Fra Paolo Toccafondi
che gioca d’azzardo e dichiara che lo
stadio Lungobisenzio non gli interessa per l’Ac Prato e il sindaco Matteo Biffoni che va oltre l’azzardo
affermando che se nessuno lo vuole può anche rimanere
vuoto, credo che sia necessaria una riflessione seria sul futuro dello stadio e di quell’area che ha bisogno di
essere riprogettata. L’impianto è ormai in stato di totale abbandono e per ogni mese
che passa senza avere una pubblica utilità, il degrado aumenta e serviranno sempre
più soldi per riportarlo alla normalità. Prato ha bisogno di uno stadio, può
tornare ad esserlo il Lungobisenzio oppure bisognerà progettarne e costruirne
uno nuovo. Ma non si può continuare a tergiversare, né a mettere toppe a suon
di centinaia di migliaia di euro senza creare una struttura efficiente per la
città.
La posizione attuale non è delle più felici a meno che non
si creino nuove vie di accesso: immagino un sottopasso alla ferrovia o uno
sbocco al Ponte Petrino, così da dividere le opposte tifoserie senza lo
scandaloso utilizzo delle inferriate che sono state utilizzate negli ultimi
anni per chiudere via Firenze, tenendo in ostaggio mezza città.
L’ex assessore allo Sport Luca Vannucci aveva cominciato a
gettare le basi per un riavvicinamento fra Ac Prato e Amministrazione comunale,
poi le sue dimissioni hanno bloccato tutto.
Ora bisogna che sia Enrico Romei, consigliere delegato allo Sport
(purtroppo non è ancora stato nominato un nuovo assessore) ad essere investito
del problema e a portare avanti una nuova linea. Il sindaco, visti i trascorsi
di querele e controquerele col presidente dell’Ac Prato, non ha più i requisiti
di imparzialità per poter trattare la questione stadio con serenità. “Dagli atti
emerge come la dichiarazione di revoca della disponibilità dello stadio fosse
ispirata da motivazioni di carattere essenzialmente politico-mediatico. Il
sindaco Biffoni sentiva infatti la necessità di un confronto coi tifosi, circa
le determinazioni da assumere in relazione all’infrastruttura sportiva, con il
chiaro intento di capitalizzare politicamente e mediaticamente il malcontento
degli stessi tifosi circa la gestione Toccafondi della squadra cittadina”. Si
legge negli atti della Procura su uno dei procedimenti penali intercorsi fra Biffoni e
Toccafondi. Dichiarazioni che non lasciano dubbi circa la mancanza della necessaria
serenità ed obiettività per il sindaco
di poter occuparsi del futuro dello stadio sul quale sarà necessario avere
anche la proposta dell’Ac Prato.
Probabilmente, se Enrico Romei fosse assessore e non solo
consigliere delegato, la questione potrebbe essere affrontata con maggiore serenità
ed obiettività e magari uscire in tempi rapidi da questo vicolo cieco…