati). Chi sono questi due professionisti? Francesco Cappellini è il figlio di Paolo membro del direttivo comunale della Lega Nord il cui segretario è Leonardo Soldi, e Novellini è il cognato dello stesso Francesco Cappellini. Non c'è che dire i rapporti di parentela ci sono tutti.

Siamo curiosi di capire con che faccia si presenterà Leonardo Soldi nella prossima riunione della speciale commissione voluta dal centrodestra per accertare i casi di parentopoli nelle partecipate. E siamo curiosi di vedere cosa faranno i signori Francesco Cappellini e Marco Novellini dopo che un caso analogo di un anno fa, vide il figlio del capogruppo del Pdl in consiglio comunale, dimettersi immediatamente dall’incarico di legale della Sori. Incarico ricevuto per nomina dal presidente della Sori, esponente del Pdl, subito dopo che il caso fu denunciato sempre dall’Italia dei Valori. Non solo, c’è anche il caso di Genni Gori moglie di Emilio Paradiso, capogruppo LN in consiglio comunale che era stata proposta nel cda dell’Epp e che si ritirò non appena venne fuori che era la moglie del politico. Insomma, con un minimo di coerenza non ci sarebbero alternative di scelta.

Forse risponderanno che in passato anche un amministratore dell’IdV aveva fatto assumere la futura nuora, una replica fuori luogo perché in quel caso fu un’assunzione art. 90, cioè di fiducia e legato alla durata dell’incarico dell’amministratore stesso, completamente diverso dagli attuali casi della Lega Nord. Ma, anche una simile replica non permetterebbe di giustificare la parentopoli pratese dei leghisti.



Pasquale Petrella
Membro Segreteria Provinciale
Italia dei Valori - Prato

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