martedì 26 ottobre 2010
FUNERALI DONNE ANNEGATE, OGGI SIAMO TUTTI CINESI
PRATO – Oggi siamo tutti cinesi. Di fronte alla tragedia, alla disperazione e al grande lutto che ha colpito la comunità cinese che stamattina ha reso l’ultimo estremo saluto a Chengwei, Jilian e Donglan, le tre donne della famiglia Wang (due sorelle e la figlia di una di loro) che hanno perso la vita nella notte fra il 4 e il 5 ottobre scorso, annegate nel sottopasso ferroviario di via Ciulli durante l’alluvione, Italia dei Valori ha voluto esprimere tutto il proprio cordoglio alla famiglia e alla comunità orientale così duramente provata da questa tragedia. Ai funerali hanno partecipato il segretario provinciale di Italia dei Valori Prato, Salvo Ardita con la coordinatrice delle donne Luciana Bigagli ed il membro della segreteria provinciale, Pasquale Petrella. In una sala divisa per metà da orientali e metà da italiani, spiccavano i gonfaloni della Regione accompagnato dall’assessore Salvatore Allocca e dal consigliere regionale Fabrizio Mattei, della Provincia col presidente Lamberto Gestri e la sua vice Ambra Giorgi, del comune di Prato, oltre ai rappresentanti di molte associazioni e semplici cittadini.
Abbiamo voluto esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza a chi ha sofferto un lutto così grave. Ci hanno stupito e allarmato le polemiche nate subito dopo la tragedia, la spaccatura creata in consiglio comunale da parte della Lega Nord che anche di fronte alla morte ha voluto mostrare il suo volto xenofobo, la mancata proclamazione del lutto cittadino da parte del sindaco Cenni. Tutti atteggiamenti che spaccano la comunità e che non possono non vederci fortemente critici verso questa amministrazione di centrodestra. Oggi è il giorno dell'estremo saluto e come Italia dei Valori abbiamo voluto prendere parte ai funerali delle tre donne orientali per far sentire la nostra vicinanza e per dire che c’è un altro modo di vivere tutti insieme con la garanzia dei diritti e la certezza delle regole ma che di fronte alla morte siamo tutti uguali e oggi anche noi ci sentiamo cinesi.
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