I MONDIALI DI RUGBY ANCHE A PRATO

PRATO - A Dublino la Federazione Italiana Rugby ha presentato la candidatura dell'Italia per ospitare i Mondiali di rugby del 2015 o, in alternativa del 2019. Prato ha tutte le caratteristiche, qualora la domanda venga accolta, per poter essere protagonista nell'organizzazione e, soprattutto per ospitare alcune partite del Mondiale. La Prato del rugby che sta lottando con i Cavalieri per salire in Top Ten e con il Gispi a creare un vivaio d'elite, insieme all'Amministrazione comunale sapranno fare il loro dovere. E proprio per questo, come candidato dell'Italia dei Valori per il Consiglio comunale di Prato, mi impegnerò a far sì che la città si attrezzi di un idoneo impianto sportivo che possa non solo far fare bella figura per l'ospitalità del Mondiale di rugby ma che diventi patrimonio importante dell'impiantistica sportiva cittadina e che sia polifunzionale. Un impianto che venga realizzato per ospitare sì le gare di sport di squadra (rugby, calcio...) ma anche dotato di una pista da destinare ai miniciclisti. Un impianto che possa nascere in un progetto ampio di cittadella dello sport.
QUESTIONE TAITI. La replica del candidato Massimo Taiti alla mia richiesta di dimissioni dalla presidenza del Coni era più che scontata. E' vero che la sua incompatibilità non è di tipo legale, e l'ho sottolineato io per primo, ma Taiti non ha assolutamente detto nulla sul fatto che si tratta di una incompatibilità etico-morale. D'altronde come si può parlare di questi argomenti con una persona che prima ha bussato alla porta del Centrosinistra e, vistosi sbattere la porta in faccia da Massimo Carlesi, si è presentato con una spaventosa disinvoltura a bussare alla porta del Centrodestra? Che tipo di credibilità si può dare a Massimo Taiti? Quali ideali esprime? Il Coni ha bisogno di persone più coerenti e, soprattutto, di un volto nuovo che lo possa guidare. Non posso che rinnovare la richiesta di dimissioni affinchè non metta in imbarazzo in questo periodo di campagna elettorale chi vorrebbe invitare il presidente del Coni e non il candidato politico.